SILVIO ZERO K VINCENTE PERCEPITO Berlusconi santo e martire: “Le indagini per me sono cure ricostituenti”

 C’è tutta la stanchezza dell’Italia in quella sua faccia guasta che ci fa rabbrividire, che non sappiamo come raccontare e che rischiamo ancora una volta di sottovalutare. E infatti “le indagini per me sono cure ricostituenti” ripete agli amici Silvio Berlusconi che nel ’94 si offrì a un paese allegro e speranzoso e oggi, di nuovo in armonia con gli italiani, si offre a un paese disgraziato come fosse – proprio lui che è il più ricco e il più potente – l’italiano più disgraziato di tutti, il più perseguitato dei perseguitati. Berlusconi è il vecchio, con la dentiera e con gli animali domestici, che ha superato la politica del lifting e del travestitismo come evoluzione dell’eterno trasformismo italiano e ora è diventato il totem dell’Italia sofferente, impaurita e appunto guasta come lui.

Dunque i due nuovi rinvii a giudizio e la certezza che non gli daranno la riabilitazione in tempo per ricandidarsi quasi quasi gli convengono perché ormai  Berlusconi esibisce con compiacimento non solo la maschera di una vecchiaia esagerata, della quale non si vergogna più: pelle increspata e  rughe arrampicate su quella collina che gli stampa in faccia il cerone e che gli blocca il viso in un sorriso raggelato dalla più bianca delle brillantezze. Berlusconi  ostenta anche le “angherie giudiziarie” (così le chiama): trofei di sofferenza, piaghe del martirologio, prove di resistenza, le stesse del Paese che nel ’94 voleva il sole in tasca e la carne fresca delle lolite televisive del “Drive in” e oggi vuole caldo carezze e coccole: Villa Arzilla al posto della stagione pazzotica del bunga bunga.

E va bene che i sondaggi sono gli oroscopi della democrazia, ma tutti  danno  Berlusconi come “il vincente percepito”  proprio perché  resiste ai giudici, ribalta il diritto di famiglia e ottiene quel risarcimento dalla moglie che sognano tutti i divorziati e i separati d’Italia (e sarà la sola volta della sua vita in cui non paga, ma viene pagato da una donna). Ha pure superato indenne le operazioni chirurgiche e le malattie. Ed è di nuovo in sintonia con il codice degli italiani.

Come un mito sovrastorico la faccia di Berlusconi si infila nella Nostalgia che affligge e conforta un paese di sacerdoti del nostos che celebrano ogni giorno  il bel tempo andato, i sapori di una volta che forse non sono mai esistiti, la cultura contadina , i proverbi della nonna. Berlusconi si impadronisce insomma del sentimento che ingombra e illustra l’Italia che, secondo l’Istat, è un paese di vecchi e per vecchi con il tasso di natalità più basso d’Europa.

E infatti cominciava con “Cari coatenei…” il discorso che la settimana scorsa ha pronunziato alla Federanziani, l’associazione che ha ribattezzato Senior Italia, annunziando un ministero per la Terza Età, mille euro di pensione anche per le mamme casalinghe,  dentiere gratis per tutti, e il veterinario gratis perché non rimangono che gli animali a tenere compagnia ai vecchi  che i pochi figli e nipoti lasciano soli in casa.

Come si vede, di nuovo Berlusconi fa politica con quel corpo che è stato al centro della società italiana. Ci fu un tempo in cui questo Paese discuteva di calvizie e di tigna, trapianti di capelli, la blefaroplastica, i tacchi nascosti dentro le scarpe, il collagene e le rughe. E con lui ci divenne familiare il più bizzarro dei farmaci: il cavergec, che si inietta nei tessuti cavernosi. E ancora: la visita quotidiana alla procace igienista dentale, e poi le pillole del dottor Scapagnini, buonanima, che fu il suo Rasputin e di lui disse: “E’ tecnicamente immortale”.

 Ebbene, chi ha letto l’ultimo romanzo di Don DeLillo sicuramente ha ritrovato quel corpo in Ross Lockart,  un magnate della finanza che si affida alla biomedicina e a pratiche di crioconservazione per provare, un giorno, a ritornare in vita.

Ecco: Berlusconi è allo Zero K, che è il titolo kafkiano di Don DeLillo: è tornato in vita e dice che camperà solo 125 anni, con un ridimensionamento che vuole provocare tenerezza perché è una corsa contro il tempo. E infatti Zero K si infila nella simpatia di Jerry Scotti, che rassicura da quarant’anni sempre con lo stesso quiz. E nel rinnovato successo di Maurizio Costanzo su Canele 5 non c’è solo, come pensiamo noi , il “troppo tardi”, ma c’è un progetto reazionario, un’incapacità di futuro, un incubo politico e culturale. E nelle moine della sessantenne Barbara D’Urso c’è il giovanilismo che è il peggiore vizio della vecchiaia.

 La faccia politica di Berlusconi, come nel ’94, invade insomma il palinsesto delle sue tv che, fateci caso, parlano di vecchi nei programmi del mattino e del pomeriggio, discutono tutte le sere di pensioni, e nelle televendite lanciano prodotti per la terza età: girelli, poltrone che ti rimettono in piedi, docce con i sedili che diventano vasche,  polverine per dentiere, e ancora canarini, cagnoni, mangimi…

 Nell’Italia  del dopo tangentopoli, Berlusconi vendeva libertà, liberismo, liberalità, libertinaggio e tanti simpatici mascalzoni. Ora si avventa sui brodini e sogna di riavere le stroncature che tutti noi gli dedicammo; vorrebbe un altro Montanelli che lo denunzi come insidioso e pericoloso, insomma vuole provare di essere vivo e di meritare tempo ed attenzione, sia pure per essere smontato. Almeno questo dopo tanti anni di  Mondadori l’ha imparato dai libri: la sola, vera condanna capitale è quella del silenzio. La stroncatura bisogna meritarla. Berlusconi vuole addirittura esibirla.

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