Il lapsus della sanguigna Paola Taverna “IL COMPLOTTO PER FARCI VINCERE” NON E’ LA SOLITA CRETINATA GRILLINA

Il complotto, si sa, è il più banale rifugio del cretino, ma “il complotto per farci vincere” è il più cretino dei rifugi. Eppure la sanguigna senatrice grillina Paola Taverna non è certo cretina. Sarebbe facile e anche ingiusto liquidare così questa ‘Mamma Roma’ tutto fuoco e gaffes. Di sicuro sono orribili le volgarità degli incarogniti del twitter e di facebook che la chiamano “pescivendola” e persino “diarrea umana”. C’è invece qualcosa di intelligente persino nell’illogica idea di una strategia segreta che faccia vincere il nemico grillino.
Sino a ieri tutti pensavamo che al nemico si fanno ponti d’oro per farlo fuggire, per aiutarlo a perdere e a perdersi. Paola Taverna, al contrario, ha scoperto che li faranno vincere per farli perdere, che la loro peggiore sconfitta sarà la vittoria a Roma. Dunque il Sistema consegnerà il Campidoglio ai grillini “per farci fare una brutta figura”.
E’ qui che il nonsenso, o meglio il controsenso, mostra la sua natura di lapsus, di errore che rivela. Forse alla fine Paola Taverna ci ha solo raccontato con una paradossale battuta di verità tutta l’inadeguatezza del Movimento 5 stelle, la sua incapacità di governare, la sua paura di farcela. Il vaffanculo alle istituzioni è infatti molto comprensibile – è la rabbia italiana – ma le istituzioni del vaffanculo cosa sono? Ecco quel che si capisce bene penetrando nel labirinto logico in cui si è cacciata la senatrice: il potere del vaffa che diventa vaffa al potere è come le parallele che convergono, è un’impossibilità. E i grillini ne sono così consapevoli che, per esorcizzare questa vittoria impossibile, si impasticcano col complotto al contrario, con il sabotaggio alla rovescia.
Da quando sono nati i grillini si nutrono di complotti di ogni genere: dalle scie chimiche alle cattiverie del Bilderberg, dalla xylella della multinazionale dei concimi al Mossad che disinforma sull’Iran, dai microchip sotto la pelle dei poveracci alle corruzioni dei costruttori di treni e dei banchieri. Persino il cancro è un invenzione delle case farmaceutiche così come l’11 settembre fu organizzato della Cia e non è vero che Neil Armostrong andò sulla Luna. Sono scemenze da web che addobbano il programma politico del vaffanculo. Ma va detto, a difesa dei grillini, che il complotto è stato in passato coltivato anche in ambienti molto più nobili della politica, e non solo italiana. Esistono una bibliografia e una filmografia enormi su quella sorta di creatura dostoevskiana che si chiama Cia, il servizio segreto degli americani, l’equivalente dell’ex Kgb sovietico, la kappa di Amerika. Abbiamo immaginato i complottardi in celle sotterranee e in nidi d’aquila, conti di Montecristo e diavoli conradiani, e non c’è bomba e non c’è delitto e non c’è scissione a sinistra che non siano stati attribuiti a un complotto, dalla morte di Enrico Mattei alla strage cosiddetta di Stato, dal sindacato giallo a Saragat, e poi i colonnelli greci e Allende, le Brigate Rosse e persino il treno veloce Torino-Lione, per non parlare di quel famoso arbitro ecuadoregno Moreno che fu beccato a Quito su una coupé rossa, “la Chevrolet della verità” titolò una giornale italiano, la prova del complotto, il prezzo per la sconfitta dell’Italia contro la Corea nell’ormai lontano 2002.
Di sicuro i complotti invocati dai grillini sono più simili a quelli dei tifosi, che almeno hanno il vantaggio di servirsene solo quando perdono. Drogati di urla, di slogan, di fanatismo cieco, gli ultrà non accettano mai la sconfitta, e c’è sempre un arbitro che si è venduto nell’Italia dei grulli, nelle curve sud dell’umanità disadattata, dell’ ultrà juventino che non vuole vedere il Ciuccio perché gli ricorda il Napoli e dell’ultrà del Napoli che non va allo zoo per non incontrare la Zebra. Sono forme di cretinismo che facciamo l’errore di tollerare perché siamo tutti tifosi e il contesto ci sembra pittoresco, domenicale, da pagina sportiva, da processo del lunedì.
Nella storia elettorale italiana il complotto si chiama broglio, con il riconteggio come anestetico morale. Alibi per il fallimento, il complotto come broglio che trasforma la competizione elettorale in patacca, ha spesso avvelenato i pozzi della democrazia, associando alla peggiore politica le pur nobili tradizioni dei magliari italiani.
La signora Taverna va dunque compresa, il suo infiammato sproloquio è un altro momento al tempo stesso di adesione e di resistenza alla Storia d’Italia, alla perdita dell’innocenza grillina, alla necessaria normalizzazione del vaffanculo. Abbiamo rivisto a Roma i metodi bizzarri, sempliciotti e incontrollabili con cui era stata reclutata e formata la prima classe dirigente. Oltre ai soliti minchioni questa volta c’era pure un professore negazionista e filonazista, e ci sono trasformisti di ogni genere, e magari qualche altro brigante come quelli di Quarto e di Bagheria, qualche altro sopracciò come a Gela, a Bologna … In fondo la Taverna, che si imbroglia denunziando l’imbroglio, può aiutare i grillini a capire se stessi, a misurare le proprie ambizioni, a prendere atto che non si possono addossare al Complotto le proprie debolezze e le proprie insufficienze. Forza signora Taverna, ancora un passo e scoprirà che il diavolo non esiste perché il diavolo eravate voi.

5 thoughts on “Il lapsus della sanguigna Paola Taverna “IL COMPLOTTO PER FARCI VINCERE” NON E’ LA SOLITA CRETINATA GRILLINA

  1. Luigi G

    Gentile dottor Merlo,
    son sostanzialmente d’accordo con ciò che scrive nell’articolo. Nello stesso tempo però, leggendo le cronache e ascoltando i dibattiti televisivi, si avverte come la sensazione che a Roma ci sia da parte dei partiti più “grandi” una sorta di timore di presentare un candidato “forte”. Infatti l’unico che sembra deciso a voler affermarsi come sindaco è Marchini, che ha dietro sé “solo” un movimento.

  2. Alessio

    Mi scusi Merlo vorrei capire bene.
    Per settimane, per non dire mesi, ho letto sui giornali e ascoltato dichiarazioni del PD che i “grillini” o Grillo e Casaleggio volevano perdere a Roma, perchè volevano arrivare alle elezioni nazionali, senza problemi.
    Ora la logica di queste sciocchezze che, ripeto per mesi sono girate sui giornali è la medesima.
    Allora le chiedo, come mai la teoria “i grillini” vogliono perdere a Roma è una teoria politica ?
    Mentre la battuta della Taverna, perchè di questo si tratta, di una battuta tra il serio e il faceto, è diventata complottismo un pò naif e un pò becero ?
    Spiegatemi la differenza orsù.

    Poi vorrei correggerla su alcune inesattezze, il M5S non ha mai parlato di Scie Kimike è una leggenda metropolitana costruita ad arte.
    http://youtu.be/nKQM5JZEpnk?t=5m48s
    Invece si ha notizia di almeno 4 o 6 non ricordo, interrogazioni parlamentari da parte del PD, su questo argomento.
    Per quanto riguarda i microchip non è un complotto è già realtà, ci sono aziende che lo stanno sperimentando.
    http://www.corriere.it/tecnologia/15_febbraio_01/azienda-innesta-microchip-dipendenti-594f38c8-aa07-11e4-a06a-ec27919eedf1.shtml
    Il Bilderberg come è noto a tutti è un club esclusivo che fa il paio con la Caritas.(ironico non sia mai mi prenda sul serio)
    Non ho letto dichiarazioni ufficiali sia in parlamento che sul blog, riguardo l’11 settembre, quindi non so a cosa si riferisca.
    Siamo sicuri invece, che non è una leggenda questa sul complottismo dei 5 stelle ?
    IL fatto di voler ricercare verità alternative non è necessariamente complottismo.

    Finisco con il porle un ultima domanda, se i 5 stelle sono potenzialmente incapaci di governare Roma, chi la dovrebbe governare ? I Partiti che l’hanno massacrata fino a portarla al commissariamento ? Fatto che rimarrà epocale, perchè un evento simile a Roma non avveniva dall’unità di Italia ad oggi, il PD e Alemagno hanno fatto cose che nemmeno i lanzichenecchi.
    Dovrebbero mettere una targa in Campidoglio, come si faceva quando avvenivano le alluvioni, per segnalare fin dove era arrivata l’acqua.
    “Qui nell’anno domini MMXV i Partiti hanno affossato Roma.”

    Ossequi.

  3. Tarantintino

    Dopo aver posato lumi sul buio passato, con il film «La vita degli altri», qualcuno dovrebbe illuminarci, sulle ragioni di cotanta severità, con un bel «La politica degli altri».

  4. valystefy

    Trovo il suo pezzo un mix di arroganza, saccenza e presa per i fondelli nei confronti di milioni di italiani che si sono stancati di assistere alle nefandezze di questa classe dirigente corrotta, ignorante, il cui unico scopo è quello di sfruttare, a scopi personali, il proprio ruolo istituzionale. L’elenco dei complotti da lei proposto lo ritengo molto simile a certi “complotti” orditi da Casaleggio e Grillo e di cui numerosi suoi colleghi hanno infarcito le pagine dei quotidiani. Lei cita il professore negazionista che si è presentato alle “comunarie”, ma perchè non ha anche scritto che tale personaggio è stato sospeso immediatamente dal Movimento? Quanti tesserati della Lega risultano essere filonazisti o razzisti (si ricorda i commenti sulla ministro Kienge??) e quanti sono stati sospesi? Mi cita Quarto e Casavatore non la nominiamo? Cita Bagheria e i vari sindaci PD+PDL arrestati sparsi in giro per la penisola? Cita i “sempliciotti e incontrollabili” di Roma, e i “cinesi” di Sala, tutti laureati? O gli extracomunitari della Paita in Liguria (chieda a Cofferati se sono state rispettate le regole della democrazia interna), quelle primarie non erano bizzarre o bislacche? Il finale poi è davvero una chicca: “ancora un passo e scoprirà che il diavolo non esiste perché il diavolo eravate voi” e certo,….sono loro che hanno creato sconquassi al sistema politico-economico-finanziario. Sono loro che hanno mandato in tilt le banche, sono loro che hanno aumentato il debito pubblico, sono loro che hanno fatto chiudere migliaia di PMI, sono loro che hanno centinaia di indagati o condannati per vari reati, sono loro che spediscono le cartelle di Equitalia. Dottor Merlo, questi ragazzi hanno sicuramente commesso degli errori, ma quantomeno si impegnano per una nuova Italia, per un nuovo modo di fare politica a cui non siamo abituati. Se la Taverna è per lei “inadeguata”, che mi dice delle amazzoni illuminate sulla via di Firenze?

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