Insulta Renzi e Orfini per sabotare i grillini sedotti dall’educazione SPAVENTATO DALLA BUONA CREANZA DI RAGGI E DEI SUOI, GRILLO RILANCIA IL BLOG-SCARACCHIO. RIVUOLE IL VAFFA E IL RUTTO D’ORIGINE

Insulti e pizzini. Incappucciato come il mafioso Malpassotu, Beppe Grillo blog-scaracchia sugli avversari politici. Si è infrattato nella sua villa sarda, fra le acacie e i cavi usb, proprio come si infrattava quel Malpassotu che, da un buco della campagna siciliana, masticando odio e cicoria, scagliava i suoi pizzini per sfregiare i nemici e umiliare gli innocenti.
Ovviamente Grillo non è mafioso. Ma la tecnica, al tempo stesso vile e d’assalto, è quella del capocosca che, nascosto nella macchia e protetto dalla Rete, organizza scorrerie. Dunque Renzi “il bomba” è “un cialtrone”, e il pensiero più o meno debole di Orfini è prima deformato e poi oltraggiato.
Grillo fisicamente non c’è. Non partecipa alla campagna elettorale perché – spiegò lui stesso – lo rende “stanchino”, gli scarica cioè le pile, lo manda in luna calante che per un comico è crisi creativa. E però, mentre dice “non c’è più bisogno di me”, “ormai comanda il Direttorio”, “Di Maio è il leader”, dalla tenda nera mostra e agita il bastone del comando. E mentre concede la libertà – “dopo che ho mandato affanculo tutto il mondo, ora fatelo voi e il Movimento diventerà vostro e basta, senza nomi e cognomi” – esibisce il vecchio manganello e la prosa malata.
Solo apparentemente non c’è nessuna novità. Perché è vero che è stata questa, sin dall’origine, la missione del Movimento 5 stelle: ridurre il Paese a un cortile dove, come le lavandaie di una volta, i garzoni della Rete contagiano e costringono tutti a sbraitare contro tutti. E infatti ieri anche Orfini grilleggiava. Di sicuro rispondeva all’insulto con l’insulto. “Mi fai schifo, pensi solo ai soldi” é arrivato a replicare.
Imitando il suo esegeta Travaglio, Grillo aveva ritagliato e manipolato le vecchie dichiarazioni di Orfini e le aveva messe a confronto con quelle di oggi, anch’esse ritagliate e manipolate. E dunque ne aveva deriso l’ incoerenza e lo aveva insolentito spostandogli i pensieri, deformandoli e ricucendoli con fili diversi: parodia, chirurgia estetica, adulterazione, contraffazione…: banalità di un certo giornalismo. Ma Orfini ha perso la testa e alla fine non si capiva più chi fosse Grillo e chi fosse Orfini.
E però, guardando con attenzione, nell’antichità del vecchio teppismo politico c’è qualcosa di diverso. E’ come se Grillo insultasse la nuora per svegliare la suocera. Non è solo con Renzi e con Orfini che ce l’ha. Ce l’ha soprattutto con i suoi ex burattini che da un po’ di tempo si strappano le orecchie d’asino e si impratichiscono con la sintassi, con l’educazione, con il decoro estetico, con le giacche e le cravatte, con qualche libro persino. Pensate a quanto è diversa questa Virginia Raggi dalle erinni della prima ora, da quella Paola Taverna che diceva “se incontro Berlusconi gli sputo” e denunziava “il complotto per farci vincere” o, ancora più indietro nella civiltà, da Roberta Lombardi e da Vito Crimi, i due simpatici tontoloni che elogiavano il fascismo, si addormentavano in aula, si perdevano a Roma attorno al Parlamento e non trovavano la porta della Camera, o ancora da quel Massimo De Rosa che affrontò due deputate così: “Voi donne del Pd siete qui perché siete brave sol a fare p…”.
Ebbene, non dico che sia finito il tempo degli squinternati d’assalto, ma Virginia Raggi si era spinta sino a immaginare nella sua eventuale giunta degli esperti normali e veri, non più i professor paperino alla Becchi, ma urbanisti, economisti… E tutti abbiamo pensato che forse stava davvero tramontando l’era Caseleggio quando veniva elogiato lo Zeitgeist di un tal Peter Jospeh ed evocate le scie chimiche, i microchip sotto la pelle, e i grillini dichiaravano guerra ai “vaccini inutili”, spiegavano che “il tumore si cura con il limone e la cacca di capra” e che “l’aids è la più grande bufala del secolo”.
Ecco, mentre noi ci facevamo quasi quasi conquistare, Grillo ha avuto un travaso di umore dinanzi a tanta buona creanza. Davvero ha temuto di ritrovarsi con politici di normale scienza e sapienza al posto di tutti quei mattoidi della controcultura della buonanima che, secondo Grillo – come dimenticarlo? – “è stato ucciso dai giornalisti”.
Dunque accade che Grillo si spaventa che i suoi davvero facciano politica, scelgano un progetto di governo che non sia l’odio sistematico a tutti i governi, si confrontino, crescano e facciano crescere il Paese che li vota. No, lui vuole le insolenze, lo sberleffo e lo sbeffeggiamento da canaglia come destino. Perciò fa sabotaggio. Pretende il ritorno ai rutti e ai vaffa della prima ora. E scrive sul suo giornale di riferimento addirittura l’elogio di Berlusconi che, arriva a dire, lui sì aveva una grandezza, non Renzi che è peggiore perché è minore, ma solo nel senso del più miserabile.
Che dire? Forza ragazzi, tenete duro, disobbeditegli, liberatevi e liberateci dall’incubo del potere del vaffa che diventa vaffa al potere; fate che si trasformi in un brutto ricordo quel rabbioso malumore che ha ridotto i blog, la Rete e la politica come i muri di certe latrine, dove il primo che arriva scrive le proprie porcherie.

18 thoughts on “Insulta Renzi e Orfini per sabotare i grillini sedotti dall’educazione SPAVENTATO DALLA BUONA CREANZA DI RAGGI E DEI SUOI, GRILLO RILANCIA IL BLOG-SCARACCHIO. RIVUOLE IL VAFFA E IL RUTTO D’ORIGINE

  1. Luca fiorillo

    Tranquillo a casa tua ti vedi scorrere come in un film appassionante la vera “storia” del movimento cinque stelle.La narrazione prende spunto dalla lite mediatica tra Grillo e Orfini per poi fare un affresco totalmente condivisibile della
    natura del movimento cinque stelle.Come è solito fare , Merlo disegna con estremo realismo i personaggi rappresentati tanto da scorgervi l’anima. Il consiglio spassionato e amorevole con cui Merlo chiude testimonia la sua lucidità e obiettività di giudizio.

  2. Gennaro - Castellamare

    A me quest’ articolo di Merlo sembra particolarmente astioso,e onestamente a ‘sto punto , non riesco veramente a comprenderne la ragione.
    Mi sembra si sia andati un po’ oltre.
    Come si può iniziare un articolo serio paragonando Beppe Grillo a un capo mafioso ?
    Come si può proseguire scrivendo che i 5 stelle degli esordi “dichiaravano guerra ai “vaccini inutili”, spiegavano che “il tumore si cura con il limone e la cacca di capra” e che “l’aids è la più grande bufala del secolo”.
    Seriamente, ma è lecito scrivere certe cose?
    Suvvia Merlo , cerchi di essere maggiormente obiettivo e questa sgradevole acredine verso chi non la pensa come lei di colpo svanirà.
    Con rispetto,

    Gennaro.

    1. giacomo

      Non si capisce, infatti, quali interessi intoccabili del Sig. Merlo, tocchi il M5S, per scatenare un tripudio di vilipendio come questa specie di post.

  3. Tarantintino

    Picchiare sulla cafonaggine di Grillo onde non occuparsi del vuoto di Orfini.

    Non tutto ciò che esiste è dotato di pensiero (proprio).
    Essendo assente, Il pensiero del personaggietto in questione, ossia di quella manifestazione da controfigura ad una figura di un personaggio marginale qualsiasi (un passante, una comparsa e scomparsa) di un romanzo di Gogol chiamata Orfini, non può essere né forte né debole, né tanto meno essere deformato.

    Orfini, lo alter-ego, nonché aspirante erede di D’Alema? Per una nuova stagione del “Parliamoci Addosso”? Non esiste. Zombies della recita a vuoto. Non trapassati che aspirano a resurrezione del passato. Di fronte al loro vuoto il (solo) “vaffanculo” è Divina Commedia, e lo strillo che lo accompagna equivale alla nona da Bethoveen.

    PS
    Ma PD ha un suo blog? Oppure i pensierini, in perfetto stile gossip (cioè niente di programmatico o di visione), sono tutti consegnati a quella piattaforma mondiale privata di fb?

  4. giacomo

    Egregio Sig. Merlo,
    non sono un fanatico del Movimento Cinque Stelle, eppure ho trovato questa sua elucubrazione un vaniloquio distorsivo della realtà.
    Attraverso queste parole Lei assume le fattezze, uniformandosi a tristi megafoni di regime, del paladino di un sistema (minato a suo dire da Beppe Grillo), che ha raggiunto ormai livelli di indecenza inaccettabile.
    Lei parla di manganelli rispetto a chi, non solo ha evitato derive preoccupanti del malessere delle masse, sed etiam ha riportato la partecipazione popolare al centro del tema politico.
    Da anni gli eletti del Movimento sono presenti in tutte le piazze d’Italia disponibili al confronto, è capitato al sottoscritto addirittura di partecipare a uno di questi eventi, con l’onorevole scopo di riavvicinare i cittadini alla partecipazione politica e di consentire loro l’ingresso nelle istituzioni per salvarne quella poca reputazione rimasta.
    Sig. Merlo Lei difende degli indifendibili e attacca un uomo che ha accettato di esporsi al ludibrio di entità e personaggi loschi che, visti minacciati i loro interessi personali, non risparmiano parole fuori luogo come quelle che ho appena letto qui.
    Un uomo che, purtroppo ci ha lasciati, e che ho imparato a stimare, scrisse :
    “…. il potere deve tornare al popolo. Le persone nelle istituzioni devono ascoltare il popolo, non possono essere sopra la volontà popolare. Noi abbiamo cercato e stiamo cercando di introdurre dei concetti che abbiamo ribattezzato democrazia diretta, però in Italia non c’è neppure la democrazia. La democrazia in questo Paese è inesistente. Siamo in un Paese in cui i referendum non vengono accolti, vengono deviati, il loro significato viene annullato. Un Paese in cui abbiamo delle leggi popolari che non vengono discusse in Parlamento, in cui noi non possiamo decidere il nostro deputato o senatore. Stiamo parlando di una partitocrazia. Questa partitocrazia deve finire con i nuovi strumenti di partecipazione popolare, che vuol dire referendum non soltanto abrogativi, ma anche propositivi, vuol dire la possibilità di discutere le nostre leggi con i nostri parlamentari che mandiamo NOI in Parlamento, non i segretari dei partiti”.
    Immagino lo spauracchio che agitano parole come queste nelle anime nere degli oligarchi, dei lobbisti malvagi e degli uomini che vivono di malaffare, ma in me hanno acceso un fuoco di speranza per questo nostro paese troppe volte infangato agli occhi del mondo.
    Se negli ultimi anni abbiamo sentito gridare parole come “onestà” oppure nomi come quello di Enrico Berlinguer, in piazza San Giovanni, non lo dobbiamo di certo a lei, tantomeno al giornale per cui scrive o al governo per il quale, palesemente, manovra con la penna.
    Lo dobbiamo a uno di quegli uomini onesti e di coraggio che giornalisti come Lei hanno attaccato e attaccano col solo fine di mascherare la realtà danno della collettività.
    Se ne resti tranquillamente seduto sulla poltrona a guardare la nostra Costituzione violata, il Paese in macerie, i diritti dei lavoratori distrutti, e farabutti da anni in Parlamento, Sig. Merlo.
    Abbia però il pudore di lasciare in pace gli onesti e i giusti che tentano di opporsi a questi disastri.
    Buona vita.
    Un cittadino stanco delle inchiostrate menzogne.

  5. Giuseppe

    Egregio Merlo,
    come al solito si deve attaccare in qualche maniera il M5S. Naturalmente constatare una volta di più che Grillo comunque ne ha azzeccate tante forse troppe per il vostro gusto ma tantè.
    Io preferisco sempre mettere un cappello a tutte le critiche anche fondate e cioè che il signor Grillo ha fondato un movimento che senza tanti sostegni, sia morali che finanziari, in pochi anni ha scalato il parlamento mettendo in mostra persone più che rispettabili, che, come sempre hanno sostenuto, non si apparentano con nessuno, (sarebbero spariti se avessero accettato la proposta al ribasso di Bersani ed il PD, nonostante le previsioni di Voi sapientoni). Ricordo spesso che non hanno accettato i rimborsi elettorali (cosa che affonderebbe i vari carrozzoni da Voi sostenuti) che si sono dimezzati gli stipendi e sono in molti consigli comunali senza spese per le campagne elettorali. Quelli espulsi sono accasati non si sa dove ma si sa il perché ma il movimento è li vivo e vegeto e continua a estrarre dal cappello altre figure di livello. Ecco facciamo cosi ricordiamo queste quisquilie e poi attacchiamo a testa bassa, ricordando sempre che ne avete azzeccate poche, Voi. Non lo so se diventerà una forza di governo ma so che per adesso sono stati molto utili alla democrazia, a qualcuno scappa qualche vaffa ma, visto la situazione, poteva finire peggio.
    A buon intenditore poche parole, forse” buon intenditore” è esagerato. Cordiali saluti

  6. Roberto

    Sono certo che ti nventerai la storia che qualcuno ti ha HACKERATO il sito o il PC…è troppo cretino quello che c’è scritto che lo spero per te!

    1. Tarantintino

      Grazie per il link.

      Un passaggio in particolare m’ha colpito molto, provocandomi uno strano misto di tenerezza e di ilarità.

      ” Lei è laureata in Glottologia, esperta nella comunicazione televisiva: capitava spesso che le chiedessi qualche consiglio. A un certo punto è stato naturale baciarci, e da lì è stato un crescendo. ”

      Forse voleva dire “ci è venuto naturale baciarci”, altrimenti il dubbio spontaneo è quello che viene naturale solo quando si ha a che fare con le glottologhe della comunicazione vocale. Perché uno che parla bene ti viene voglia di bacciarlo, ma con uno/a che in più ti consiglia come parlare ti fa venire voglia di andare oltre …

  7. federico civoli

    che tristezza il suo articolo. Ma lei non ha dei figli, dei nipotini, qualcuno a cui vuole bene, qualcuno a cui sente di voler lasciare un’Italia migliore di quella che ha trovato e che con pezzi come quello in questione ,ennesimo attacco immotivato, gratuito, incredibilmente astioso nei confronti di Beppe Grillo e del Movimento da lui cofondato ? Non so dove risiede e quindi dove vota, ma sarei curioso di sapere se abitasse a Roma, Milano o Torino per chi avrebbe votato domenica scorsa e chi voterebbe al ballottaggio. Già, che scemo, lei è un serio professionista, un giornalista vero, di quelli saggi, di quelli ascoltati e letti con ossequio dalle massaie e dai pensionati, lei non si schiera mai, lei è equidistante, giusto ?

  8. Giancarlo Rosa

    Non ho mai scritto alcun commento su Internet, non mi interessa perché ho tante cose belle e interessanti a cui dedicarmi, ma non posso trattenermi dal dire che, a fronte di un articolo così vero, equilibrato e ben scritto, gli interventi negativi che seguono sono, se ce ne fosse bisogno, la dimostrazione lampante dell’incapacità di giudizio e del degrado culturale che ormai ha investito, quasi interamente, il nostro paese.

  9. Franco

    Ci sono alcuni elementi che condivido: per esempio l’evidenza del passaggio ad un approccio più pacato e senza vaffa.
    Però questo articolo, complessivamente, potrebbe essere commentato con una sola parola: subdolo.
    Subdolo, perché mentre simula l’elogio con il “forza ragazzi”, degli stessi ragazzi dice che “da un po’ di tempo si strappano le orecchie d’asino e si impratichiscono con la sintassi, con l’educazione, con il decoro estetico, con le giacche e le cravatte, con qualche libro persino”…perché ovviamente Francesco Merlo li potrebbe travolgere con la profondità della sua conoscenza ed eleganza…tipo D’Alema che parla al “popolo”.
    Mi spiego meglio:
    Mi sembra difficile immaginare che a questo punto si potesse arrivare senza partire dal vaffa.
    Se quel vaffa iniziale non avesse portato nel 2010 il vecchio PD a confrontarsi con un ignoto 25% di votanti – che in molti casi erano ex votanti del PD, logorati dal tentativo di farsi ascoltare con le buone maniere – nulla sarebbe cambiato nel PD.
    Proprio la sottostima delle motivazioni di quel vaffa e degli anni che molta gente ha perso cercando di evitare di arrivare al vaffa, ha demolito il PD da dentro. Imploso.
    Sembra proprio un subdolo attacco a Grillo, colpevole di avere dato una sberla da capogiro a tutti.
    Ma se poi questi ragazzi fossero davvero bravi e si svincolassero da Grillo, qualcuno crede proprio che verrebbero a chiedere la tessera del PD?

    1. Tarantintino

      senza vaffa solo quando si parla di qualcosa di concreto
      invece il vaffa alza il livello del dialogo quando i piddin pomposi parlan del nulla

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>