Il prete orco di Genova e le colpe della Chiesa

Lo dico subito: il prete-orco mi fa pena. Don Riccardo si è infatti ammalato ed è diventato una povera belva praticando gli insegnamenti sessuomaniaci della Chiesa. E mi fanno pena le scritte di linciaggio (<maledetto>, <ti uccideremo>) sui muri di Genova e sulla porta della sua parrocchia: questa non è coscienza civile, ma sprofondamento nel Medioevo da un parte e dall’altra.

Il prete-lupo don Riccardo  mi fa pena perché è il culmine, il punto di non ritorno della sessuo-teologia italiana. Non una mostruosità individuale e occasionale, ma il prodotto terminale di una Chiesa che si rifiuta di vedere ‘la lettera rubata’ che sta davanti ai suoi occhi: il marasma sessuale che c’è tra i funzionari di Dio, tra quelli che furono i nostri parroci buoni, gli ex preti belli del sempre più corrotto Bel Paese.

Nella storia della Chiesa italiana mancava insomma il prete-bestia che ordina per telefono prede giovani e speciali: <un negretto>, <lo preferisco di 14 anni>, <meglio se viene da una famiglia povera e piena di problemi>.   Nel catalogo della sessuofobia cattolica nazionale non c’era ancora  il prete-diavolo che ostenta il vizio come un personaggio della pulp fiction di Tarantino: <Satana sia con te> lo avevamo sentito solo nei film porno e nei peggiori libelli anticlericali, dai quali appunto don Riccardo sembra uscito. E mi pare che nella corsa alla produzione di mostri sessuali sempre più mostruosi il parroco cocainomane pedofilo e violentatore  di Sestri Ponente vada oltre la straordinaria e visionaria irriverenza di Almodovar e persino oltre la pietas del Manzoni e della sua Gertrude.

Fa dunque pena questo figlio sorprendente ma legittimo di una Chiesa sorprendente  dove lo scandalo non viene più dall’eresia nell’interpretare la parola di Cristo. Oggi non meravigliano più il prete operaio e il prete imprenditore e neppure si fa scandalo con i frati mafiosi di Mazzarino o con i vescovi antimafiosi di Palermo. Oggi lo sconcerto, il putiferio nella Chiesa è sempre e solo di origine sessuale come aveva appunto previsto il filosofo cattolico Augusto Del Noce, il quale pensava che l’incubo del sesso avrebbe minato la Chiesa, che il sesso l’avrebbe stritolata, che solo sul sesso la Chiesa poteva crollare.

E oggi don Riccardo, che forse incarna quella profezia, è il detentore del record dei paradossi ereticali, dal satanismo all’assunzione di droga, dalla pederastia alla pedofilia, dalla violenza sui minori al compiacimento per la bestemmia, dalla cattiveria riflessiva (sinite parvulos venire ad me) alla gioia di comunicare il proprio godimento: <Finalmente sono riuscito a baciarlo sulla bocca>. E forse don Riccardo esibiva in parrocchia la sua furfanteria per meglio nascondersi, come il monello di Chaplin che si infilava tra le gambe del poliziotto. Spudoratamente infatti usava  la missione pastorale  per sfogarsi,  chattava come un depravato senza paure né accorgimenti, condivideva il vizio con il sacrestano, palpava i chierichetti, sempre spavaldo, sempre a viso aperto in una rete di gaglioffi, di pusher e di fornitori di piccoli prostituti e di giovani vittime ignare. E’ colpa della cocaina? Al contrario gli esperti dicono che la cocaina esalta ma non cambia mai la personalità, che non vela ma svela.

E’ dunque un vero gangster del vizio e non un peccatore tormentato questo don Riccardo, detto ‘ricchiardo’ o anche “il prete della notte” perché a Sestri Ponente tutti sapevano tutto, tranne gli altri parroci, tranne i vescovi e i cardinali, tranne la Congregazione della Fede che solo ora, finalmente, si affida alla giustizia civile, ai poliziotti e ai magistrati d’Italia. Pensate se lo avesse fatto prima. Non c’è un solo prete pedofilo che sia stato denunziato dalla Chiesa alla magistratura, consegnato dalla Chiesa alla polizia. Dopo, spiace dirlo, la reazione dolente e tuonante si porta sempre il sospetto della coda di paglia, la paura-coscienza di essere corresponsabili di quel reato che altri hanno scoperto .

E’ come se vescovi e cardinali sapessero che quel reato  è il prodotto indesiderato della loro cultura, del sesso maltrattato che è ormai un grumo di censure. Se un prete ruba, nessun vescovo e  nessun cardinale passerà dall’omertà allo sproloquio di condanna. E anche il prete che si innamora, il prete che scappa con la devota è sì sanzionato, ma ha la comprensione dei suoi confratelli (oltre che la nostra). Nella patologia di don Riccardo invece c’è la responsabilità morale della Congregazione della fede, la messa a nudo di una tolleranza che è l’ imbarazzo di quel galantuomo del cardinale Bagnasco dinanzi alla sessualità abnorme del parroco che fu suo allievo in seminario e che ora con lui e solo con lui ha chiesto di parlare, mentre ha taciuto davanti al suo giudice, al gip Annalisa Giacalone. E immaginate l’impaccio, la vergogna di un prete  che viene interrogato da una donna che indaga sul suo sesso. Solo dal suo cardinale si sente capito, e non tanto per la solidarietà maschile,  ma soprattutto perché è il cardinale Bagnasco ad avergli insegnato che dietro a questa potenza d’amore che è la Chiesa si nasconde la controindicazione, l’effetto collaterale, lo sfigurare se stessi e poi anche il prossimo a colpi di sesso. Don Riccardo è convinto che solo il cardinale custodisca il mistero della sua follia criminale, che nessuno meglio di lui sappia che il prete o pratica il sesso in modo abnorme o non lo pratica affatto, che è poi un’altra abnormità. La dolcezza del sesso non c’è mai. Ed è per questo che ogni volta che scoppia uno scandalo i vescovi e i cardinali  bruciano la coda di paglia: scoprendo don Riccardo scoprono se stessi.

28 thoughts on “Il prete orco di Genova e le colpe della Chiesa

  1. paolo tarabusi

    Ho letto oggi su Repubblica questo articolo e l’ho apprezzato in modo particolare. Non tanto per il contenuto, pur del tutto condivisibile. Quello, almeno fra persone evolute (progressiste?), ormai è una dato scontato: l’ossessione della Chiesa per il sesso genera ossessionati di sesso. Resta da capire se e quando questa patologia istituzionale durerà. Forse per sempre, o forse è la falla che farà affondare il grande transatlantico vaticano. Il bug che manderà tutto all’aria. Ma voglio dire che l’ho apprezzato per la straordinaria forza comunicativa, per la chiarezza, per la mancanza di ipocrite mediazioni. Per l’efficacia. Per lo stile, che Merlo padroneggia sempre in modo formidabile, certo, ma che oggi ho trovato particolarmente implacabile. Complimenti.

    1. Francesco Merlo

      Caro Tarabusi, per noi italiani, anche laici, anche non credenti, questo marasma sessuale della Chiesa e’ comunque una malinconia. Pensi cosa sarebbe un Concilio sul Corpo. Graze. Francesco Merlo

  2. Antonio Olmi

    Caro Merlo, in claris non fit interpretatio. E ciò che è chiaro nel Suo articolo è l’assoluto rifiuto di capire che cosa sia la castità per la Chiesa cattolica: un modo di vivere le relazioni umane che avvicini di più a Gesù Cristo. Attribuire alla Chiesa la responsabilità dei preti pedofili, orchi, mostri, bestie e quant’altro ha la stessa fondatezza che attribuire alla magistratura la responsabilità dei delinquenti, o alla medicina la responsablità degli ammalati.

    1. gigi

      Bene, come dice Lei, del resto nessuno si sogna di mettere becco sulla legittimità della Chiesa Cattolica di fare della castità una virtù, irrinunciabile per chi si pone come messaggero di Dio.
      Però allora la Chiesa dovrebbe sincerarsi dall’inizio di quali elementi siano effettivamente in grado di vivere serenamente in un regime di castità, perché è un dato di fatto che non tutti sono in grado di resistere a questo regime psicologico e fisiologico. A meno che non si voglia sostenere che tutti gli “orchi”, questi preti pedofili, abbiano preso i voti deliberatamente per dare sfogo ai loro istinti socialmente intollerabili. Magari per qualcuno è così, ma non è verosimile pensare che valga per tutti.

      Mi sa che prima di ordinare un sacerdote sarebbe almeno il caso di sottoporlo al vaglio di uno psicologo.

    2. Alfredo

      Troppo facile… Invece e’ proprio il comportamnento contro natura imposto dalla chiesa che provoca queste mostruosità e aggrava le menti deboli. Senza considerare il fatto che la chiesa parla e indirizza la famiglia senza mai averne cognizione di causa.
      Ricordiamoci infine che il divieto ai preti di avere una famiglia ed una sessualità normale arriva da ragioni puramente economiche. Il resto e’ solo ipocrisia e convenienza

      1. francesco

        nessuno impone a qualcuno di farsi prete! Quindi se la tua vocazione è amoreggiare e non amare Cristo puoi liberamente amoreggiare e lasciare il sacerdozio a chi ha la vocazione!

    3. NOUREDDINE KHIROU

      HO LETTO TUTTI I COMMENTI CONTRO LA PEDOFILIA DEI PROFESSIONISTI RELIGIOSI, ma nessuno ha colpito il vero problema o per meglio dire nessuno ha commentato che il timore di un fantomatico Dio non esiste , e questo il 90% del clero lo sa benissimo , inoltre la chiesa fu fino a pochi anni or sono rifugio gay, per solidarieta’ , discrezione , opportunita’ , agiatezza ecc.ecc. UN FATOMATICO DIO O UN GESU CRISTO SONO COME CREDERE COME BABBO NATALE , SE TUTTI COLORO CHE COMMENTANO SI SOFFERMASSERO A sbandierare che gli oratori le confessioni religiosi , i catechismi le lezioni speciali a bambini handi cappati , le festiciolE religiose, le processioni ecc.ecc. sono da eliminare , da abolire, sono queste che danno la possibilita’ al pedofilo di adocchiare L’ASDOLESCENTE L’INGENUO, l’influenzabile , il suggestionabile , il debole ECC.ECC. E POI L’INVITO A FARE SESSO.

  3. Maria Letizia Ciccalè

    Capisco la rabbia per chi fa del male…
    La stessa la sfoga sul giornale anche per i missionari che muoiono (vergini) per difendere gli ultimi dalle multinazionali che li sfruttano, che danno la vita per accogliere quelli che per gli altri sono solo spazzatura?
    …Io nella chiesa non ho mai avuto l’occasione di conoscere un prete pedofilo …ho conosciuto alcuni preti con poca fede…normali come molti laici cattolici…e ho incontrato molti santi ,alcuni famosi come Giovanni Paolo II ,altri completamente anonimi ma stargli vicino mostra Cristo e riempie il cuore d’amore + di quanto possa riempirlo di rabbia un pedofilo ( prete o no) .
    Nel mondo..tra gli uomini che Cristo non lo conoscono , la santità non l’ho mai incontrata neanche tra i + eroici.
    Usi questo suo talento nel raccontare dei pedofili, anche per quei milioni di pedofili che preti non sono…che per questo non dovrebbero essere sessualmente frustrati..Spesso sono padri di famiglia..Come gli unici 2 pedofili che ho incontrato io, rispettabilisimi cittadini che ,pensi, non andavano neanche in chiesa.
    Chi le scrive è una ragazza di 35 anni, mamma di 6 bimbi, ingegnere edile…che,nella sua adolescenza, ha cercato se ci fosse nel mondo degli adulti qualcuno che sapesse veramente perchè valeva la pena di vivere…visto che volevo morire,un adulto che sapeva dove andava…Ho trovato Giovanni Paolo II che con le parole:” non abbiate paura di essere Santi”,mi ha portato con lui a conoscere l’amore di Cristo, questo lo può fare solo la Chiesa…anche se piena di Giuda…Satana va sempre dietro a Cristo… è il suo compito. La vita è seria e breve, le auguro un giorno di avere la stessa fortuna che ho avuto io.

  4. ugobagna

    Queste due frasi Merlo “l’effetto collaterale, lo sfigurare se stessi e poi anche il prossimo a colpi di sesso” e “il prete o pratica il sesso in modo abnorme o non lo pratica affatto, che è poi un’altra abnormità. La dolcezza del sesso non c’è mai.” costituiscono il centro del suo pensiero sulla questione e ne dimostrano anche la povertà, purtroppo.
    Cioè secondo lei la Chiesa imponendo il celibato genera dei pervertiti, sia che ottemperino a questo obbligo sia che non lo facciano. Il punto è che lei pensa che il massimo raggiungibile nella vita sia fare sesso, più o meno tutti lo fanno oggigiorno come e quando vogliono eppure non mi pare che la gente sia felice, soddisfatta e il desiderio che ha dentro finalmente sia colmato.
    La Chiesa dice invece che conoscendo Cristo e seguendolo si può cominciare a colmare quel desiderio (che verrà soddisfatto solo in cielo), vivere il centuplo quaggiù insomma e per seguire Lui e dare tutto a Lui in un compito particolare come il sacerdozio, si può rinunciare anche al sesso, che in sé è una cosa attraente, ma lo si fa per qualcosa di più soddisfacente non per qualcosa di meno soddisfacente, per il centuplo!!!

    Se la Chiesa è arrivata fino ad oggi è perchè la sua storia è piena di testimonianze potenti di persone che sperimentavano questo centuplo seguendo Cristo sia sposate che celibi, il punto non è quello…

    Il punto è che questa conoscenza e incontro con Cristo è in molti affievolito, confuso, la nostra fede è molto debole e ha poche ragioni, è sentimentale, non sostiene la vita, non fa sperimentare il centuplo per cui ci si butta a soddisfare piccoli desideri buoni o cattivi che siano (non c’è bisogno di essere preti per perdersi nella perversione o nel crimine o per consumare una vita annoiata e delusa senza peraltro commettere alcun reato)

    La Chiesa non potrà mai recedere dall’annuncio che, glielo concedo, suona strano e pretenzioso, che quello che serve all’uomo è incontrare Cristo e dirgli di si…
    Sennò rinnegherebbe se stessa e quindi non potrà mai dire ai preti, come le piacerebbe, scusate ma Cristo e basta vi rende tristi allora da domani tutti al bordello così vi sfogate e finalmente siete a posto…
    Quello che manca è la fede viva vissuta che è possibile non esiste solo nel mondo delle idee, i santi ci sono stati e ci sono…

    1. daniele

      @ugobagna
      condivideo il suo pensiero, forse l’autore dell’articolo e chi lo sposa a braccetto non conosce così bene la chiesa, un pò di informazione ogni tanto non farebbe male

  5. paolo tarabusi

    “Cioè secondo lei la Chiesa imponendo il celibato genera dei pervertiti, sia che ottemperino a questo obbligo sia che non lo facciano.”
    Se posso intromettermi, direi che sfrutta le turbe che pre esistono. La questione non è che il sesso sia la prima cosa o la quarta, o la sedicesima, come il Cesena in serie A. E’ che escluderlo a priori è una obiettiva amputazione esperienziale, una diminutio di umanità, una sofferenza che deve sublimarsi in altro modo. E non è affatto detto che sublimi bene. Il male, e la mancanza di corporeità lo è, non produce del bene, se non per caso.

  6. nello

    Ma ci vuole tanto a capirlo? Imporre l’astinenza è una cosa demenziale. A me sembra normale che se non posso avere una vita relazionale naturale e sincera, passo la mia vita a sopprimere i miei istinti. O a soddisfarli di nascosto. I bambini sono prede facili e silenziose. Uno stato laico dovrebbe impedire certe forzature. Come si vieta l’infibulazione, si dovrebbe vietare l’imposizione dell’astinenza. Poi tutti i discorsi sui missionari e sul bene che farebbe la chiesa, sono modi per sviare il discorso. La chiesa ha dichiarato che fra i preti, l’incidenza di pedofili non supera il 5%. Anche ammettendo il dato, questa è una percentuale vergognosamente alta. 100 volte il dato medio della popolazione mondiale

    1. ugobagna

      Questo 5% che cita, anzi non cita ma inventa, è una boiata pazzesca, quanto all’astinenza è liberamente scelta come condizione da chi si fa sacerdote e non è imposta… Ci manca solo la copula di stato imposta per legge!!!

  7. max

    Frasi del tipo “è il cardinale Bagnasco ad avergli insegnato che dietro a questa potenza d’amore che è la Chiesa si nasconde la controindicazione, l’effetto collaterale, lo sfigurare se stessi e poi anche il prossimo a colpi di sesso.”, oppure ancora “Nella patologia di don Riccardo invece c’è la responsabilità morale della Congregazione della fede, la messa a nudo di una tolleranza che è l’ imbarazzo di quel galantuomo del cardinale Bagnasco dinanzi alla sessualità abnorme del parroco che fu suo allievo in seminario” sono da ascrivere al peggior giornalismo esistente, e non meritano nessun commento.

  8. salvatore

    Il punto è come riuscire con una forza interiore particolare a mettere a tacere (sublimare) in modo consapevole l’enorme forza della sessualità.
    In pratica tutte le discipline religiose, psicologiche , esoteriche ecc. da sempre, capito il problema, tentano di imparare a farlo consapevolmente con la meditazione, il training autogeno,gli esercizi spirituali,ecc. ;
    come può riuscirci un giovane seminarista senza un dono in tal senso innato,mandato allo sbaraglio in un mondo di sesso pieno?

  9. Alessandra

    Ma quando mai è stata imposta l’astinenza? E’ un voto, ma può essere questo a generare la pedofilia?….Esistono i figli di preti, le mogli dei preti…che vivono silenziosamente una vita fatta senza famiglia, quella tanto difesa dalla chiesa e anche da un certo stato italiano. La pedofilia nella chiesa non c’entra nulla con l’astineza del voto di castità. Oggi è finalmente stato scelto di denunciare anche da parte della chiesa certi comportamenti delittuosi da parte di preti che aprofittano di ragazzini fragili, per rovinarli per tutta la vita…Ci sono padri, nonni, zii, amici di famiglia che fanno questo tutti i giorni, senza neanche telefonare, perchè le povere vittime le hanno già sotto il tetto di casa propria. Anche la chiesa li aveva sotto il proprio tetto, ora ha trovato la forza di denunciarli, di non comportarsi come le mogli omertose che sanno ma negano….Ma non pensiate che con l’abolizione (impossibile) del voto di castità si debelli la pedofilia in canonica.Alessandra da Montecatini.

  10. Francesco Merlo Post author

    Collegi e seminari sono universi monosessuali come lo erano le caserme e le accademie militari, come lo sono le carceri… E la castità è una rinunzia, certo per amore di Gesù, ma una rinunzia che costa fatica, dolore, pena, spostamenti del desiderio, tormento, peccato e adesso – sappiamo – anche vizio spudorato, sino al gangsterismo, appunto, del prete di Genova. Chi vuol bene alla Chiesa dovrebbe interrogarsi e interrogarla invece di fare come quel focoso polemista dell’Avvenire che, per meglio attaccarmi, ha stravolto quel che ho scritto, si è inventato un avversario e l’ha preso a schiaffi. Ringrazio molto chi mi critica senza offendermi e offendere se stesso, la Fede non gli dà questo diritto: la ragione sommettono al talento. Francesco Merlo

    1. ugobagna

      Merlo, il suo punto di vista è chiaro ma dal momento che io conosco dei sacerdoti che sono felici della loro vita, molto più felici della media delle persone che conosco, e che, per quanto ne so, rispettano il voto fatto, mi chiedo come possa essere possibile una cosa del genere se la sua analisi è corretta.
      Davanti a questi fatti dell’esperienza concreta che ho sotto gli occhi mi viene da chiedermi se non sia invece possibile che, come dice la Chiesa, la fede in Cristo e il rapporto con Lui all’interno della comunità della Chiesa possa veramente generare degli uomini più uomini, cioè più realizzati, anche seguendo la strada del sacerdozio.
      Visto che sto parlando di uomini in carne ed ossa mi viene allora il dubbio che, quando accade il contrario come il caso in esame, l’infelicità della propria condizione e il compiere azioni malvagie (fatta salva la libertà irriducibile dell’uomo che rimane sempre in qualunque condizione) derivi anche dal fatto che questa fede potente non c’è più e probabilmente non c’è mai stata e al suo posto ci sia una delle tante varianti con cui si rischia di essere cristiani oggi, tipo un sentimento religioso senza ragioni, un moralismo soffocante, un clericalismo arido…
      E’ ovvio che su questo dilemma si gioca tutta la sfida della Chiesa…
      Comunque se lei non conosce uomini felici pur essendo sacerdoti, anzi proprio perché lo sono, ma è interessato ad andare a fondo della questione magari glieli faccio conoscere, così potrebbe acquisire un elemento in più…

  11. Andrea Coffari

    Caro Francesco Merlo sul sito del movimento per l’infanzia ho scritto un articolo di critica al tuo.
    Voglio precisarti che è mia opinione che la Chiesa Cattolica dovrebbe lasciare liberi i preti di sposarsi o di scegliere la castità così come in origine è nato il sacerdozio, ti ho criticato perchè parli del problema della pedofilia senza conoscerlo e quindi, senza accorgertene, hai sovrapposto due questioni diverse (pedofilia- castità dei preti) per ridurle a termini di un sillogismo incoerente.
    Le ragioni sono spiegate nel mio intervento.
    Non si tratta di una polemica personale, avrei potuto criticare allo stesso modo altri articoli comparsi su altre testate, ho sollecitato ad una più profonda riflessione te, perchè ho idee che sono in gran parte in armonia agli orientamenti espressi dalla Repubblica.
    Per questo motivo sei diventato un interlocutore privilegiato.

  12. 5 cent

    Io mi sono fatta l’opinione che la pedofilia dei sacerdoti non sia dovuta alla sessuofobia della chiesa, o almeno non solo. E neppure all’astinenza. (Sottolineo che i preti fanno voto di celibato e non di castità).
    Qual è stato il “trauma” che ha cristallizzato la loro sessualità all’età pre-pubere, con un’incidenza superiore al resto della popolazione? Io penso il seminario minore. Entrare a 11 anni in seminario (come era molto frequente nei decenni passati) non credo favorisca un’educazione sentimentale/affettiva/sessuale equilibrata. I più fragili pervertono.
    Per cui ha ragione signor Merlo a provare pena, anche gli orchi sono, in un certo senso, vittime.
    Saluti

  13. Fuoridalcoro

    Non denunciando i propri”peccatori” (notate l’eleganza del linguaggio) la Chiesa si affossa da sola. Pura autodistruzione. Gli anticlericali sono inutili e deleteri. Vale sempre il vecchio proverbio cinese: Siedi sulla riva del fiume ed attendi, un giorno transiterà il cadavere del tuo nemico. In fin dei conti il cristianesimo è un’eresia ebraica, che credeva e voleva essere migliore. Abbiamo visto, letto ed ascoltato. Papa Ratzinger, la Curia, i vescovi, ma in quale pianeta vivete?

  14. tino

    OGGI AL 2011LA RELIGIONE CATTOLICA STA ARRIVANDO A TOCCARE IL FONDO DELLA VERGOGNA; SI DICE CHE ANCHE I PRETI SONO FATTI DI CARNE; MA ABUSARE DEI MINORENNI E VERGOGNOSO BISOGNA CASTRARLI COME SI FACEVA 50 E OLTRE ANNI PRIMA FIGURIAMOCI CON LE BELLE RAGAZZE CHE VANNO E CHE ACCAREZZANO IL LORO BASTONE BENEDETTO,saluti da tino

  15. MAGO SILVA

    LA LEGGE SEQUESTRA, IL MEZZO DI TRASPORTO COLPPEVOLE DI DISGRAZIA ,
    SEQUESTRA APPARTAMENTI DI DELINQUENTI, VIETA LE RIUNIONI MAFIOSE,
    TUTTI QUEI LUOGHI DOVE SI COMMETTONO REATI, MA NON VIETA, I CONFESSIONARI, IL CATECHISMO, GLI INVITI DA PARTE DEL CLERO AGLI ADOLESCENTI,COME PREPARAZIONE ALLA COMUNIONE, ALLA CRESIMA, ANCHE ALLA PREPARAZIONE DEL MATRIMONIO,ECC.ECC. TUTTE POSSIBILITA’
    ALLO STUPRO. IMMAGINATEVI UNA DONNA CHE CONFESSA AL PRETE DI ESSERE STATA ABBANDONATA DAL PROPRIO UOMO, E HA TANTO BISOGNO D’AMORE.

  16. Luciano.9

    Quali sono le colpe della chiesa? Certamente a noi comuni mortali qualcosa sfugge, ma io ho completa fiducia che “tutte le cose sono nude e apertamente esposte agli occhi di Colui al quale dobbiamo rendere conto”. (Ebrei 4:13) Una delle cose più difficili da correggere o modificare è forse la mentalità dell’uomo. Sono secoli che la chiesa commette azioni deplorevoli, – per chi non ne è convinto può documentarsi studiandone la storia, – crimini efferati, corruzione, inquisizioni e roghi, torture, disgustosa pedofilia, eppure molti continuano a considerarla come fondata da Cristo. Come naturale conseguenza siamo naufragati in un colossale caos spirituale dove ognuno fa ciò che vuole e crede in ciò che più desidera; dove non è più l’uomo che deve adeguarsi alla giustizia di Dio, ma è Dio che si deve adeguare ai desideri dell’uomo. Altrimenti lo si respinge, si diventa atei, come se in questo modo si possano risolvere i problemi e non ci si rende conto che i problemi invece si moltiplicano. La Bibbia è chiara e categorica: “Tutto il mondo giace nel potere del malvagio” dice 1 Giovanni 5:19. Il malvagio in questione è Satana. L’espressione “tutto il mondo” include naturalmente le grandi religioni che fanno il bello e il cattivo tempo un po’ dappertutto, con conseguenze disastrose per la società civile. La Bibbia inoltre ci consiglia di evitare certi uomini che si dimostrano “apostoli falsi, operai ingannevoli, che si trasformano in apostoli di Cristo. E non c’è da meravigliarsene poiché Satana stesso continua a trasformarsi in angelo di luce. Perciò non è nulla di grande se anche i suoi ministri continuano a trasformarsi in ministri di giustizia. MA LA LORO FINE SARA’ SECONDO LE LORO OPERE”. (2 Corinti 11:13-15)

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