Salvini prova a scalare il cielo: o si prende il centro-destra o rimane il gregario riottoso e turbolento, un Calderoli minore

Nudo con la cravatta, fidanzato conteso dalle bellone, imbucato e stolker di Trump e tuttavia identificato nel trampismo all’italiana, riconosciuto da Marine Le Pen come fratello miniore, amico di Putin (persino finanziato), autore – nientemeno – di un best seller primo in classifica della saggistica dopo il libro del Papa, imbavagliato in tv, e soprattutto rinforzato dalle violenze dei centri sociali che, da bravi compari, lo trattano come il terribile Hulk della politica italiana, Matteo Salvini è il solo leader che davvero potrebbe scalare il cielo. Se la sua Lega ottenesse infatti un voto in più di Forza Italia, Salvini caccerebbe Berlusconi da casa sua, gli darebbe il colpo di grazia dopo averlo sfidato persino a San Siro dove è andato, con il suo bimbo piccolo, a parlar male del crepuscolare Milan di Brocchi. Senza nessuna speranza di eleggere un sindaco leghista, Salvini punta dunque a superare, nel riepilogo nazionale dei voti, Forza Italia e conquistare definitivamente il centro- destra alla politica del forcone e della ruspa, che sino a ieri sera a Milano, sono state le parole d’ordine della sua campagna. E’ vero che a Roma Salvini combatte la battaglia più visibile perché Giorgia Meloni è il candidato che più gli somiglia. Ma se a Milano la Lega diventasse il primo partito della destra, Stefano Parisi sarebbe, al ballottaggio, il candidato di Salvini, il moderato manager liberal in ostaggio dell’estremismo. Inoltre Salvini, sotto traccia, tenta il colpaccio a Bologna, dove Lucia Borgonzoni spera di “guazzalocare” contro l’incolore Virginio Merola: un’avanguardista leghista al ballottagio nella città più rossa. Se invece a Roma Marchini scavalcasse la Meloni e, nel riepilogo nazionale, Forza Italia restasse il primo partito del centrodestra, Salvini perderebbe la sua Opa e sarebbe per sempre condannato al ruolo di gregario turbolento e riottoso, una specie di Calderoli minore.

3 thoughts on “Salvini prova a scalare il cielo: o si prende il centro-destra o rimane il gregario riottoso e turbolento, un Calderoli minore

  1. angel libranti

    Questo ragazzo, già attacchino di manifesti, ha fatto delle disgrazie di Bossi la sua fortuna. Da Roma ladrona è passato, in poco tempo, ad allearsi con la coatta romana n°1, cercando di conquistare l’elettorato della Capitale.
    Le circostanze lo favoriscono e tende a diventare il leader nazionale di tutto il centro destra, ma non ce la farà; troppo freschi i ricordi dell’appartenenza ad un partito settario circoscritto al Nord, che guardava con schifo oltre la linea del Po.

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