Il guelfo degenerato e la Milano di Cl / SE FORMIGONI SI CREDE GIOVANNA D’ ARCO

By Francesco Merlo 27 luglio 2012 la Repubblica 81 Comments

L’arroganza auto compiaciuta di Roberto Formigoni è un inedito nella storia degli impuniti italiani. Asserragliato e isolato nella sua Regione ormai allo sfascio, questo governatore imputato per corruzione è il  guelfo degenerato, è l’integralista in eccesso che non si rassegna  neppure all’evidenza e continua da  forsennato la sua battaglia contro lo stato laico e contro tutti , spavaldo e al tempo disperato come un verso di  Leopardi: <L’armi, qua l’armi: io solo combatterò, procomberò sol io>.

    Bollato dal successore di don Giussani Juan Carron per <l’attrattiva del potere, dei soldi, degli stili di vita>, Formigoni è ormai trattato come un  peccatore anche dai suoi ex fratelli di Comunione e Liberazione che gli rinfacciano <di avere trasformatola Comunionetra di noi>,  vale a dire la pratica spirituale di mettersi in comunità, <in solidarietà di cricca>.  Tutti infatti sanno che quel compiacere Daccò  in cambio di feste, barche e danaro non è religiosità ma sicuramente simonia e probabilmente anche reato.

   Venti anni fa, l’individuo collettivo Roberto Formigoni prese per conto di Cl la Lombardiaper farne la regione del Papa, <come  la Polonia-  dicevano allora – felice e liberata di Wojtyla>. Ebbene adesso Formigoni, in nome dello stesso Cristo, non vuole lasciare il governo di una regione che è il paradigma della corruzione più cupa e penitenziale: creste sulle mense, corsie di ospedali trasformate in scannatoi dove spremere danaro, mazzette sulle flebo che alimentano conti in Svizzera….  I suoi ex fratelli non  si abbandonano ad invettive né gli lanciano le monetine davanti al Pirellone perché lo stile di Cl non è quello normale dell’indignazione, dell’ urlare e del battere i pugni o dello stamparsi  in faccia la delusione. I soldati di Cristo, ‘i nostri’, i cattolici totali, i Memores Domini  consumano nel silenzio gli abbandoni e i tradimenti, non aggrediscono ma girano le spalle a chi sbaglia e qualche volta anche a chi è soltanto in difficoltà perché il fallimento non deve mai sporcare la macchina di Dio. Così si comportarono per esempio con il giornalista Antonio Socci quando si dimostrò inadeguato al ruolo di nuovo anchorman in tv. E così agirono con Giuliano Ferrara per quella lista antiabaorto che pure insieme a lui avevano creato. Capirono che era destinata alla sconfitta e ritirarono il consenso e i candidati la notte della vigilia, a poche ore dalla consegna degli elenchi elettorali. 

   Ebbene, Formigoni sa di essere stato espulso per sempre dal quel suo mondo. Sente oggi su di sé la crudeltà di meccanismi che egli stesso ha praticato. Riconosce se stesso negli altri. Tanto più che  mai nessuno era stato così deludente, neppure Giubilo e Sbardella negli anni del saccheggio di Roma. Per i cattolici delusi di Cl solo Formigoni è il sepolcro imbiancato: il candore della biacca sul viso che nasconde e rivela i calli  del peccato.

    Ecco perché Formigoni è un guelfo degenerato, solo così si capisce la sua esibizione di arroganza esagitata. La foga allucinata è la stessa dei predicatori che erano stati condannati dall’Inquisizione e si avviavano danzando al supplizio. E dunque adesso  affronta le conferenze stampa  come un soldato di Cristo che ha perso l’ esercito, ma ingaggia con i giornalisti combattimenti mistici. 

   Se provate ad osservarlo senza sonoro scoprirete la felicità del mimo scatenato, l’estasi del  santo in cerca di un altare. Ma se, al contrario, alzate il volume ed eliminate il video, il linguaggio è quello delle storiacce di pretura, affaracci di commercio e di potere collocati dentro i tabernacoli. Ai cronisti non risponde perché sono < degnissimi gazzettieri della procura>, cioè emissari del maligno. I giudici si muovono in preda a <cieco furore ideologico> come Anna e Caifa, gli inquisitori del Sinedrio.

    E quel paragonarsi a Gesù Cristo <al maestro che anche lui ha sbagliato nello scegliersi i collaboratori>  va al di là della bestemmia, come ha scritto sul Corriere della Sera la moglie del suo amico di sempre, quell’Antonio Simone che fu amatissimo da don Giussani e ora si trova in galera, se non per lui per il loro “Avvenimento”. La lettera di Carla Vites in Simone, che lo conosce e lo frequenta da almeno trenta anni, è un trattato di malinconia, il documento di una comunità dissolta, un ‘come eravamo’ dantesco, <Formigoni, io vorrei che tu Daccò e io…>, una storia di lucciole pasoliniane spente dalla più miserabile delle corruzioni perché  giocata sulle vite degli altri, sulla galera degli amici e dei complici, su Dio bestemmiato nelle barche di lusso e negli alberghi a 5 stelle, negli aperitivi e negli accappatoi a bordo piscina, la degradazione di Cristo ridotto a fuffa vip.

   Davvero mai si era vista un’arroganza tanto isterica, e non più a conforto della sua identità di ‘diva’ in camicie a fiori dal gusto eccentrico e cravatte sgargianti. Questo non è più il presidente pop alla ricerca di un Andy Warhol che lo dipinga, qui non c’entrano il voto di castità e gli amorazzi e i paparazzi, i baci e le liti con le brune focose, la débauche scandalistica come contrappasso alla paralisi sessuale, l’ammiccamento al peccato che è l’ossessiva tentazione del supercattolico. Oggi l’arroganza di Formigoni segna anche la fine di qualsiasi estetica trasgressiva, non è più il fatalone alla prese con un fato ostile e ingrato, ma il recidivo sfrontato che scatena ormai solo la tifoseria degli ultimi ultras, quelli che misurano  la vita a colpi di attributi, che non sono qualità ma il peso specifico dei soliti genitali. Ieri il Giornale lo ha lodato perché < ha tirato fuori gli attributi e ha risposto con un secco ‘ma vaffa’ a pm e giornalisti>. Come si vede la bizzarria è stata archiviata, siamo alla volgarità e alle bravate esibite come  titoli di coda di un sistema di potere. Presto anche i tic hawaiani del credente appariscente dell’Italia dell’arraffo saranno dimenticati come le gag delle televisioni di provincia e di risulta.

    La Lombardiaha infatti bisogno di seppellire l’epoca di quel governatore che pensava di promuovere i mobilieri locali lasciandosi fotografare in panciolle su un lettone, un po’ come Saddam Hussein che faceva le sue apparizioni a Tikrit, dov’era nato,  assaggiando i datteri <più buoni del mondo>. E’ Formigoni stesso a chiudere su di sé il libro del pittoresco: <la  corruzione l’ha ghe minga>, oppure <chiarirò ai giudici di che cosa si occupa un governatore di Regione>  non sono più sbuffi di folclore da satrapo devoto, ma l’ arroganza disperata  dell’ epilogo.

    E non solo non gli arriva più nessuna indulgenza, ma gli nega persino la pietas quella Milano della religiosità manzoniana che sempre lo aveva avversato ma non lo aveva ancora maledetto. Ed è orbato anche della ‘sussidiarietà’ del centrodestra e di quel  Berlusconi del quale avrebbe dovuto prendere il posto <quando finirà la ricreazione> dicevano i leader di Cl. Gli rimane solo l’appoggio della Lega a paradossale conferma che tutto è davvero finito, perchéla Legaè appunto l’antistato ridotto a sgangherata armata Brancaleone. Per Formigoni è l’ultima flebo, come il metadone per il tossico o un Fernet per un ubriaco  all’ultimo stadio.

  E’ vero che l’Italia è il paese dove non si dimette mai nessuno, e nessun topo si sente fuori posto nel formaggio. Ma anche da questo punto di vista l’arroganza di Formigoni è oltre. Per lui le dimissioni sono ignobili, ripugnanti e vili perché non riconosce il Diritto che gliele impone. Nessuno può dimettere Giovanna d’Arco e nessuno che si crede Giovanna d’Arco si dimetterà mai davanti ai suoi nemici.

   Questi di Cl hanno studiato tanto Giulio Andreotti  per non arrivare a nulla. E difatti quando sono smascherati invece di usare l’ironia e la sapienza andreottiane abusano del vittimismo che è appunto il rifugio dei sepolcri imbiancati. Andreotti diventava il cireneo costretto a portare una croce non sua, Formigoni invece si vede già resuscitato e pensa che questa sia la sua passione, che alla fine del dolore e dell’ umiliazione arriverà la palingenesi, il premio finale, un mondo dove non ci saranno più i magistrati ma quell’unico giudice benevolo che già gli strizza l’occhio: <Vieni Roberto, vieni, hai vinto dodici a zero>.

81 thoughts on “Il guelfo degenerato e la Milano di Cl / SE FORMIGONI SI CREDE GIOVANNA D’ ARCO”

  1. alessandro (sulmona)

    Carissimo Francesco, hai scritto un’altra perla di giornalismo…giornalismo eccelso capace di elicere la mente più pigra. L’articolo di questa mattina, vederlo stampato sulla carta di un comunissimo quotidiano, è una sorta di disonore, è prova e sigillo dell’esistenza del contrappasso nell’umano agire. Il tuo articolo è la pietra miliare posta al capezzale di questa italietta smarrita dei furbi e delle cricche. Ed è l’unico motivo di consolazione a cui sento di aggrapparmi. Grazie di cuore. Chiedo venia per il “tu” confidenziale ma mi è sembrato l’unico modo per manifestarti la mia autentica genuina ammirazione.

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      1. francis

        Scusi Sig. Merlo,
        ma forse Alessandro (Sulmona) la stava pigliando in giro con lodi tanto sperticate quanto improbabili…
        Io mi sono fatto quattro risate leggendolo…

        Tornando all’argomento del suo articolo, forse caro Sig. Merlo, le e’ un po’ sfuggita la penna scrivendolo.
        Ma davvero lei pensa sul serio che “Lombardia è un evidente disastro di corruzione e di immoralità di ogni genere”.
        Ma lei si fa curare al Cardarelli di Napoli quando si ammala?
        Ma lei ammira lo sperpero della sanita’ del Lazio?

        Suvvia si sia una calmata, vabbe’ le sta antipatico Formigoni,
        ma quello che non ci spiega e’ come mai, in una regione corrotta e immorale come la Lombardia, si vive in realta’ di gran lunga molto meglio che in ogni altra regione di Italia (e lei questo lo sa benissimo…).
        Come mai succede questo secondo lei, sig. Merlo?

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        1. alessandra piccinini

          Ma perchè il feudo è regnato da don Roberto naturalmente, signor/a Francis!! E’ ovvio. In Emilia Romagna infatti dove non è lui a governare abbiamo ancora lazzaretti e sanatori. Con questo non voglio dire che un feudatario sia meglio di un altro, però il disco sulle eccellenze della Lombardia è rotto (basti vedere il numero di indagati nella giunta regionale e l’allarme sulle infiltrazioni mafiose in tutti i settori della vita produttiva lombarda).
          Io e lei signor/a Francis (a meno che lei non sia il figlio o l’amante di don Roberto) siamo le vittime di questi governanti e, fino a prova contraria, non ci conviene difenderli.
          (Mi scuso per l’intromissione, so che la domanda non era rivolta a me e il signor Merlo di sicuro saprà risponderle in maniera motlo più convincente)

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          2. francis

            Mah, mi scusi, lei sara’ “pacata e convincente”, ma io ancora non capisco…
            Il sig. Merlo scrive ;
            “…regione che è il paradigma della corruzione più cupa e penitenziale: creste sulle mense, corsie di ospedali trasformate in scannatoi dove spremere danaro, mazzette sulle flebo che alimentano conti in Svizzera….”
            Anche lei, sig. Piccinini pensa veramente che in Lombardia gli ospedali siano “scannatoi”?
            Non pensa anche lei che qui il Sig. Merlo si sia lasciato un po’ trascinare dalla metafora?
            Oppure, anche lei, come il Sig. Merlo andrebbe a farsi curare in una qualunque altra regione italiana piuttosto che in Lombardia?

            Quindi la mia domanda mi pare resista: come mai in una regione dove tutti i politici sono indagati e sarebbero mafiosi, si vive in realta’ ottimamente, meglio che in ogni altra regione italiana?
            Le eccellenze della Lombardia saranno, secondo lei, un disco rotto, ma i parametri quantitativi che descrivono l’efficienza di tale regione rimangono indiscutibili…
            Dunque secondo lei, saremmo in presenza della regione piu’ efficiente d’Italia governata dai piu’ corrotti d’Italia; non le pare un po’ curioso?

        2. ilaria

          Ma chi gielo dice che si vive bene in lombardia? per me vivere bene non vuol dire essere ricchi, vuol dire vivere in un paese sano non dove uno str…o di governatore, formigoni, mi dice che lui sono 44 anni che lavora e potra’ quindi prestare un milione di euro ad un amico!!! io vivo a milano da sempre e solo con l’elezione di Pisapia non mi vergogno di essere milanese. i cattolici !?! sono la rovina dello stato italiano e glielo dice una che a 50 anni ha buttato con gioia il suo cattolicesimo alle ortiche!!

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  2. GGG

    Tanta e’ l’arroganza di Formigoni ma altrettanto la Sua, come e’ tanta anche la bile che questo articolo trasuda. L’agitazione di Formigoni e’ la stessa delle sue parole, mentre si accanisce coi denti sul Suo nemico, con smania di vendetta. E la precisione di alcuni dettagli (come il fatto che don Julian Carron e’ appunto Julian e non Juan) rivela quanto Lei sia interessato all’accertamento dei fatti e quanto invece al tentativo di ribaltare la realta’ di una regione che, lungi dall’essere perfetta e’ stata cmq ben governata da un bravo amministratore. Vivo da anni all’estero e l’Italia che vedo oggi mi fa impressione per quanto sia ideologica.
    PS Sempre che questo commento poi venga pubblicato…

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  3. Luigi Altea

    Ho sempre capito perché Pajetta era « il ragazzo rosso », Berlusconi “il cavaliere nero” (dopo l’alleanza col camerata Fini), i democristiani i “biancofiore”. Ma perché Formigoni è chiamato “il Celeste”? C’entra forse quella “ paralisi sessuale” cui lei accenna nel suo bellissimo articolo?

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    1. Francesco Merlo

      Caro Altea, Formigoni deve il soprannome di Celeste ai suoi amici e ai suoi collaboratori più stretti. Immagino che abbiano voluto ironizzare, all’inizio con affetto, sulla sua pretesa di essere ispirato da Dio.

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  4. laura t

    La distruzione di quello che invidiamo è la caratteristica delle persone violente.
    I nostri tempi necessitano di costruttori, innamorati della verità, non di picconatori accecati dall’odio.
    Sig. Merlo, da che parte si sente di stare?

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  5. Nicola

    Lei scrive come se il governatore della Lombardia fisse già stato condannato.
    E’ da mesi che sentiamo parlare di fornirono ma la notifica della magistratura e’ arrivata ieri.
    Quindi voi giornalisti giocate a dare le notizie perché altrimenti non riempireste le righe…solO che le caricate di enfasi e storture.
    Fino a prova contraria fornirono e’ innocente e la Lombardia e’ ben amministrata.
    Vuole negarlo???
    Attendiamo.
    Se io prfndessi 4 o 5 giornalisti e in comune
    Accordo lo stesso giorno uscissimo dicendo che lei ha
    Rubato le caramelle cosa crede che uscira’? Facile. Una bugia ripetuta sette volte
    Diventa verità !!!
    Abbasi i toni e non sia fazioso.

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    1. Francesco Merlo

      Gentile signor Nicola, la Lombardia è un evidente disastro di corruzione e di immoralità di ogni genere. Ma anche se io, per amicizia o per appartenenza politica o persino per faziosità, fossi come lei convinto che Formigoni non è penalmente colpevole di questa rovina, pretenderei comunque le dimissioni del politico che ha governato per venti anni questo fallimento. Vede, una volta ci si dimetteva anche per amor proprio. In qualsiasi altro paese dell’Europa civile nessun Formigoni avrebbe potuto resistere al dovere imperioso di lasciare la poltrona fosse pure per sacrificarsi al bene comune e a un´idea alta di futuro. Si lascia non solo quando ci si sente al di sotto, ma anche quando ci si sente al di sopra.

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  6. Pinuccio

    Carissimo Signor Merlo,
    a questa nauseante moralizzante retorica che nasconde il nulla dietro un paravento fatto di niente ci ha già abituati il suo collega Lerner.
    Per favore, non ci propini la solita polpetta ammuffita su CL e sui suoi aderenti che invece di starsene in sacrestia ad aiutare i poveri si danno agli affari, o su quelli che se ne vanno dal “Movimento” e si vedono voltare le spalle perchè la macchina di Dio non andrebbe mai infangata.
    Raccontare la cronaca, è un diritto sacrosanto. Lo sapete anche fare bene. Ma non nascondiamo la realtà dietro le solite vermigliose interpretazioni. Formigoni ha ricevuto un avviso di garanzia. I giornali lo sapevano già, strano! Attendiamo fiduciosi che la magistratura faccia il suo dovere. Punto. Non amo il modo di vestirsi del Governatore. Ma preferisco il suo stilista al tentativo di chi cerca di diventare stilista degli onesti.

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  7. Gabriele

    Gentile Dott. Merlo,

    Al di là del fenomeno surreale per cui parliamo di un’indagine ipotetica da mesi, quando ne saremmo dovuti venire a conoscenza solo oggi, ho un paio di domande in merito al Suo articoli.

    – Lei dice che “la Lombardia è un evidente disastro di corruzione e di immoralità di ogni genere”. Mi sa riportare esempi a riguardo? Se dice “di ogni genere”, immagino che Lei si riferisca ad un’ampia casistica, oltre alla vicenda Dacco’. Ed immagino sia ben consapevole che scrivere una cosa così su un giornale come Repubblica generi opinione istantaneamente, ed è quindi importante che sia suffragata dai fatti (indagini, condanne, etc). Quali ritiene siano le responsabilità di un giornalista rispetto ai FATTI, che vanno ben oltre alla personale opinione su persone e vicende?

    – Inoltre, Lei parla anche di un fallimento durato vent’anni. Sono milanese e cresciuto in Lombardia, e ho visto l’evoluzione della gestione regionale e – per dirne una – della sanità lombarda in questi anni. Ancora una volta parliamo di fatti e non di opinioni. Tanto la Moratti è stata un disastro indifendibile, tanto Formigoni ha tenuto un tenore di amministratore degno della migliore tradizione della sinistra italiana. Può dare fastidio, ma questa è un’altra storia.

    Discorso a parte meriterebbe la questione “morale”, e che ruolo questa dovrebbe ricoprire nel giudicare i politici attuali (=che cosa cerchiamo in chi ci governa?). Ho la sensazione che il paradigma continui a cambiare, ma questa è questione troppo complessa per un commento.

    Detto questo, la ringrazio per il tempo che dedica a questi commenti – vedere una persona che si prende la premura di rispondere agli utenti (quando costruttivi) è sicuramente degno di stima e complimenti – a prescindere da tutto il resto.

    Cordialmente,
    Gabriele

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  9. alessandra piccinini

    Caro signor Merlo,
    non sa quanto mi piacerebbe darle ragione quando afferma che Cl ha voltato le spalle al proprio pezzo da 90, al proprio numero 10, alla punta di diamante o meglio dell’iceberg, ma non è così. Se legge la rivista di CL “Tempi” come faccio io quotidianamente (mi piace soffrire) si accorgerà che le cose stanno un po’ diversamente da come lei ottimisticamente le dipinge.
    Formigoni non è per niente schifato dai suoi che anzi lo difendono con tutte le armi che hanno a disposizione, a cominciare dall’alimentare tra i propri adepti l’odio verso una magistratura faziosa e criminale. Titolo di ieri «D’Ambrosio? Di malagiustizia ci si ammala e a volte si muore». (Formigoni però non muore, anzi non gli è venuto neanche un raffreddore!)
    Tempi in realtà dedica almeno un articolo al giorno a don Roberto e pubblica quotidianamente le lettere dal carcere dell’ amico Antonio Simone il quale per stile e spessore non credo che passerà alla storia come un nuovo Silvio Pellico ma è pur sempre utile a creare nella parte bassa dei seguaci quell’atmosfera da perseguitati che ai cristiani in fondo è sempre piaciuta.
    Se frequenta qualche sito ciellino e ha occasione di parlare con qualcuno di loro, si accorgerà che Formigoni è sostenuto adesso più che mai dalla claque. Perchè questo avvenga contro ogni apparente logica e decenza credo sia facile intuirlo. Se cade Sansone muoiono tutti i Filistei. Non può paragonare il volta gabbana dei ciellini nei confronti di Ferrara che comunque non era uno di loro. Qui si tratta della sopravvivenza stessa di tutto il movimento di CL. Formigoni è CL non può essere riconosciuto colpevole di corruzione, malaffare, di avere usato il proprio potere politico per un arricchire se stesso e il proprio gruppo senza che tutto il movimento debba radicalmente mettersi in discussione. Cosa che assolutamente non vuole fare.
    Cordiali saluti

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    1. filippo

      Ma che fai, fai la spia, Alessandra Piccinini?
      Merlo lo sa perfettamente da solo che tutto quello che ha scritto sul Formigoni abbandonato dagli amici è una balla colossale, credi di essere un avamposto nel territorio nemico? mavala’, preservati il fegato!
      ( e sa che il 99% per cento di quello che ha scritto è pura immondizia, lo sa lui e lo sai tu, ma tutto concorre alla causa)

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    2. sandabbia

      Da quando Formigoni é tutto Cl? E ancora con questa storia che Cl é solo movimento politico, che é cricca che mira a conquistare il mondo e palle varie. Scommetto tutto quello che vuole che lei nemmeno una volta a provato a capire che cosa fanno sti “ciellini” quando si trovano, o tantomeno (potrei giurare su mia madre) é stato di persona a vedere cosa fanno. Perché ci metterebbe meno di 30 secondi a cambiare opinione.
      1) si parla di un argomento quando si sa (almen un minino, per dignità sua) qualcosa di ció di cui si sta parlando.
      2) un’opinione seria non é pura ideologia cammuffata. É qualcosa che, almeno un minimo, si basa su fatti ed esperienze concrete. Magari anche fatte in prima persona.
      Se non prende sul serie queste due premesse possiamo stare anni interi a parlare di aria fritta.

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  10. enrico pagano

    All’ottimo Merlo, nella foga declamatoria, sfugge la non sottile differenza tra imputato ed indagato (non è una novità; in materia di aborto, arrivò a definire il bimbo che deve nascere una “persona giuridica” !).
    Formigoni, allo stato, è indagato, cioè sottoposto ad indagini preliminari.
    L’imputato, invece, è colui che è sottoposto ad un processo penale.
    Ma, forse, egli sa qualcosa in più di noi, come avvenne l’ultima volta che si occupò del governatore lombardo paragonandolo a Penati.
    Comunque sia, andiamo davvero incontro ad un mondo senza magistrati, posto che la sua penna di diamante ha già istruito e percorso i tre gradi dell’eventuale giudizio, emettendo la sentenza di condanna e, per di più, facendola passare in giudicato.
    Chissà se aveva svolto analogo virtuoso esercizio dialettico in occasione dei numerosi procedimenti penali che hanno visto emergere l’assoluta innocenza di Formigoni?

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  11. Emanuele Leoni

    Merlo, questo articolo è un’immondizia, e la cosa che mi fa ancor più ridere è che lei risponde quasi solo ai commenti in cui la osannano quando ce ne sono invece molti altri che la criticano.
    La signora Piccinini, pur odiando formigoni almeno quanto lei, tocca un punto importante e dimostra che lei di Cl non ha capito nulla, e per forza, si sarà fatto una cultura attingendo da libri come “La lobby di Dio” ecc….
    ma a casa mia insegnano che “prima de parlà se tas” e forse lei ogni tanto dovrebbe farlo, prima di riempire paginate di stronzate.
    Potrei anche accettare, anche se non ne capisco il motivo, il suo odio e il suo sangue cattivo nei confronti del governatore. Forse le rode che per 4 volte è stato rivotato, le rode che amministra bene da 20 anni e che la lombardia è la regione che funziona meglio in Italia. Forse le rode che la lombardia è la regione in cui si pensa veramente alla famiglia, all’impresa, e dove la sussidiarietà è certamente applicata meglio che nel resto d’Italia. Certo lei preferirebbe lo statalismo tipico dei regimi comunisti forse…
    Ma quello che veramente mi fa uscire dai gangheri è che lei partendo da questo odio si mette a pontificare anche su Cl, facendo finta di saperne un bel po’ quando invece è il peggiore degli ignoranti (e il già citato Gad Lerner insieme a lei). Ma credete di saperne più voi oppure chi il movimento lo vive e lo pratica? E allora la smetta, la smetta di infangare sempre e basta, incominci a scrivere qualcosa di propositivo. So che certamente, in una testa piena d’odio come la sua, è difficile trovare qualcosa del genere

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    1. Massimo

      Dunque…un giormalista NON può avere un’opinione su un politico.
      Può averla solo sulla base di fatti, ancora meglio se riscontrati dalla magistratura dopo un processo. Viceversa si può affermare che la Lombardia è la Regione italiana meglio amministrata d’Italia. Qui l’opinione, senza nessun riscontro fattuale, vale. Io sarei per farla valere sempre.

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      1. Gabriele

        Massimo, se ce l’hai con me -non ho detto questo.

        Il giornalista può e deve avere un’opinione, e l’opinione può spingere all’indagine giornalistica, ma il punto secondo me è proprio questo – finchè non si hanno fatti, la propria opinione nella piazza pubblica non sempre è lecito esprimerla, perchè si hanno delle responsabilità. Perfino Cicerone aveva fatti su Catilina. Questo è il cambio di clima che c’è stato nel giornalismo italiano che trovo inquietante. Per un giornalista è importante sapere che dire che tizio o caio è un potenziale delinquente (dove spesso “potenziale” è in piccolo) è una cosa che ha delle conseguenze GRAVI, che nessuna querela potrà rimediare -vista la diversità di “megafono”, per cui ci vogliono fatti alle spalle. Quello che vedo è un giornalismo che non si preoccupa di attestare fatti ma fondamentalmente fa della pornografia dell’informazione: mette tutto allo scoperto, e chi se ne frega. Questo secondo me è grave. E’ lo stesso discorso dei magistrati: una volta era noto e chiaro che ai magistrati fosse richiesto riserbo sulle proprie idee, per ovvie ragioni di indipendenza, e oggi invece è quasi il contrario, e abbiamo gli Ingroia di turno che imperversano (e questa differenza si vede perfino nei confronti del pool di Mani Pulite, molto più discreto all’epoca).

        Altro discorso poi è il fatto che questa opinione è il nuovo vangelo – chissenefrega poi se questo vuol dire calpestare il Capo dello Stato, o qualsiasi altra istituzione.

        Sui fatti della Lombardia, infince, bastava leggere per dirne una il Corriere di due giorni fa, in cui hanno pubblicato i bilanci delle regioni. Non sto parlando di opinioni, e basta usare google per verificare quanto ho detto. Anche le quattro elezioni vinte consecutivamente (soprattutto con un personaggio notoriamente “antipatico” e tutto sommato “silenziosamente”, piuttosto lontano dai media) vorranno pur dire qualcosa. Io cmq non ho mai detto che sia la regione meglio amministrata d’Italia, ma sicuramente è tra le migliori.

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    2. alessandra piccinini

      Chi lo vive e lo pratica il movimento forse ha qualche problema di suo. In ogni caso CL non sono i boy scouts, nè i focolarini o il gruppo di preghiera degli amici di Maria, contro i quali non mi risulta che il sig. Merlo si sia mai espresso. CL è un movimento politico che si espone apertamente e che attraverso le proprie politiche e i propri governanti incide, in alcune zone d’Italia anche pesantemente, sulla vita quotidiana delle persone. E’ ovvio quindi che debba aspettarsi delle critiche da chi la pensa diversamente. E’ anche ovvio che abbia diritto di rispondere alle critiche come vuole, faccio presente però che appellarsi alla categoria dell’odio senza portare argomenti concreti (vorrei far presente che “la Lombardia è miglior regione d’Italia” non è un argomento concreto ma un’opinione personale, se lo lasci dire da una romagnola che a Milano non ci andrebbe mai a vivere) non fa altro per chi segue il dibattito che rafforzare l’opinione di chi sta dall’altra parte.

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      1. Gabriele

        Oh, uffa, ancora con sta storia dell’opinione personale:

        http://www.cermlab.it/_documents/_argomenti/SaniRegio2_by_CeRM_PAMMOLLI_SALERNO_MAGGIO_2011.pdf

        questo solo per la sanità (studio indipendente), a cui posso aggiungere mille altre esperienze personali. Nessuno si stupisce per le critiche e viviamo in un paese libero… tuttavia, il fatto che Lei non voglia venire a vivere a Milano perchè “infestata” di ciellini dimostra la sua flessibilità. E qui mi fermo perchè non voglio entrare in polemica sterile. Cordialmente.

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        1. alessandra piccinini

          Mi scusi signor Gabriele, i commenti si sono sovrapposti. Io non stavo rispondendo a Lei ma al signor Emanuele Leoni, altro ciellino suppongo. Tuttavia, siccome le vostre opnioni (o argomenti come preferisce) sono tutte uguali, ha giustamente pensato che stessi parlando con lei. In ogni caso non ho detto che non vivrei a Milano perchè è infestata dai ciellini, ce ne sono tanti anche qui. Mi preoccupa piuttosto la qualità dell’aria, se avessi una ditta avrei paura di essere taglieggiata, se volessi abortire non saprei dove andare (nonostante sia una legge di stato), se avessi la scelorsi multipla e mi affidassi al grande prof. Comi all’ospedale San Raffaele saprei che fa gli interessi delle case farmaceutiche e non quelle dei pazienti, eccetera eccetera.

          Reply ↓
          1. Gabriele

            Gentile Alessandra,

            nessun problema, e nessuna pretesa di essere particolarmente pungente e originale, per carità – non si illuda tuttavia che le Sue argomentazioni brillino per orginalità.

            Al di là delle agili virate di discussione (mancano argomenti?) le storie di malasanità vada a raccontarle alle migliaia di persone che per tumori, operazioni al cuore e trapianti vanno in Lombardia a curarsi, perchè la loro pura, onesta e integerrima regione non è in grado di prendersi cura di loro. Cordialmente.

          2. Pinuccio

            Carissima Alessandra,
            non devo difendere CL, che non è un partito politico, ma un movimento ecclesiale, fatto di uomini, non di angeli, che dunque hanno il diritto di votare e di esprimere anche un giudizio politico. Non devo difendere Formigoni. Ci penserà lui e i suoi avvocati. Non devo difendere la Lombardia. Ma un conto è che lei dica che non vivrebbe mai in questa regione (e non le dò tutti i torti), ma un conto è riconoscere che si tratta, dal punto di vista economico, dei trasporti, delle infrastrutture, e della Sanità, una delle regioni più virtuose d’Italia… Se tutte le regioni si comportassero come la Lombardia (e anche l’Emilia!), non saremmo a mendicare un pò di attenzione agli amici finlandesi!! Tutti vogliono che Formigoni cada, ma non ho letto nessuna consistente critica al governo della regione…

      2. sandabbia

        Cl non é moviemento politico. Vada di persona a vedere cos’é e poi potrebbe argomentare e opinare quando vuole. Fino a che non sa nemmeno lontanamente di cosa si stia parlando, la prego, non venga a parlare del nulla. E con questo non voglio assolutamente difendere Cl, ma non vedo perché sputarci merda sopra quando é evidente che non si sa di cosa si tratti.
        Io prima di sputare sentenze su cose e persone che non conosco almeno mi informo su chi siano (prima ancora di capire cosa facciano): si chiama educazione questa.

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  12. enrico pagano

    Il padrone di casa c’è ancora ? Sono finiti gli argomenti ? Le critiche sono troppo vibrate ? Merlo, ci dica qualcosa, così ci fa preoccupare.

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    1. Alessandra piccinini

      Questa querelle tra Lombardia e resto del mondo non mi interessa signor Pinuccio. La lombardiA non e’ un’invenzione di formigoni. Credo esistesse prima solo che ora il suo motto e’ diventato “todo modo para buscAr la voluntad divina”

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      1. filippo

        Ho avuto un pò da fare, ma, signora Alessandra ( pesante questa formalità, contenta lei ), il signor Merlo ha scritto una menzogna a proposito del Formigoni abbandonato da cl, come da lei, signora Alessandra, precisamente e minuziosamente documentato.Ora il punto è: signora Alessandra, il signor Merlo quante altre menzogne avrà scritto?
        Signora Alessandra, che odia i ciellini, continui ad evidenziare queste menzogne,come ha già fatto, signora Alessandra.
        Grazie, signora Alessandra.
        La adoro, signora Alessandra.

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