IL DIRETTORIO E’ POLITICHESE DEMOCRISTIANO: LA COMMISSIONE, IL COMITATO, I CINQUE SAGGI… Eppure, Caro Grillo, la stanchezza è la tua grande occasione di liberarti e liberare la politica che hai imprigionato

Caro Grillo, lasciati dire da quelli che ancora oggi tu chiami “morti” e che adesso avrebbero buon gioco a maramaldeggiare, morti contro morto, che questa stanchezza è la tua grande occasione, che sei a un passo dalla vera rivoluzione che è la libertà. E meglio dico, tirando fuori il collo dalla mia vecchia gogna , che la tua stanchezza è provvidenza perché può finalmente liberarti e liberare la politica che hai imprigionato.
Nessuno meglio di te sa che la stanchezza d’artista è l’intimità del camerino assediato e violato dai fans, il rifugio del mattatore che, proprio come te, non si sente finito, stremato, ma solo “stanchino”, che è l’ironia e la dolcezza delle pile scariche prima della crisi creativa, la luna calante, il travaso d’umore, la malinconia del giullare, la lacrima del Pierrot.
Lo stento dei muscoli di Forrest Gump, che ti sorressero in tutte le tue spavalderie dalla traversata a nuoto da Scilla a Cariddi sino alla fuga dal fango di Genova, è l’ultima risorsa, quella che non puoi sprecare. Hai infatti costruito una prigione di cui sei adesso prigioniero. Ebbene, la fatica del cuore ti avverte che non puoi più pretendere di fare la nuova Italia con i fogli d’ordine da fureria, con le liste bloccate ma in ordine alfabetico. E la prostrazione della testa ti dice che le insolenze, lo sberleffo e lo sbeffeggiamento da canaglia hanno come destino il malessere mentale dello sconfitto che non si rassegna. Perché la stessa rabbia che ti ha fatto leader ti sta già facendo vittima.
Come fai infatti a non vedere, tu che capisci i silenzi e le urla del palcoscenico, quei capi loggione dell’odio, e non mi riferisco banalmente al solo Travaglio, che prima stavano in ginocchio da te e adesso sputano contro di te? In platea scatenavano la claque per gli applausi e ora nella stessa platea si presentano con il carico di pomodori molli e di uova marce e sempre per rallegrare lo stesso pubblico.
La parola Direttorio, per esempio, che loro ti hanno suggerito, è una trappola di politichese puro. In linguaggio democristiano queste trovate dorotee si chiamavano Commissione, Comitato, Consiglio dei saggi e via dicendo per non dire. E tutti, proprio come te , spiegavano: “per costruire il futuro”. Invece era ed è, il Direttorio, il torpido e torbido trionfo del compromesso, della mediazione estenuante, la scelta di alcuni ascari – a volte tre, a volte cinque – per ridurre le asperità, levigare le asprezze, imbrigliare e imbrogliare il dissenso. C’è un genius loci del Direttorio che è da sempre una soluzione di Palazzo e di Partitocrazia, la sola istituzione stabile nell’ingovernabilità italiana.
Al contrario il Forrest Gump che tu citi conquista il mondo con l’ingenuità, mai con la furbizia. E quando Tom Hanks, dopo avere corso per tutta l’America, si ritrova “stanchino”, si gira, saluta e se ne va. Il Direttorio è invece il sotterfugio, l’espediente al posto della politica, è il rinvio, la più crudele pena inflitta ai ragazzi delle 5 stelle che volevano andare di corsa e sono adesso impantanati nell’ eternità dell’ indolenza. Il direttorio è il vaffa che non prende mai di petto le grandi questioni nazionali, è il vaffa che si scioglie nella morbidezza del peggio, è il finto dialogo, la trasformazione di un Movimento di popolo in un sottogoverno di cinque correnti, con cinque sottosegretari che si sentono soprasegretari perché tu hai deciso di farli eleggere da quella piccola Bulgaria che è la tua Rete.
Tu dici che si sono espressi 37.127 iscritti certificati, con una percentuale di sì del 91,7. Anche se fosse vero, sarebbe un nulla che comunque mortifica ancora una volta la facoltà di parola dei tuoi milioni di seguaci, degli attivisti e delle persone che ti hanno votato e che tu dovresti rappresentare, primo partito alla Camera dei deputati, in quel Parlamento che, quando non eri “stanchino”, volevi aprire come una scatoletta di tonno. Ebbene, tu neghi ai grillini d’Italia anche quel diritto di alzare la mano che persino nei condomini viene rispettato. Di nuovo li riduci tutti a topini al seguito di un piffero.
Caro Grillo, anche la stanchezza è politica. Va ascoltata e rispettata. Tu, poi, godi di questo prezioso avvertimento senza neppure avere subito una vera stangata elettorale. Ti sei solo indispettito perché i tuoi ragazzi prima sono andati in tv e poi sono venuti a stanarti sotto casa. E ti sei sentito smarrito perché ti hanno chiesto di smetterla di punire, di espellere e di controllare. Non sopporti che le loro intelligenze si siano svegliate, temi che vogliano finalmente consegnare il vostro Movimento alla politica che, se è libera, è una delle più nobili attività dell’uomo, e proprio per questo degenera in vizio e corruzione. Caro Grillo, non lo farai, ma se seguissi la tua stanchezza scopriresti che solo questa politica può trasformare il tuo ghigno in sorriso, il tuo cattivo umore in lucidità e il vaffa in un’epica da pugni in tasca.

4 thoughts on “IL DIRETTORIO E’ POLITICHESE DEMOCRISTIANO: LA COMMISSIONE, IL COMITATO, I CINQUE SAGGI… Eppure, Caro Grillo, la stanchezza è la tua grande occasione di liberarti e liberare la politica che hai imprigionato

  1. Gianni Lecca

    Niente più di questa “lettera aperta” dà l’idea del “sic transit Grillo mundi”. Venuti al mondo politico col metodo più avveniristico, surreale e virtuale, quello del web, i 5 stelle si stanno via via intossicando e incaprettando nel pulviscolo atmosferico della propria galassia. Come potevasi (facilmente) dimostrare. E mentre altri movimenti di purezza e durezza, per esempio la sinistra antagonista che ha insieme dato grandi speranze e grandissime delusioni, per assottigliarsi fino all’irrilevanza ci hanno messo oltre 50 anni, il grillismo per togliere il disturbo ne sta impiegando solo un paio. Il bue mastodontico, stupefacente , coi tratti somatici da balena bianca e da armata rossa, all’impatto col reale, col contingente, e con la gestione sconclusionata e innaturale del proprio stesso movimento, sta per ridiventare fedrianamente, forse, la rana che era. Un vero peccato. Reduci da sconquassi e malversazioni, e nel bel mezzo dei malefici globali della dea finanza falsa e bugiarda, avevamo bisogno di tutto, anche di rabbia e di qualche asettico “vaffa” urlato a pieni polmoni. Ma limitarsi, anche dentro la stanza, a rabbia e vaffa sa tanto di inadeguatezza, di paura da prestazione. Come usare gli stessi ingredienti, gli unici fin qua visibili, da imperterrito animatore, financo verso i propri proseliti, sa di inconscio cupio dissolvi che porta alla fisiologica autodistruzione. Allora questa letterina “scarlatta”, di un merlo a un grillo, che sembra un po’ uscita dalla penna di Fedro, conduce a una ineccepibile conclusione o, se si preferisce, alla morale della favola: tanta rabbia per nulla.

  2. Luigi

    Ma perchè ti accanisci così? Ma non vedi che il M5S, nonostante tutti i difetti che possiamo vedere, è di gran lunga la migliore realtà che la politica italiana abbia mai visto negli ultimi 50 anni? Hai mai dato un’occhiata all’infinità di proposte di legge a cui hanno lavorato i parlamentari M5S? Tu e i giornalisti come te volete proprio spegnere anche l’ultima speranza di arrestare il declino di questo Paese? E’ così dannoso Grillo? Ti sembra più pericoloso di un Renzi? Che tristezza.

    1. il pianto di un grullesco

      Abbiate pietà di noi poveri dementi-incoscienti grullini!
      Non vedete che siamo semiandicappati dalla nascita?
      Morire invocando la clemenza di tutti, dopo aver sentenziato la morte per tutti, è la più triste delle morti…..questa sì che è vera tristezza, miserabile tristezza.

  3. Sigfrido Wagner

    “La parola Direttorio, per esempio, che loro ti hanno suggerito…”

    … suggerito dai giornalai spandiletame!!!

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