UNA NUOVA BRECCIA DI PORTA PIA Da oggi le copie omosessuali italiane escono dalla clandestinità ed entrano nella legalità

Nella lunga e tortuosa storia della liberazione sessuale dell’Italia, ha lo stesso valore epocale della legge sul divorzio e di quella che regola l’aborto, questa legge che, approvata dal Senato ( presto lo sarà dalla Camera), porta il nome di una tormentata e dolce signora, Monica Cirinnà, che ieri in Senato sembrava l’indomabile donna riccia di Modugno. La Cirinnà è stata assediata e insultata ma, piangendo e indietreggiando, resistendo e rilanciando, è alla fine entrata nel tempio delle grandi della sinistra: Lina Merlin, Tina Anselmi, Nilde Jotti, Emma Bonino… ,le signore dell’inaudito italiano.
Eppure, oggi quest’altro inaudito si avvera senza consapevole drammaticità. C’è solo il frastuono della battaglia politica pro o contro Renzi, il rumore dell’abbasso e dell’evviva al governo, la solita spaccatura guelfi-ghibellini di un Parlamento post ideologico che ha smarrito le ragioni fondanti della legge: l’ uguaglianza, la civiltà dei diritti, l’amore, la famiglia, la sofferenza di tante persone che si amano e magari credono pure in Dio e nei sacramenti e però sino a ieri dovevano nascondersi perché il loro amore, la loro convivenza e la loro stessa fede non erano riconosciute dai lanzichenecchi teocom e teodem.
Comunque la si guardi, questa legge è dunque una nuova Porta Pia, svaticanizza l’Italia, rende più vera la vecchia frase di Spadolini: “il Tevere è più largo”. Nonostante il lessico povero ed estremista – “legge porcata”, “unioni incivili”- che misura la febbre del Belpaese malato di isteria, la verità nuda è che finalmente escono dall’inferno della clandestinità ed entrano nella legalità e nella normalità le coppie omosessuali italiane. Le loro unioni d’amore saranno infatti sancite dallo stesso sindaco che ha sposato me e mia moglie.
E i loro diritti sociali, dall’assistenza sanitaria alla reversibilità della pensione, dalla legittima eredità del patrimonio al part time, dall’assistenza penitenziaria ai mutui e agli “sconti famiglia” , saranno tutti riconosciuti e tutelati dalla legge. Da oggi infatti questi diritti di minoranza sono valori di maggioranza. Dunque finiscono per sempre la diversità e la dissonanza coltivate come vizio nascosto. Finisce persino, con un altro italianissimo compromesso storico tra il rispetto della Chiesa e i bisogni di libertà, l’idea barbara e blasfema che Dio sia maschio e che il diavolo sia invece pederasta.
Certo, la cattolicissima Irlanda e persino il Portogallo hanno già approvato il matrimonio tra gay, con l’idea, secondo noi giusta, che paternità e maternità sono fatte di esperienze e non di seme, e che Freud sarebbe stato contento di riscrivere tutta la psicanalisi. E persino la History, quando le mamme sono due, può diventare Her-story, con Edipo che uccide la madre, Elettra la adora e Gesù sulla croce la rimprovera: ‘Madre, perché mi hai abbandonato?’
In Italia invece è la parola matrimonio che è stata surrogata con perifrasi fritte come “unioni di diritto pubblico” e “formazioni sociali”. E l’adozione del figlio naturale del partner è stata stralciata perché, come diceva Martinazzoli, “ in questo Paese le leggi si riesce a farle solo con la regola della quadratura del cerchio”. E voleva dire del compromesso spinto sino al paradosso di far convergere le parallele, di maritare il diavolo e l’acqua santa, e nel nostro caso di far combaciare come asole e bottoni gli atei del Pd e i bigotti di Ncd di Alfano, i cattolici democratici e i mercenari di Verdini, illuminati dall’illuminismo non per militia Christi ma per militia sellulae, per attaccamento alla poltrona, anche se non più occupata con lombi completamente papalini.
Dobbiamo all’arte democristiana della mediazione pasticci di ogni genere. In fondo, questa legge sulle unioni civili, proprio perché riforma radicalmente il diritto di famiglia, ha reso una pesante necessità morale l’accordo con chiunque ci stava. E’ vero: poteva essere la legge di tutti senza glosse, emendamenti, canguri, stralci, talk show e like nei social. Ma con Grillo non è stato possibile perché i sondaggi gli hanno suggerito che non gli conveniva: l’utile elettorale non coincide mai con le battaglie di civiltà.
Stralciata e rinviata chissà a quando, l’ adozione del figlio naturale del partner continuerà dunque ad essere affidata alla magistratura che grazie al famoso articolo 44 della legge sulle adozioni già l’ha concessa anche a qualche compagno/a gay perché non c’è legge che non sia interpretabile secondo il dettato della pubblica coscienza, e sempre le leggi cercano, fosse pure attraverso le sottigliezze e i cavilli, di captare il mondo, di adeguarsi al passo e al fiato della società.
Non bisogna ovviamente farsi illusioni, ci saranno altri family day e altri raduni arcobaleno. Alfano già dice di avere impedito “una rivoluzione contro natura” con uno zelo losco e scivoloso che non convince né i compagni di strada laici né gli ultrà cattolici di Ruini e Bagnasco, i neointegralisti che pensano alla sessualità come a una branca della teologia. Dunque la battaglia attorno alle adozioni continuerà. In Italia infatti c’è un abuso delle manifestazioni di piazza che, prima di essere sediziose o minacciose, sono prive di pensiero. La piazza, che oggi prende anche le forme di twitter, di Facebook e della Rete, è un tribunale cieco, l’organizzazione della demagogia, è il plotone.
La legge Cirinnà, per contagio, è persino destinata a liberare dalla fedeltà come obbligo di legge dello Stato, tutte le coppie italiane, pure gli sposi. Sarà in questo senso un “tana libera tutti”. Ed è giusto ricordare che l’idea originaria della fedeltà, che non è l’antitesi delle corna, era un progetto di vita, il fondamento tradizionale su cui costruire la domus, la base della civiltà occidentale: l’ odissea dei sensi, vissuta da Penelope contro ogni tentazione di infedeltà tramata dai Proci. Poi ovviamente la fedeltà ha incontrato la storia. E’ diventata infatti la coercizione contro l’adulterio, il dominio sulla carne, la disputa maschile sul corpo della donna. E ci sono posti nel mondo dove si spara e si ammazza per la fedeltà. Altri dove si lapidano le peccatrici. Altri ancora dove si puniscono pesantemente tutti i peccatori, di ogni sesso. La fedeltà è un vortice di fantasie sessuofobiche, un caleidoscopio di moralismo, illicitus coitus cum uxore vel marito alterius, persino espediente retorico per giustificare i crimini, e basta leggere Simenon o gettare un’ occhiata all’ universo della mafia siciliana, dove per fare adulterio con una bella ragazza, Luciano Liggio le ammazzò – in nome dell’ antisocialismo – il fidanzato sindacalista, il famoso Placido Rizzotto. Oggi poi la linea discriminante dello scontro di civiltà è la fedeltà, l’ onore dell’ uomo custodito tra le gambe della donna, la sanzione sociale e la lapidazione come risarcimento.
Dunque ora che il desiderio è diventato diritto, la legge Cirinnà ci libererà definitivamente anche dalla fedeltà. E diciamo la verità: oggi c’è più amore nei matrimoni di quanto ce n’era nel passato, e proprio perché non hanno più un vincolo totalitario, né sacro né di genere. “Ti sono fedele a modo mio “ si scrivevano Sartre e Simone de Beauvoir mentre amoreggiavano, lei con i Mandarini, e lui con le ragazze di Saint-Germain-des-Prés.
Infine questa legge restituisce la religione italiana alle sue belle radici non teurgiche, ai semplici, ai parroci buoni che tanto somigliano a Papa Francesco, quelli che benedivano la Lollobrigida, la scostumata di “Pane, Amore e fantasia”, perché mai cercavano il peccato, ma sempre offrivano la comprensione.

9 thoughts on “UNA NUOVA BRECCIA DI PORTA PIA Da oggi le copie omosessuali italiane escono dalla clandestinità ed entrano nella legalità

  1. Kenneth Chimenti

    Merlo, le contesto fortemente due passaggi. Quello sulla fedeltà, peraltro altamente contraddittorio nell’excursus storico che fa: la fedeltà in un rapporto di fiducia e rispetto tra due persone è un vincolo formale fondamentale. Le leggi non definiscono come amarsi (tant’è che lo si può fare senza essere sposati), le leggi definiscono i diritti ed i doveri quando si decide di mettere in piedi una costruzione sociale che abbia rilevanza per la società. E non prevedere la fedeltà (peraltro quando nello stesso tempo si chiede la fiducia, un non sense) nemmeno per il rapporto umano più profondo e basilare che possa nascere tra due persone, è assurdo e socialmente dirompente. Se si stabilisce per legge che si può non essere fedeli in un elemento base della costruzione sociale, figuriamoci in tutti gli altri ambiti, dalle amicizie al lavoro alla politica (dove già è utopia)… Sarebbe un arretramento civile e sociale di migliaia di anni.

    L’altro punto che le contesto è quello sulla genitorialità biologica, che arriva quasi a denigra e ritenere inferiore alla genitorialità puramente “sociale”. Il rapporto che esiste tra un figlio e il genitore nel vero senso della parola (portatore di geni) è il rapporto più intimo che possa esistere, quasi magico, con le persone più simili a noi sulla faccia della terra, le uniche che nel caso potrebbero anche dare la propria vita e i propri organi per noi. Negare a prescindere ad un figlio il diritto naturale (perchè di questo si tratta) di avere un genitore biologico non è una cosa giusta e civile, ma è una violenza. Tanto più se viene commessa con pratiche in cui viene anche rotto il rapporto profondo, atavico, istintivo e inconscio tra il bambino e la donna che l’ha portato in grembo. Ecco, mi cita Freud, che si starà rivoltando nella tomba al solo pensiero. Freud non avrebbe riscritto la psicanalisi, anzi fu molto netto sul definire quelle libertà che se concesse avrebbero mandato a ramengo la civiltà umana.

    1. Tarantintino

      ” la fedeltà in un rapporto di fiducia e rispetto tra due persone è un vincolo formale fondamentale.”

      Per tutti? E chi lo decide? Lo decide lei per gli altri, cioè per tutti? Come la mettiamo con due persone (etero od omo) che liberamente scelgono di essere soltanto leali (fedeli al domus, solidali, e quant’altro), senza peraltro portarsi dietro la cintura della fedeltà?

      ” Negare a prescindere ad un figlio il diritto naturale (perchè di questo si tratta) di avere un genitore biologico non è una cosa giusta e civile, ma è una violenza.”

      A me pare che sia lei ad usare violenza sul senso di quanto è stato scritto.
      Come la mettiamo con i figli del tradimento? Tradimento peraltro altrettanto certamente “biologico”.

      1. Kenneth Chimenti

        “A me pare che sia lei ad usare violenza sul senso di quanto è stato scritto.
        Come la mettiamo con i figli del tradimento? Tradimento peraltro altrettanto certamente biologico.”

        Non uso alcuna violenza, al contrario è chiaro e lampante che certi atti sono negazioni di diritti altrui e quindi atti di violenza.

        Coi figli del tradimento vale altrettanto: anche a loro è stato negato un diritto. E stia tranquillo che il giorno che lo vengono a scoprire (cosa sicura al 100% nel caso dei figli di una coppia omosex, più difficile ma non rara nei casi dei figli di coppie etero) non ce n’è uno che non la prenda a male, e non pochi hanno finito per farsene una malattia. Come ho già scritto, non c’è rapporto al mondo che sia più forte, istintivo e naturale di quello tra genitori e figli biologici, o tra fratelli e sorelle biologiche. Non è possibile negare questo rapporto a proprio piacimento, per realizzare un proprio desiderio. Si sta negando un diritto ad un’altra persona per puro egoismo.

        Logico che il vincolo di fedeltà non riguarda il suo esempio dei coniugi che decidono di avere una vita sessuale indipendente. Quel punto del codice sta a dire che nessuno dei due si deve sentir libero di tradire.

        Il divieto di incesto, il matrimonio, il vincolo di fedeltà, sono tutte istituzioni sociali che nell’ordine hanno formato e segnato la civiltà umana. Farle cadere significa far cadere la civiltà stessa.

  2. enrico pagano

    Il paragone tra la Cirinnà e Nilde Iotti e l’elogio incondizionato della “legge dell’ amore” sono – tra numerose dotte citazioni – i cardini dell’editoriale di ieri.
    Cosa ci azzecchi Freud con una fantomatica paternità esperienziale, lo sa solo Merlo.
    Sulle modalità insulse utillizzate per approvare il maxi emendamento, nulla.
    Ma si sa, quando si è lontani anni luce dalla realtà…

  3. Giulio Prese

    1 Corinzi 6:9-11 LND Non sapete voi che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non v’ingannate: né i fornicatori, né gli idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né gli omosessuali, né i ladri, né gli avari, né gli ubriaconi, né gli oltraggiatori, né i rapinatori erediteranno il regno di Dio. Or tali eravate già alcuni di voi; ma siete stati lavati, ma siete stati santificati, ma siete stati giustificati nel nome del Signore Gesú e mediante lo Spirito del nostro Dio.

  4. Tarantintino

    Tutto condivisibile, tranne Merlin e Bonino.
    Merlin mi viene in mente quando la cronaca nera riporta un altra lucciola ….
    Sulla seconda mi censuro perché sarebbe troppo impegnativo argomentare.
    E leggo volentieri anche quando non condivido.

  5. angelo libranti

    Non mi sembra che le coppie omosessuali abbiano vissuto nella clandestinità, anzi. Hanno fatto, e fanno, di tutto per mostrarsi fino a rendersi noiosi e molesti.
    Si parla e si scrive di diritti finalmente riconosciuti confondendo i desideri con i diritti, perchè il diritto è un concetto astratto e nasce li dove una comunità si è data certe regole, scaturite dalla cultura, dalle abitudini e dalle usanze dei suoi componenti. Per un singolo, o una minoranza, le regole diventano un obbligo, anche se non le condivide, perchè in democrazia è la maggioranza che prevale.
    In Italia, sarà perchè siamo al sud dell’Europa, sarà perchè la nostra società è culturalmente impreparata, non si è ancora accettato certo tipo di unioni fra persone dello stesso sesso.
    il cattolicesimo c’entra poco perchè è in noi radicato il concetto atavico di uomo e donna con due ruoli distinti e separati.
    Sono sicuro che la stragrande maggioranza degli italiani non approva questa legge e così il Parlamento, che è la rappresentanza del popolo, ma si rifiuta il voto palese e si ricorre al voto di fiducia per fare approvare, con la forza, una legge che nessuno vuole, tranne una minoranza esigua e chiassosa supportata dai media, quasi tutti schierati da un certa parte.
    Stesso discorso l’adozione dei bambini, sui quali sono contrari tutti gli esponenti dei maggiori partiti.

  6. Alessio

    Grazie Merlo… Articolo magnifico. Grazie a tutti coloro che hanno permesso la nascita di questa legge, che riconosce diritti senza toglierne altri. Grande Monica Cirinnà e grandi anche Renzi e Boschi che hanno posto la fiducia per non perdere ulteriormente tempo.

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