ELOGIO DEL GAVETTONE ANTI-SLA Nonostante Renzi, che lo ha degradato a propaganda politica

Fuori dalle barbe ipocrite della propaganda politica rimane la bellezza del gavettone freddo anti-Sla, la solidarietà allegra di tanti giovani di tutto il mondo, la sorpresa di potersi muovere con il sorriso nell’universo della disgrazia, la leggerezza della generosità dentro la pesantezza dell’inferno. Purtroppo però in Italia il mezzo è diventato il fine. E il problema non è più la Sla, ma il gavettone anti Sla.
Certo Renzi, Tavecchio, e prima di loro Balotelli, ci hanno messo lo zampino del diavolo, quello che sempre si acquatta nella filantropia. Il calciatore perché ha tentato di recuperare con un gesto caritatevole e ingenuamente esibizionista la simpatia che, a dosi industriali, aveva perduto in campo. Il reprobo Tavecchio ça va sans dire. E Renzi perché, al di là delle sue intenzioni, ha confermato d’essere una specie di re Mida che trasforma in propaganda politica tutto quello che fa. Infatti l ‘ Italia dei guelfi bianchi e dei guelfi neri, l’Italia dei nemici fraterni ha trasformato la Sla in una ennesima occasione disputatoria: chi sta con Renzi si sottopone alla doccia gelata, chi è contro la rifiuta.
E in questa zuffa penosa c’è pure lo spirito di patata che propone docce di Champagne e Dagospia, nel suo stile, offre docce di m…, mentre dal Texas ieri sera ci è arrivata, attraverso Youtube, la scena forte, di grazia singolare, di un malato di Sla da 12 anni, uno dei tanti, Davdi Kurt Mcclain, che disteso immobile sul suo letto parla con la voce metallica di una macchina e chiede “donazioni… perché c’è sempre una speranza”, e quando infine si sottopone alla doccia dei cubetti di ghiaccio apre e stringe le labbra per un sorriso che dà coraggio alla signora (la madre?) che gli sta facendo il gavettone e, per contagio, si mette a ridere anche lei. Qui la tenacia va ben al di là di quella del calciatore Borgonovo che scese in campo in carrozzella accompagnato da Roberto Baggio. E’ un capolavoro, non di malinconia, ma di nervi e di orgoglio. E’ questa la Sla che la divisione sul gavettone strumentalizza e degrada a pretesto di goliardiche rese dei conti, con Andrea Agnelli per esempio che chiama Carlo Tavecchio e Renzi che nomina i direttori dei giornali …
E fa parte del gioco regalare spettacolo a una buona causa come hanno fatto tanti artisti, da Fiorello a Celentano, che certo non hanno bisogno di pubblicità, sino a Checco Zalone che ha nominato Antonio Conte sperando che il furbo e rapace allenatore si rivolga al suo sponsor anche per la beneficenza. Zalone insomma ha fatto destinatari Conte e l’azienda, che gli ha pagato l’ingaggio, della chiamata – ‘Beruf’ in tedesco – alla carità, che può essere una vocazione ma anche una professione. E chi se ne importa della vanità (ieri un inglese si è docciato nudo) se ogni giorno che passa i milioni di euro dell’Europa si sommano ai milioni di dollari degli Stati Uniti, e la misericordia, perdendo i segni della pena e del disprezzo, prende il colore del buonumore delle secchiate d’acqua gelida e rivela l’animo di tanti ragazzi che stanno crescendo bene. Magari fosse sempre di questa specie il conformismo d’epoca!
Ma fa parte del gioco anche dire di no. Il nominato, che non fa la doccia gelata senza contestare la carità e magari rilanciandola, non solo partecipa alla campagna ma arricchisce le donazioni asciutte di significati e di umori, perché la battaglia per l’Associazione che lotta la malattia ognuno la fa alla sua maniera. E così Obama ha subito capito che il suo no sarebbe stato ben più utile del sì sia alla associazione che raccoglie fondi e sia agli uomini del Dipartimento di Stato perchè il potere rischia sempre di sporcare e di sporcarsi giocando con le cose pulite. Altri si sono sottratti perché sanno che il gioco funziona finché i giocatori hanno l’età, il fisico, la funzione, il carattere e la professione adatte al gioco. Il Papa per esempio, che è stato chiamato da tanti e prima degli altri dalla pop star Shakira, ha risposto con un tweet-enciclica che conferma la profondità del pensiero breve: “Un cristiano sa dare. La sua vita è piena di atti generosi – ma nascosti – verso il prossimo”.
Ecco, una volta concordato che i vari Tavecchio, Balotelli e Renzi hanno danneggiato questa bella campagna internazionale per una causa giusta, ci tocca adesso notare con ironia che, al di là delle sopraccennate strumentalizzazioni, non piace il gavettone freddo ai vecchi arnesi italiani che nella loro vita hanno firmato appelli per tutte le cause sbagliate, di sinistra e di destra. E difatti sono finalmente uniti contro il gioco innocente e prodigo quelli che hanno marciato per Fidel Castro e per il Potere Operaio e quelli che indecentemente hanno marciato per il family day e per Berlusconi.
E viene da ridere perché in nome della serietà e dell’impegno ‘veri’ contestano il più vero e il più serio degli impegni. La catena di affetto e di sorrisi oltreché di danaro attorno a questi miti dannati della terra, ai malati di sclerosi laterale amiotrofica, è un modo di sentirsi parte di qualcosa e compagni di qualcuno senza le tristezze ideologiche della piazza, le lagne dei girotondi, le miserie dell’utopia. Forse si può sperare che i ventenni del gavettone facciano meglio dei padri che alla loro età cantavano ‘El pueblo unido jamàs serà vencido’.

8 thoughts on “ELOGIO DEL GAVETTONE ANTI-SLA Nonostante Renzi, che lo ha degradato a propaganda politica

  1. marcello vitali

    Per la verità è l’intero articolo che fa pena.
    La cosa migliore era il titolo che gli aveva dato il titolista di Repubblica, che qui ovviamente è diverso.
    Francesco Merlo si legga cosa dicono le persone che ci convivono e lavorano con la SLA tutti i giorni e lasci perdere il giovanilismo d’accatto.
    In Italia tutto questo casino mediatico non ha raccolto neppure 100mila euro, non so se ci rendiamo conto….
    Il gavettone è una emerita stronzata che si è prestata all’esibizionismo più squallido e alle manipolazioni più bieche. Punto e a capo.

  2. Ciro

    Condivido il pensiero di Marcello Vitali. Tutto così penoso. Tutto così ipocrita. “Non dire alla mano sinistra quello che fa la mano destra”, diceva qualcuno. Ma quel qualcuno è stato dimenticato. Quel qualcuno non è stato mai creduto.

  3. Occitano

    Eccola qua, la gran cassa dell’ipocrisia. 30 mila euro raccolti fino all’altro ieri in Italia, e 1,3 milioni di dollari negli USA. Tra l’altro il “gioco” non doveva essere “se sei nominato o doni alla ricerca oppure ti fai un gavettone di ghiaccio”? Gli unici ad averlo capito pare che siano Charlie Sheen, Patrick Stewart e, in Italia, Gramellini.
    Il problema non è che Tavecchio, Renzi o Balottelli (perché loro anziché Belen, Litizzetto, Galliani o chiunque altro non è dato saperlo…) hanno “sporcato” questa iniziativa. Il problema è che si tratta della solita, ennesima, cialtronata mediatica, sostenuta da chi ritiene che i problemi dei malati, dei poveri, dei diseredati si risolvano con la carità e l’elemosina, a la Bono Vox (campa cavallo che l’erba cresce…).
    Non ci si può aspettare di meglio dalla generazione che crede di salvare i bambini malnutriti, i cani abbandonati e le donne violentate con i like e i selfie.
    Arridatece El Pueblo Unido!”.

    1. Occitano

      Chiedo scusa, intendevo 13 m di USD negli USA (proporzionalmente è come se in Italia si fossero raccolti 2 milioni di EUR), che comunque nelle ultime settimane sono saliti fino a decuplicare quanto raggiunto senza una tale iniziativa. In Italia, come si suol dire, ci facciamo sempre riconoscere (tanta spettacolarizzazione, pochi soldi).

  4. piergiorgio minoli

    Provo un grande fastidio per quei ricchi che non riescono a fare beneficenza senza fare i buffoni. E un fastidio ancora maggiore per chi, come Francesco Merlo, se la prende con chi trova questo ridicolo. Il che denota solo l’incredibile incapacità di dare il reale valore alle cose per cui è molto più importante apparire che essere. Alla fine si usano le disgrazie degli altri come pretesto per divertirsi in modo cretino. Che pena.

  5. iranmovies.net

    We need size and grit on our top lines, not another smurf. As well as a tough stay at home defenseman…We score plenty, but give up too many…so thanks, but NO THANKS on Gag-ner!

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