MEGLIO I DIAVOLI O I MINCHIONI? / Di Battista, il Kissinger di Grillo, fa l’elogio dei terroristi dell’Isis

Meglio i diavoli o i minchioni? C’è anche l’elogio babbione del terrorismo dell’Isis (“sola arma rimasta a chi si ribella”) dentro ai lunghi e scombiccherati manifesti di politica estera di Alessandro Di Battista, il Kissinger di Beppe Grillo, ispirato alle e-patacche del Web, università Casaleggio Associati. Nulla a che vedere con i mille Satanasso d’antan a cui eravamo abituati e che erano ispirati a cattivi maestri blasonati d’accademia. Gli amici di Gheddafi, di Saddam, di Khomeini, di Fidel Castro e del sub comandante Marcos, ma anche i nazimaoisti, i Nar filo falangisti libanesi, e gli antisomozisti di Terza Posizione, i filobrigatisti e i simpatizzanti di Pol Pot sino ai troskisti e ai filgi di Stalin erano tutti armati di libri veri, dai classici maltrattati di Gramsci e Togliatti, e poi Foucault ed Althusser, passando per la tigre Evola, per De Benoist e per ‘I Proscritti’ di Von Solomon sino ai Nomadi di Attali e all’Impero di Toni Negri.
E invece Di Battista che è, nientemeno, il vicepresidente della Commissione Esteri della Camera, ritrova nel messianesimo squinternato di Casaleggio il brodo della destra antiamericana, contro le multinazionali e contro l’Occidente, dentro al quale era cresciuto grazie al papà ultramissino. E frullandolo con vecchi fantasmi di sinistra e con l’antisemitismo di Grillo qua e là persino si imbatte – per errore – in qualcosa di vero, ma non ha piu bisogno di citare Marx o Heidegger perché ha ben altri maestri: “come disse Beppe Grillo in uno dei suoi spettacoli illuminanti…” .
Dunque Di Battista, che già aveva raccontato le sue avventure d’autostop in Centroamerica con un libro inchiesta intitolato “I sicari a cinque euro” edito da Caselaggio, ieri ha appunto pubblicato sul blog della casa il libretto rosso della politica estera grillina che, senza offesa, non è possibile prendere sul serio né con l’indignazione né con l’analisi critica neppure per demolirlo benché cominci subito con un errore blu definendo “tre popolazioni” i curdi, i sunniti e gli sciiti, che in geopolitica è come scrivere squola con la q.
La verità è che si tratta di un insaccato misto del cattivo umore e dell’ irresponsabilità del web, dove c’ è ovviamente la Cia, perché non c’ è bomba e non c’ è delitto e non c’ è dittatore che Di Battista non attribuisca alla k di Amerika: “Mi domando per quale razza di motivo si prova orrore per il terrorismo islamico e non per i colpi di stato della Cia”. E così evoca un gorgo, un maëlstrom di schifezze, che coinvolge Opec, United Fruit company, Eni, Cosa Nostra, Enrico Mattei, Buscetta, Giovanni Falcone, Mauro De Mauro, Donald Rumsfeld, l’11 settembre “ che è panacea per il grande capitale americano”… E’ una grandine di acronimi, sigle e nomi che piovono come droni: i Paesi dell’ALBA, il Ttip, l’Iraq Petroleum Company, Qasim, le sette sorelle, il Desert storm, e ancora Lokheed Martin, Boko Haram, Al-Bakr… E’ insomma una specie di parodia del linguaggio da Foreign Office a cura di Beppe Grillo, un goliardico copia-incolla alla Travaglio, che è forse l’unico tazebao a cui questi jihadisti a 5 stelle si appoggiano, la sola prosa scritta fuori dal web che frequentano: Travaglio è il loro Althusser.
Senza addentrarci nel già noto antisemitismo di Grillo, ovviamente riecheggiato da Di Battista, e nel solito, ormai scontato verminaio di disprezzo, insulti e gogne, è giusto ricordare come attenuante clinica l’autobiografia da Chatwin samaritano di cui va fiero questo povero deputato che se fosse al posto dei terroristi dell’Isis “ una sola strada avrei per difendermi a parte le tecniche non violente che sono le migliori: caricarmi di esplosivo e farmi saltare in aria in una metropolitana” .
Sempre in giro in Patagonia, Cile, Bolivia, Amazzonia, Ecuador, Colombia, Perù e Nicaragua… è stato “cooperante in Guatemala” e nessuno sa cosa significa ma ha un bel suono da grillino planetario, ovviamente in autostop, ben al di là del famoso “giro e vedo di gente” di Nanni Moretti. Ancora più densa di umanità grillina è l’auto qualifica di “specialista di microcredito in Congo”. Ma ecco il più misterioso e dunque affascinante lavoro di Di Battista: “Ho curato progetti di sviluppo nei Paesi australi”.
Laureato in spettacolo a ‘Roma tre’, avrebbe voluto fare l’attore e dunque tentò, purtroppo invano, un provino per Amici. Gli è però rimasta la voglia di farsi protagonista: “sono pronto a fare il premier” disse a Daria Bignardi. E ha infatti partecipato a tutte le zuffe politiche riprese dalla televisione. Provocare per apparire è il disturbo catodico che lo rende mattacchione, pronto a dare dell’indecente alla Boldrini o a scrivere appunto l’elogio dei macellai dell Isis, di cui vi risparmiamo altri particolari, ma anche a battersi per fare una legge “contro la bistecca”, “perché la carne fa male”, e può ben dirlo lui che dice di essersi “occupato di Diritto dell’alimentazione per conto dell’Unesco”.
Tutti lo ricordiamo quando al troppo mite Roberto Speranza ripeteva, come un invasato:” Tagliati lo stipendio, tagliati lo stipendio, tagliati lo stipendio. Gli italiani hanno fame e voi gli avete tolto il pane” . E subito dopo, fisso sulla telecamera, con un’intransigenza da eroe nazionale: “Guardategli gli occhi, io li ho visti. Bisogna guardare gli occhi a questa gente per capire che vogliono fare gli interessi dei banchieri”. Insomma è un picchiatello il grillino al quale ora piace il Califfato e vorrebbe “trattare” con i tagliagole, “elevarli a interlocutori” perché il terrorista “non è un soggetto disumano con il quale non si può parlare…”. Ecco: con la mafia no, con Berlusconi mai, ma all’Isis Di Battista offre lo streaming…
Abbiamo avuto nel nostro Parlamento diavoli in forma di ladri e di mafiosi, ora abbiamo i Giufà e i Bertoldo di cui Di Battista è in fondo il caso limite, il più goffo e il più ingenuo nella nuova classe dirigente di pasticcioni e di inadeguati velleitari. Ed è il solo che nessuno prenderà sul serio nella dilagante minchioneria infantile che è la fase terminale della crisi italiana. Meglio i diavoli dei minchioni.

36 thoughts on “MEGLIO I DIAVOLI O I MINCHIONI? / Di Battista, il Kissinger di Grillo, fa l’elogio dei terroristi dell’Isis

  1. Sabina Croce

    “Travaglio è il loro Althusser”?! Geniale, come sempre. Lei è il mio giornalista preferito, ormai da molti anni.

    1. giorgio riparbelli

      Il problema e’ che Merlo non legge ne’ Travaglio, ne’ ha letto Althusser. Non e’ grave; ma allora perche’ citarli. E’ un onnivoro di titoli di libri e di personaggi una volta noti , mai pero’ sperimentati, considerata la vaghezza e il circo Barnum . E lei lo legge sempre, anzi e’ il suo giornalista preferito ! Geniale. Auguri.

  2. frank

    Del subcomandante Marcos, lei ne sa e ne capisce quanto Di Battista di terrorismo islamico.
    Messo in una lista che comprende Pol Pot e Stalin, o Saddam, e proprio di fianco ai nazimaosti, niente meno. Le suggerirei di farsi un viaggio nel Chapas, anche solo per fare qualche foto da mettere in quella specie di Instagram de no’ antri che è il sito del suo giornale (del quale, i video dei gattini che giocano coi gomitoli rappresentano di gran lunga la parte migliore). Vedrà che trattare coi “terroristi” zapatisti, nel Chapas, è possibile: io ad esempio, ho trattato a lungo per avere uno sconto su un panama intrecciato e un paio di magliette del suddetto subcomandante, in un negozietto di San Cristobal che esibiva una sciarpa dell’Atalanta all’ingresso (una cellula italiana, e proprio nella opulenta provincia leghista? Dobbiamo temere attentati dinamitardi ogni volta che prendiamo la A4?). Ad onta del suo tronfio pavoneggiarsi citando filosofi che, qualora abbia anche letto davvero, non ha capito, e magari di qualche libera docenza in aria fritta, la sua insalata di nomi rischia di avere lo stesso sapore di quella alla De Battista.

  3. bobo

    Che poi l’isis sono gli stessi che facevano la guerra ad assad ma a repubblica andava bene, sei incommentabile merlo…

  4. bobo

    Oggi su repubblica c’e’ un altro articolo che mitizza gli assassini nazisti del battaglione ucraino azov mentre si apprestano a partire per ammazzareun altro po’ di civili nel donbass. E avete il coraggio di attaccare di battista, vergogna!

  5. peripentaminchionialla5potenza

    Come molti dei suoi articoli, questo andrebbe incorniciato, e, magari anche letto e commentato in classe, durante la lezione di Italiano.
    L’ironia è un’arma letale per i pentastelluti minchioni.

  6. sermar

    Oggi ho letto con immenso piacere il suo articolo. Denota una conoscenza della situazione geopolitica e mette in rilievo le migliori caratteristiche dei rappresentanti del M5S. Ho l’impressione che moltissimi esponenti , anche quelli più illustri, del M5S siano persone, mi permetta il termine, ai “margini” della società. Persone con grandi difficoltà, che non sanno che fare della propria vita e che nel M5s cercano e in parte hanno trovato quelle verità, sicurezze e visibilità che mai avrebbero potuto raggiungere. Questo lo evinco spesso dai CV che ci dicono molto. Basta guardare Casaleggio per capire da chi può essere seguito.

  7. edoardo

    Il suo articolo e’ talmente pieno di citazioni ed ed così approssimativo da lasciare intendere che il suo livello di preparazione sia pari a quello di colui che critica. Lei ha a disposizione uno strumento potentissimo, Repubblica, e cosa fa? Lo usa, come la maggior parte dei suoi colleghi, per scrivere parole inutili se non a fini giornalistici. Lei come il bersaglio del suo articolo, e’ un venditore, che si rifugia dietro grosse parole e citazioni e nomi ed ideali per mascherare il suo desiderio di abitare più in centro, avere una automobile più bella, e un pisello più grande. Saluti.

  8. Occitano

    “POPOLAZIONE
    b. Per analogia, il termine è usato, soprattutto in statistica e in altre scienze, per indicare singoli gruppi aventi, nel periodo o nel momento di tempo considerato, determinati elementi in comune”.
    Impari l’italiano prima di segnalare errori blu inesistenti, e magari si legga qualche testo di geopolitica. Ottimo sarebbe farlo su qualche testo che tratta l’argomento. Si faccia un giro su google books cercando parole chiave come “Shi’a population” e “Sunni population” (do per scontato che per lei popolazione curda non fosse un errore in quanto termine su base etnica…), giusto per capire quanti e quali analisti seri utilizzano giustamente il termine.
    Il resto è incommentabile.
    Saluti

  9. Walter

    Merlo, fai PENA!! Sei in primis un MISERABILE pennivendolo agli ordini di un plurimiliardario evasore, residente in Svizzera, tessera numero uno del tuo PD, che è in guerra contro il M5S in quanto teme / temete di perdere i pubblici sovvenzionamenti all’editoria.. Solo questa la ragione del vostro livore contro il M5S. Per il resto, possiedi uno “stile”che si situa al di sotto della mediocrità ed a un Travaglio, che qui è stato menzionato, potresti al massimo pulirgli le scarpe!Dico pulirgli “le scarpe”, per non dire qualcos’altro !! Di certo Travaglio non ha mai avuto bisogno di farsi cortigiano, al servizio di questa o quella lobby politica, contrariamente a te caro CIALTRONE RENZIANO!..Il fatto che ti sia unito al coro di “demonizzazione” di un articolo che si proponeva un’analisi storica sull’area geografica medio orientale, estrapolando una frase dall’ampio contesto, per attribuirne un significato estraneo agli intenti dell’autore, ribadisce il tuo spessore MEDIOCRE!. Giornali e TV di destra e sinistra hanno portato avanti all’unisono un’operazione delinquenziale calunniatrice, degna di un sistema mediatico corrotto e senza principi, nonchè legato a metodiche di tipo inquisitoriale. Questa campagna calunniatrice contro Di Battista lascia con evidenza trasparire come i mezzi di informazione mainstream si muovano sincronizzati, con un timing che non lascia adito a dubbi: gli ordini su cosa scrivere o non scrivere arrivano dai piani alti di chi dirige tutto questo squallido teatro del falso attraverso le redazioni di giornali e TV del mondo occidentale. Di Battista è stato mandato al rogo mistificando il suo pensiero con un preciso intento: è palese che chi comanda davvero e che sta oltre oceano non vuole inciampi o problemi come sulla questione F-35, nei cui confronti l’unica intransigente opposizione è stata quella del M5S!

  10. Edoardo Olivari

    Egregio signore,
    sono un lettore di Repubblica dal primo numero, affascinato da una testata che portava nel panorama del giornalismo italiano un retaggio culturale di enorme importanza, dai fondatori del Partito Radicale a cui sono sicritto da tempo immemore, alle nuove tendenze del giornalismo piu’ evoluto sia europeo sia d’oltre atlantico. La breve introduzione per chiarire che nonostante una forte senso critico non nutro un particolare risentimento per un giornale che ritengo, beato monocolo in terra di ciechi, ancora un compromesso decente tra stampa mainstream partigiana e informazione corretta. Il numero che riportava il suo scritto su Di Battista, di cui scrivero’ tra breve, conteneva due magnifici articoli di Gad Lerner e di Stefano Rodotà, eccellenti davvero. Pieni di impegno, passione, di grande impatto su chi fosse minimanmente interessato alla storia della Shoa e ai diritti civili. Mi chiedo come uno lavoro rabberciato, impreciso e fortemente (mi permetta quasi scelleratamente) supreficiale possa essere stato pubblicato dalla stessa testata. Già soltanto il riferimento a Kissinger è talmente improprio da porre la cultura geopolitica di chi lo scrive ad un livello intermedio tra George Bush e Flavia Vento. I motivi che posso aver spinto un giornalista, credo capace, a rovesciare una simile montagna di spazzatura contro un articolo complesso e ben sctritto, attaccandosi all’uso improprio di ‘popolazioni’ confondendo etnie con religioni, un’evidente disattenzione (ben altre vaccate si sentono in politica, si ricordi che della comm esteri fa parte il sen Razzi ), possono esere un combinato disposto di malafede, che spiegherebbe il tentativo di dare un tono vagamente acculturato con riferimenti filosofici da liceale ripetente ma soprattutto della forzatura di qualcuno che piu’ o meno manifestamente ‘commissiona’ il pezzo antigrillino quotidiano, essendo ora passato quasi in disuso quello antiberlusconiano. Le consigierei di non accettare in futuro simili compitini e di non sminuire la sua professionalità e il decoro della testata su cui scrive, massime se cio che produce viene pubblicato contestualmente a scritti redatti con convinzione e amore per il proprio lavoro. Non entro nel merito del suo articolo ulteriormente perche non lo ritengo degno di un confronto dialettico serio.
    Spero di rileggere qualche suo pezzo migliore in futuro, e, ripeto, non relativamente alle opinioni ma per forma e contenuti.

  11. giorgio riparbelli

    Un’articolo senza luce e senza razionalita’ come questo, carico solo di livore malelaborato; rischia di far diventare Di Battista accettabile, se non simpatico, a molti lettori

  12. albe

    Purtroppo il premio è andato a Ferrara, ma crddo che con questo articolo la tengano buono per l’anno prossimo. Ha scritto un capolavoro!

  13. vittorio di battista

    Geniale signor merlo,sono il papà “ultramissino”(…) del Kissinger di Beppe Grillo.
    Non voglio certamente discutere delle sue opinioni riguardo alle sue notevoli parentesi,puntini puntini,parentesi.
    Ognuno usa gli strumenti messi a disposizione dalla lingua dei padri e qualcuno,fra i più fortunati,riesce persino a spiluccare qualche premio.
    Ma,a proposito di padri,io sono veramente il padre del picchiatello grillino al quale,ora,piace il califfato e vorrebbe trattare con i tagliagole ma non con il suo renzusconi,perchè no,mafiosetto.
    E che sia veramente il padre è comprovato anche da una caratteristica mancanza di cartilagine(…) che appare nei nostri padioglioni auricolari,questi si,precisamente a destra.
    Ma lei,signor merlo,un padre ce l’ha?
    E’ pennuto?
    Ha il becco giallo o rosso o rosa?
    E’ un padre ultracomunista?
    Il merlo padre ha avuto trascosrsi diessini?
    Insomma,circa il suo stimatissimo padre,ha fatto una approfondita ricerca o ha usato lo stesso metodo stupido e scombiccherato(…) di cui si è servito per insultare il “frutto dei miei lombi”?
    Mi risponda,merlo,ma lo faccia con brevità.
    Non vorrei costringerla a sprecare il suo tempo,lo utilizzi per avere un altro premio,visto che nella classifica di Grillo non lo hanno posizionato neppure vicino al podio(…).

    1. Romina Sartini

      Oh… ” Romì ” lo dici alla tua nonna…va bene? :-D :-D Ragazzi…un’offesa come ” Romì ” non l’avevo mai avuta.. ma c’è sempre una prima volta, e riceverla da un lettore accurturato è vero un onore…. :-D

  14. carlo

    Di Battista scrive un lungo articolo e lei che fa? invece di analizzarne il contenuto punto per punto ed eventualmente controbattere, cerca di analizzarne il cv e insulta. Penoso, veramente penoso. Lei è degno di quel giornalaccio su cui scrive. In quanto al papà missino, un saluto al “fascista e felice” Scalfari.

  15. massimiliano turini

    Grazie sig Merlo
    Il suo articolo mi ha convinto
    Dal suo articolo si capisce tante cose…
    Ti fa pensare dove stà la verità
    Si scopre chi è onesto
    chi scrive col cuore
    Non ho più dubbi…
    Voterò 5 stelle

  16. lalla

    Ottimo articolo, che inchioda questa mezza figura alla sua mediocrità non aurea (mi scusi il papà). Ogni tanto lo leggo sul Fatto con un misto di incredulità e sconforto. Comunque è in buona compagnia, anche gli altri pentastellati, dall’orrida Roberta, a Crimi e compagnia cantante non si possono né vedere né sentire.
    Quanto poi paroloni come verità, consiglierei di lasciar stare, sono un po’ troppo importanti per grillo e seguaci.
    Quanto all’onestà, peggio che andar di notte: a che livello di onestà intellettuale può arrivare un movimento che ha un capo che non è eletto ma che risulta in modo lampante il manovratore “dietro alle quinte (si fa per dire) di ogni mossa politica?
    Che gli altri politici siano uno schifo non è un alibi per nessuno, non è una gara a raggiungere il fondo.

    1. Avenger

      Comico sentire una tirapiedi di quell’associazione a delinquere chiamata “partito democratico” cianciare di onestà!.. Ma evidentemente, oltre a non sapere interpretare un testo in italiano, come l’analisi storica di Di Battista, vivi in un contesto surreale, in cui i valori ed i concetti sono letteralmente stravolti. Come che sia ti consiglio di sciacquarti la bocca con la soda caustica prima di parlare dei cittadini del M5S, persone sì di comprovata onestà, che restituiscono due terzi del loro stipendio, contrariamente ai PARASSITI che sostieni e che probabilmente riterrai a te affini: gli stessi che da vent’anni a questa parte fornicano col mafioso di Arcore dietro le quinte e dal quale han mutuato la stessa visione della politica, come occasione di MALAFFARE! Vedasi le porcilaia di EXPO, MOSE, TAV nella quale intrallazzano a piene mani con i loro omologhi di destra e con l’Ndrangheta!

  17. Selena C

    Il m5s è stato una speranza per moltissimi italiani, stanchi di vedere il paese sfruttato e vilipeso da politicanti di professione, disonesti e in malafede.
    Oggi è triste notare che, laddove si era promessa la meritocrazia e una rivoluzione culturale, al suo ingresso nelle istituzioni il movimento ha soltanto premiato arrivisti dell’ultim’ora, spesso privi di titoli di studio, incapaci di formulare un discorso di senso compiuto.
    Di Battista è senz’altro più preparato di molti suoi colleghi pentastellati, ma ahinoi controbilancia la situazione con una supponenza colossale alimentata da schiere di fans adoranti che lo vedono come una sorta di idolo da reality prestato a Montecitorio. Non a caso, il Di Battista aveva fatto i provini per “Amici” (restando scartato, segno che la De Filippi è meno di bocca buona di Grillo).
    Il post incriminato è intriso di luoghi comuni, qualche nozioncina qua e là, tante inesattezze, abissali castronerie, dando origine a una zuppa mal assemblata e indigesta, a parte ovviamente agli aficionados che assimilano tutto ciò che si vedono ammannire.
    La difesa da parte di Di Battista padre su questa pagina – personaggio che in politica ha cambiato varie volte partito presentandosi a diverse tornate elettorali sempre con casacche diverse – dimostra che la supponenza ricorre in famiglia. almeno si capisce da chi ha preso “Ale”.
    L’articolo di Francesco Merlo ha un solo difetto: non dipinge il m5s nei suoi veri colori.
    Perché, egregio dottor Merlo, sappia che – visto dall’interno – il m5s è molto ma molto peggio di come lei lo descrive, tanto che le pochissime persone in buona fede e preparate, colte e competenti sono state emarginate perché scomode e pericolose in quanto teste pensanti.
    L’inqualificabile Articolo di Di Battista è una lieve brezza marittima al confronto della sentina che è in realtà il m5s. Salviamo l’Italia da questi sedicenti salvatori, il cui unico scopo è quello di passare dalle stalle alle stelle (a spese e sulla pelle dei cittadini).

  18. Lorenzo Checchin

    Questo articolo e´il manifesto di una generazione, la generazione dei sessantenni, la generazione piu´ignorante, presuntusosa e ingorda delle storia di Italia. Lei, Merlo, e´solo uno dei tanti.

    Quanta amarezza, quanto cinismo e quanta cattiveria e malafede
    Brutta cosa essere vecchi e rancorosi, brutta cosa odiare i giovani.

    1. giovanigiovaniogiovanivecchi?

      Che Dio ci aiuti e ci salvi dai cosiddetti giovani come te.
      p.s. non hai mai pensato (scusa se uso un verbo improprio) che per non arrivare a 60 anni potresti smetterla di vivere molto prima? Rifletti se ti riesce, eviteresti un mare di danni per te e per gli altri.

  19. IlConvitatoDiPietra

    Signor Merlo,

    non compro più un giornale da quando Berlusconi entrò in politica, quindi da 20 anni, e ne vado fiero perché alla fine l’involuzione della pubblicistica italiana mi ha dato ragione…
    Per puro caso oggi ho letto sul web il suo pezzo su Di Battista, che sempre per caso avevo letto 2 giorni fa, e mi chiedo: per chi o per che cosa lei lo ha scritto?
    a) Era inteso a incantare un tipo di lettore di mediobassa cultura (forse il lettore-tipo di Repubblica?) a cui basta sciorinare una sequela di ironici appellativi pseudoeruditi e nomi altisonanti per far andare in brodo di giuggiole?
    b) O era volutamente intenzionato a gettare nel torbido – con una penna ben intrisa di fiele – l’immagine politica di Di Battista? Parlo di immagine perché lei non è minimamente entrato nel merito di quanto scritto da Di Battista. Lei quindi non ha fatto una critica dei contenuti ma ha semplicemente sputato veleno sulla vita privata e sulla famiglia di un politico.
    Nell’uno e nell’altro caso, è sicuro che incantare i propri lettori con frasi iperboliche o attaccare il curriculum di un personaggio pubblico sia previsto nel codice deontologico dei giornalisti? Io penso di no ed è per questo che continuerò a non comprare giornali a stampa e a leggere i tanti articoli di buon giornalismo che circolano sul web.
    La conclusione dell’articolo poi non le fa per niente onore. Dimostra infatti quanto in realtà per lei – e per la classe giornalistica che rappresenta- sia meglio il furbo (=diavolo) dello sprovveduto (=minchione).
    Invece, per riprendere la sua terminologia, ai “diavoli” è meglio preferire i “minchioni” perché i primi agiscono sempre in malafede con secondi, terzi e quarti fini mentre i secondi – vuoi per inesperienza o per “naïveté”- almeno sono mossi da una qualità che manca a quella vecchia classe politica che lei fa finta di criticare ma sotto sotto ammira: l’onestà!

  20. Stefano Antonucci

    Dott. Merlo,
    sono un sostenitore del movimento 5stelle. se lei dà un peso ai feedback dei suoi articoli, mi permetto di scriverle cosa penso del suo articolo e di quello di Dibattista:
    1) ritengo sostanzialmente corretta l’analisi di Di Battista in merito a cause del terrorismo moderno ed effetti delle politiche estere occidentali in Medioriente, magari un poco ingenua la speranza di portare ad un tavolo di trattative l’ISIS, che non ha motivo di discutere la sua condotta con nessuno;
    2) ritengo assolutamente vuoto, se non di gratuiti insulti, il suo articolo.
    “terrorista” può anche esser detto di un giornalista che cerca di demonizzare una parte politica dalle idee radicalmente diverse dalla sua, nel qual caso il mio modestissimo contributo alla discussione potrebbe anche esser visto come un tentativo di dialogo, per l’appunto, con un terrorista: questo, per ribadire il mio sostegno all'”incauto” Di Battista e alle sue opinioni…
    Cordiali saluti,
    Stefano Antonucci

  21. ANDREA

    Certo che i giornali italiani fanno molta informazione……io condivido l’analisi di Di Battista e credo che nessuno si fidi piu’ della stampa di regime…mai capaci di fare analisi schiette e obiettive…credete che la gente creda ai vostri slogan e titoloni insignificanti….ora i giornali non vendono piu’ ma non per la crisi ma perche’ sono servi dei potenti..se ci fosse un’informazione libera e vera la gente li leggerebbe eccome..ma il pesce puzza dalla testa ai piedi ed il mercato vi ha condannato!!!e la gente non e’ piu’ beota..inizia a diffidare!!!certo pero’che neanche il blog di grillo e’ informazione nel vero senso.

  22. luca

    uno può condividere o meno l’analisi, ma stravolgere completamente quello che è stato scritto fa veramente venire il VOMITO !!!! siete dei pagliacci pagati disonestamente…speriamo facciate la fine dell’unità….

    6) Dovremmo smetterla di considerare il terrorista un soggetto disumano con il quale nemmeno intavolare una discussione. Questo è un punto complesso ma decisivo. Nell’era dei droni e del totale squilibrio degli armamenti il terrorismo, purtroppo, è la sola arma violenta rimasta a chi si ribella. E’ triste ma è una realtà. Se a bombardare il mio villaggio è un aereo telecomandato a distanza io ho una sola strada per difendermi a parte le tecniche nonviolente che sono le migliori: caricarmi di esplosivo e farmi saltare in aria in una metropolitana. Non sto ne giustificando né approvando, lungi da me. Sto provando a capire. Per la sua natura di soggetto che risponde ad un’azione violenta subita il terrorista non lo sconfiggi mandando più droni, ma elevandolo ad interlocutore. Compito difficile ma necessario, altrimenti non si farà altro che far crescere il fenomeno.
    7) Occorre legare indissolubilmente il terrorismo all’ingiustizia sociale. Il fatto che in Africa nera la prima causa di morte per i bambini sotto i 5 anni sia la diarrea ha qualcosa a che fare con l’insicurezza mondiale o con il terrorismo di Boko Haram? Il fatto che Gaza sia un lager ha a che fare con la scelta della lotta armata da parte di Hamas?

  23. luca

    Gentiliismo SIG MERLO…si potrebbe sempre buttare qualche bomba atomica..cosa serve dialogare ,provare a capire ,,analizzare…ecc ecc..
    e poi voi siete ovviamente a favore della pena di morte..vero???
    poi vi scandalizzate se un delinquente stà in galera…li vorreste tutti liberi..a cosa serve l’ergastolo??
    facciamo un bel condono..evviva !!!
    sempre due pesi e due misure….
    le giustificazioni solo a senso unico…

  24. Alvise Casella

    Egregio Sig.Merlo,

    con questo articolo, mette in evidenza una sua profonda e probabilmente strumentale ignoranza, di quello che accade nel mondo e della storia passata.
    Le suggerisco di leggere Shock Economy di Naomi Klein poi probabilmente eviterà di scrivere questi pessimi e falsi articoli.
    Cordiali saluti
    Alvise Casella

  25. nome in codice

    “Senza addentrarci nel già noto antisemitismo di Grillo, ovviamente riecheggiato da Di Battista, e nel solito, ormai scontato verminaio di disprezzo, insulti e gogne, è giusto ricordare come attenuante clinica l’autobiografia da Chatwin samaritano di cui va fiero questo povero deputato che al posto dei terroristi dell’Isis avrebbe “una sola strada per difendermi a parte le tecniche non violente che sono le migliori: caricarmi di esplosivo e farmi saltare in aria in una metropolitana”.
    Sei talmente vergognoso che dovresti farti dare la scorta a vita per quello che hai vomitato. Puoi colorare quanto vuoi i tuoi articoli, ma è il marrone quello che domina.
    Se ti facevi una sega avresti fatto certamente una figura più nobile. Hai anche un sito, sei davvero triste. Il fatto che scrivi per Repubblica spiega tutto. Ogni tanto fatti una passeggiata al parco con zucconi e bracconi, due penne rubate all’intelligenza, ti fermi a berti qualche bicchiere d’acqua gelata così forse ti passa la voglia di fare battute da bambino viziato. Voi, patetici uomini schierati, dovreste andare sulla Salaria o sulla Togliatti, guadagnereste di più senza perdere del tempo a scrivere banalità. Meglio i minchioni che i buffoni come te.
    Tu sei incapace di affrontare anche la più semplice delle discussioni, sei uno di quelli che parla di bombe d’acqua invece che di nubifragi, sei uno di quelli che non avendo la capacità di contestare la sostanza di un dibattito, raccoglie merda cercando crepe nella forma. Il tipico atteggiamento borghese.

  26. Stefano M

    Articolo di parte. Se l’avesse pubblicato solamente sul suo sito non sarebbe un problema, rimarrebbe una sua opinione che può essere condivisa o meno. Ma avendola pubblicata anche su Repubblica la cosa cambia un po’. Qui più che di un articolo di un giornalista mi sembra si tratti piuttosto di un articolo di un opinionista. E anche un po’ presuntuoso, visto che non mancano frecciatine e insulti gratuiti. E a dirla tutta, mi sembra che non abbia nemmeno colto il senso del messaggio lanciato da Di Battista. Nella speranza che si tolga le fette di prosciutto dagli occhi, le porgo i miei più sentiti saluti.

  27. nicola

    Se non sbaglio buona regola di un buon giornale è tenere separate le notizie dai commenti. Nel caso di Di Battista “stranamente” manca la notizia (il post di Di Battista) mentre c’è (e come!) il commento di Merlo. Succede perciò che un lettore che non ha avuto “voglia” di informarsi su internet si è formato un’opinione (e che opinione!) esclusivamente dall’articolo di Merlo. Questo è pessimo giornalismo. Il lettore deve essere in grado “in primis” di avere chiaro il “fatto” e poi confrontare l’opinione che s’è fatto con quella del giornalista-commentatore. In altre occasioni, Repubblica addirittura confrontava le opinioni pro e contro di due commentatori. Con Di Battista no. Non meritava tale trattamento. L’ordine era “distruggetelo !” e Merlo l’ha fatto. Schiena dritta, mi raccomando !

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