= Scene da un matrimonio annullato = “LA SACRA ROTA ERA TROPPO POLVEROSA, MA IL DIVORZIO IN CHIESA SVILISCE IL SACRAMENTO” Alessandro Tomaselli racconta il processo e il doppio sì davanti al prete

“Temo che il Papa pur di snellire le procedure abbia indebolito il vincolo e dunque ammorbidito il Sacramento” mi dice ad un tratto, nel bel mezzo del racconto del suo secondo sì davanti al prete, “ma non lo stesso prete perché sarebbe stato grottesco”. Alessandro Tomaselli, che ha 42 anni e all’università insegna Diritto dell’Unione Europea , ha affrontato una lunga istruttoria della Sacra Rota, fatta di indagini “qualche volta fastidiose e tuttavia sempre garbate “, ma soprattutto di “procedure “, lunghe dispute formali tra il pubblico ministero, “che qui si chiama Difensore del Vincolo”, e “il mio bravissimo avvocato, Antonio Bellia, che non ha mai perso una causa, ed è il fratello del parroco che da sempre aiuta e consiglia mia moglie Ambra”. Che è la tua ‘seconda’ moglie, suppongo.”Capisco che tu dica ‘seconda’. In realtà è la mia ‘unica’ moglie”. Quell’altra non è neppure ‘ex moglie’?” Il diritto canonico ha dichiarato nullo il matrimonio: ‘mai avvenuto’. ‘Ex moglie’ è già una forzatura”.
Il divorzio civile non bastava? “No. E non solo perché ci eravamo sposati in Chiesa. Voglio dire che c’è una totale identità tra quel Diritto e il mio sentimento, e tra quel Diritto e la realtà dei fatti”. Invera – gli dico – il principio teologico di Tertulliano: ‘solo Dio può far sì che ciò che è stato non sia mai stato’. “Non fraintendermi, non descrivermi come un reazionario integralista perché sarebbe un falso. Il punto è che prima di avviare il processo canonico io avevo già civilmente divorziato, ma non mi sentivo per niente bene. Mi ero sposato nel 2002 ed ero riuscito a divorziare nel 2010. E non mi bastava”. Perché tua moglie Ambra è cattolica praticante? “ No. E’ vero che Ambra voleva sposarsi in Chiesa, ma non ne ha fatto mai una pregiudiziale. Certo, ne abbiamo parlato, ma non è per accontentare lei che nel 2011 ho chiesto la nullità alla Sacra Rota”. E l’hai ottenuta nel febbraio di quest’anno: ci sono voluti tredici anni per liberarti di una ‘non moglie’? “Nel 2012 mi sono ‘risposato’ civilmente e nello scorso luglio mi sono ‘risposato’ in Chiesa: ma ‘risposato’ non è la parola giusta”.
E Alessandro, che ha un figlio, Matteo, di due anni e un altro in arrivo, mi racconta “il travaglio che non è stato religioso, ma spirituale. La religione infatti è una dottrina, la spiritualità è il contenuto universale che travalica i limiti della dottrina. Io non mi riconosco nella parola ‘cattolico’, ma nella parola cristiano”. La storia di Alessandro non appartiene all’eccentricità tipica della Sacra Rota, che in Italia è stata spesso il brivido dei vescovi nelle diocesi più remote e più corrive. “Il mio caso – dice – dimostra che la Sacra Rota non è stata solo la porta segreta dei nobili, dei ricchi e dei potenti”. E parliamo ridendo dei due Kennedy, Edward e Joseph II, e poi di Rudolph Giuliani .E ci sono state anche le nozze annullate di Francesco Cossiga e del suo allievo Francesco D’Onofrio, e poi quelle di Luca Cordero di Montezemolo, sino a Daniela Santanché che ha beneficiato della Sacra Rota solo per potere di nuovo prendere la comunione (tanto che si è tenuta il cognome del marito ‘annullato’). “ Io invece appartengo al mondo normale. E ho pagato al mio avvocato 3.500 euro, che è un prezzo onesto”. Ambra, 37 anni, è una bella siciliana nera di occhi e di capelli. Laureata in Scienze politiche è figlia di un impiegato amministrativo del Liceo Cutelli di Catania. “La sua religiosità – dice Alessandro – è intensa ma non barocca, la sua Chiesa è quella semplice, missionaria ed energica dei Papa boys”.
Colto, sportivo, Alessandro è invece una ragazzo di famiglia liberale. Il nonno avvocato fu pure deputato. Il padre era un professore universitario di matematica. “E la mamma, più a sinistra, è un’insegnate liceale in pensione, che ha seguito con qualche sorriso ma con grande rispetto la caccia agli impedimenti e ai vizi del consenso perché la Sacra Rota è sicuramente una complessa architettura di accomodo della Chiesa, ma il Diritto Canonico non è solo quello di don Abbondio e del dottor Azzeccagarbugli”. Come infatti il Manzoni fa dire a Renzo “c’è il latino sincero e sacrosanto e c’è il latino birbone che viene addosso a tradimento, nel buono di un discorso”.
Il latino, che ha permesso ad Alessandro di sposarsi di nuovo in Chiesa, è stato “un latino non dico bugiardo, ma sicuramente di ripiego”. Alessandro, che è ricco di ironia, sa bene che l’adulterio è spesso la disputa maschile sul corpo della donna e che “ci sono paesi nel mondo dove si uccide, altri orribili luoghi dove si lapidano le peccatrici e altri ancora dove si puniscono tutti i peccatori, di ogni sesso. Noi abbiamo, grazie al cielo, un’altra civiltà. Ma l’ infedeltà come sistema è ancora una buona ragione per arrivare alla nullità di un matrimonio. Si può imbrogliare un Sacramento?”.
Al processo è stato tutto un discettare di bonum prolis, bonum sacramenti, bonum fidei, bonum conjugum. “La mia ex moglie decise di non schierarsi come controparte purché venisse nascosta la verità che in latino era ‘illicitus coitus cum uxore vel marito alterius’, e poi anche abbandono del tetto coniugale. Ricordo bene il fastidio, anzi direi la rabbia con la quale accettai questa sua condizione. Altrimenti il processo sarebbe durato molti più anni e mi sarebbe costato molto, ma molto di più”.
Ecco perché Alessandro ora teme che la riforma di Papa Francesco “prevedendo l’accordo tra le parti e pure la gratuità finisca con l’incoraggiare il divorzio e sminuire la tutela del sacramento. In questo modo il divorzio in Chiesa sarà più breve del divorzio breve previsto dallo Stato”.
Ovviamente Alessandro non è contro il divorzio: “E’ un diritto alla liberazione. Ma l’annullamento breve, concordato tra le parti e gratuito, è un accordo come tanti, una transazione commerciale tra due coniugi che scoprono di non amarsi più, il raggiungimento di un punto di mediazione tra puntigli, rancori, interessi vecchi e nuovi. Le transazioni sono solo materiali. Non esistono transazioni spirituali”.
Il Papa, secondo Alessandro, avrebbe potuto sì snellire l’iter complesso, che “lo so bene io, prevede due gradi di giudizio, sedi diverse, una infinità di passaggi burocratici e di controversie polverose. Pensa che mi hanno sentito solo una volta. E tutto è diventato di carta. Certo che si può togliere questa polvere alla Sacra Rota, ma a garanzia e non a danno del sacramento. Magari proteggendo le parti offese, quando ci sono. Meglio un sacramento incartapecorito che un sacramento breve, l’ invenzione suprema del rigore pieghevole”.

One thought on “= Scene da un matrimonio annullato = “LA SACRA ROTA ERA TROPPO POLVEROSA, MA IL DIVORZIO IN CHIESA SVILISCE IL SACRAMENTO” Alessandro Tomaselli racconta il processo e il doppio sì davanti al prete

  1. Mony

    Confesso che questo articolo mi ha profondamente turbata, al punto da metter in discussione la mia recente scelta di richiesta di nullità. Il fondo, dal procedimento risulterebbe che il matrimonio non sia mai accaduto… ma come è possibile fingere che non sia accaduto?
    Seppure io rappresento, per così dire, la parte “lesa/offesa” , la verità è che io, mio malgrado, ho creduto nel mio matrimonio e ogni giorno per me era un impegno costante e importante della mia vita. Come fingere che non sia successo? Come pensare di poter poi risposarsi nuovamente in Chiesa… non lo so, Ma grazie per avermi fatto pensare.

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