LA TARANTELLA DEI VIOLENTI

E CHI ERA quella “brava ragazza” che agitava contemporaneamente braccia e gambe (si può, le grilline possono), e dovunque c’era un groviglio vi si immergeva a tuffo e vi nuotava in apnea? Si chiama Loredana Lupo ed è la lupa che ieri sera guidava l’assalto delle squadracce grilline a Montecitorio gridando “dittatura, dittatura!” e “ora lo scontro si sposta nelle piazze”.

Colpisce che a fermare la forsennata sia stato uno schiaffo di Stefano Dambruoso, deputato montiano, questore della Camera, ex magistrato, violento per contagio, anch’egli scomposto e ora pavido nel difendersi: “Escludo lo schiaffo, ma non nego un contatto fisico”. Insomma dice che la mano gli è partita come se non fosse sua. Imbavagliata come in Val di Susa, la lupa voleva infatti sbranare la presidente Boldrini, che aveva sconfitto l’ostruzionismo grillino con le regole, con l’orologio della democrazia, con la velocità del diritto.

Ai grillini non piace il decreto Imu-Bankitalia. Dicono che questo decreto, che infine ieri è stato approvato, privatizza la Banca d’Italia e hanno tutto il diritto di sostenerlo e persino di crederlo anche se non è vero. Ed è anche lecito protestare per un simbolo violato come se da quella violazione dipendessero i destini del paese senza neppure tenere conto che, facendo saltare quel decreto, si sarebbe, per usare il linguaggio grillino, affamata di più l’Italia, perché sarebbe stata ripristinata l’odiosa Imu, la tassa sulla casa.

Ebbene, l’ostruzionismo in Parlamento c’è sempre stato ed è una pratica nobile. È nato in Inghilterra dove si chiama filibustering e in Italia i radicali ne hanno fatto un’arma splendida in difesa dello Stato di diritto e delle istituzioni. Solo con i grillini è diventato violenza da angiporto, con scene da parlamento libico o balcanico, una furia feroce che alla fine ha coinvolto tutti, anche quelli del Pd che hanno stonato “Bella Ciao”, opponendo rumore a rumore, strepito a strepito. I più felici di esserci erano quelli di Fratelli d’Italia che sono maneschi per storia e per antropologia.

Per la verità avrebbe fatto bene la Boldrini ad applicare subito quel regolamento che i grillini, dopo un anno di lavoro parlamentare, continuano a non conoscere. Insomma la presidente ha stabilito i tempi degli interventi, ma ha commesso l’errore tattico di farlo troppo tardi, di azionare cioè la cosiddetta ghigliottina, lo strumento regolamentare che permette di recidere l’ostruzionismo, quando i grillini avevano già avuto tutto il tempo possibile per alimentare la loro violenza che è infatti andata aumentando di seduta in seduta. La Boldrini sino a ieri aveva fatto la mamma buona che comprendeva le ragioni dei ragazzi, e forse perché protestavano anche quelli di Vendola nelle cui liste lei si era candidata.

Ma la cosa più inquietante è che i grillini sinceramente pensano che fissare dei limiti “è mafia” come ha detto Manlio Di Stefano, un altro “volto pulito”, un altro ragazzo della porta accanto, un altro illuminato che dal web ieri sera strepitava e insultava per riscaldare la gang che in aula spintonava e scalciava, al ritmo di “corrotti corrotti”.

È così che ieri sera le parole violente per la prima volta sono diventate violenza fisica, è stata un’esercitazione, l’esordio della Pallacorda, la tarantella degli arrabbiati: “basta ragionamenti” ha gridato questo stesso Di Stefano. Sembrava una riedizione delle avventure del vecchio missino Paolone, o di Bontempo er pecora, di quelli insomma che menavano le mani perché era l’unico modo che avevano di averla vinta. E ieri c’era pure la sguaiataggine della violenza collettiva, la complicità di banda: “d’ora in poi è guerra vera, non vi daremo più pace né tregua. Oggi è l’inizio della vostra fine”. Queste frasi, che sono le stesse dei forconi e dei black bloc, le ha pronunziate un giovanotto con l’aria per bene, ingegnere informatico di professione, madre insegnante e padre dirigente d’azienda.

E hanno occupato l’aula e le stanze delle commissioni non simbolicamente come facevano i radicali di Pannella, ma urlando, spingendo, insultando, sputando persino, e mandando in infermeria i commessi di Montecitorio che sono la risorsa istituzionale contro il disordine e le intemperanze, in genere solo verbali. Ecco: quei commessi feriti sono il Parlamento ferito. Al grido di “boia Napolitano” e “Boldrini serva del potere” solo le istituzioni ieri sera sono state ghigliottinate.

16 thoughts on “LA TARANTELLA DEI VIOLENTI

  1. Luca Ionghi

    Ho letto l’articolo sulla Lupo, é sconcertante quello che scrivi. Deve essere umiliante guardarsi allo specchio con la consapevolezza di tradire così spudoratamente i principi e i valori del giornalismo.
    Sei un uomo piccolo.

    1. microbo

      Fa uno sforzo una volta tanto: pensa. Allora forse capirai quanto sia umiliante per te guardarti allo specchio. Occorre il microscopio.

  2. Emanuele Antonuzzo

    Offendere, insultare o, peggio ancora, aggredire, è sempre sbagliato. Per cui è sbagliato anche offendere l’autore dell’articolo per quello che pensa e scrive. Certo però non sfugge a un attento e arguto osservatore come è Francesco Merlo che in Italia si sta assistendo a una continua “normalizzazione”: l’uso della cosiddetta ghigliottina da parte della Presidente della Camera ne è un esempio. Arrivare all’ultimo giorno di scadenza di un decreto legge (da usare in caso di necessità e urgenza !) è un esempio dell’assoluta mancanza di programmazione da parte della maggioranza governativa. Sarebbe opportuno che gli articoli di commento, anche quelli di giornalisti della levatura di Merlo, entrassero di più e meglio nel merito delle cose: dove è l’urgenza, non solo nella rivalutazione del capitale della Banca d’Italia (fermo da ottanta anni), ma anche della stessa rata IMU? Si tratta di un errore politico, di abolizione dell’ Imu si parla da un anno, per gli errori politici pagano i governi, no la Democrazia. Un appello caro Francesco Merlo: leggo La Repubblica da trent’anni, andavo ancora alle scuole superiori, quel giornale mi aiutato nella mia formazione, vederlo oggi appiattito sul “minchiatismo” renziano è un po’ triste. Avanti Merlo: tra l’originale (Berlusconi) e la fotocopia in miniatura (buona per copiare agli esami di Stato), c’è il rischio che venga ancora scelto l’originale. Ci aiuti a scongiurare tutto questo. P.S. non voto 5 Stelle e non ho simpatia per Grillo.

  3. alessandro

    A differenza del commento precedente, io sono elettore a 5 stelle e ne vado fiero, e trovo semplicemente vergognoso minimizzare come fa lei un atto fascista come l’aggressione dello squadrista Dambrouso, e la mistificazione della dinamica dei fatti, nessuno si è avvicinato al banco della presidenza. La violenza, cieca assolua e fascista, è quella del partito unico che prende in giro gli italiani regalando il paese a chi lo vuol spolpare e astenendosi di emanare norme di interesse comune. Vergogna vergogna vegogna!

  4. Christian

    Il signor Merlo, ignoto giornalista sino al suo scontro con Grillo di dicembre, ha capito che per non morire professionalmente (De Benedetti credo che non abbia altra soluzione che ridimensionare il suo quotidiano di partito sempre che il Parlamento non gli faccia altri regali) deve sparare a zero e scrivere cose facilmente smentibili. Così la gente s’incazza e lo offende e lui fa la parte della vittima. Ad ogni modo credo che sia estremamente triste vedere come la ricerca della fama e della notorietà obblighino le persone ad abbassare i pantaloni e rendersi servi di altri. Le auguro di potersi ritirare su le braghe e ridiventare un uomo libero sig. Merlo. Cordialità

    1. nessuno

      Solo un idiota come te (posso immaginare così anche la maggioranza dei pentagrulli) può scrivere che Merlo sia un giornalista sconosciuto prima dello scontro col comico-demente.Voi grullisti siete ingenuamente impareggiabili nel dimostrare, ogni volta che parlate, quanto siate ignoranti e disinformati.
      Studiate ragazzi, studiate, forse fra cent’anni col q.i. che vi ritrovate riuscirete a capire qualcosa.

  5. nello bolognini

    Anche al buon Merlo è capitato di dormire: scrivere che Di Stefano mercoledì 28 fosse alla Camera dei deputati e “spintonava, scalciava, ecc.” è un falso clamoroso, fatto volontariamente per supportare la tesi-che condivido in gran parte- dell’articolo, la violenza becera dei grillini ( aridatece la lega! ) .Ma, così, caro Merlo si perde credibilità e non si fa un buon giornalismo.
    Un collega lettore

    1. Christian

      Continuate a definirla “violenza dei grillini”. Ma io vi prego di ragionare su una cosa: sono state più violenti le PAROLE (perchè di questa violenza si parla) dei M5S oppure l’azione del Governo in primis che ha COSTRETTO il Parlamento a dover votare una legge populista (l’IMU) dovendosi accollare anche la porcata del regalo ai banchieri e in secundis l’azione vigliacca e boiarda della Boldrini che ha tagliato la voce a chi con molta educazione, sino a quel momento, stava facendo un regolare ostruzionismo applicando alla lettera il regolamento? Io mi sono sorbito 2 giorni di ordini del giorno e emendamenti in streaming e posso garantire con certezza l’educazione dei deputati M5S, ma suppongo voi non abbiate visto nulla se non i servizi montati ad arte ai TG. Cordialità

    1. Gianni

      A volte capita: basta un mattone mal messo, uno stratto di burro al posto del cemento e crolla tutto l’edificio “pensante”. Basta un fischio stonato (quello di Nello Bolognini, regista di surrealismo) che in campo si precipita subito Rinaldo il quale, da cane fedele, riporta l’osso spolpato e lindo di certezza: era a Straburgo, era a Strasburgo! Ma caro Rinaldo, quel fischio era un fiasco di Nello che, definendosi “collega lettore”, ha falsificato se stesso mostrando chiaramente di non saper leggere. Ecco, difatti, il passaggio incriminato, il pomo avvelenato di falsità: “Ma la cosa più inquietante è che i grillini sinceramente pensano che fissare dei limiti “è mafia” come ha detto Manlio Di Stefano, un altro “volto pulito”, un altro ragazzo della porta accanto, un altro illuminato che dal web ieri sera strepitava e insultava per riscaldare la gang che in aula spintonava e scalciava, al ritmo di “corrotti corrotti”. Mettere Manlio dentro il parlamento a spintonare e scalciare è una lucciola per lanterna, fischio, appunto, per fiasco. Magari di buon vino. perchè il ragazzo della porta accanto era invece, e chiaramente, nelle vesti di sobillattore, agitprop, super tifoso: Ma fuori stadio. Semplicemente si limitava, in sella al web, un cavallo facilmente cavalcabile anche da Strasburgo, a dare di sprone alla rivoluzione grillina nel parlamento. Dove, in un certo qual senso, anche lui c’era. Ma non di corpo: di spirito. Ecco quindi il fischio diventato fiasco. Una specialità dei 5 stelle?

  6. mirko

    Il problema e proprio quello che hai centrato tu non c’ e pericolo peggiore di alcuni estremisti talebani ignoranti e presuntuosi che stanno DILAPIDANDO un patrimonio di voti e di fiducia concesso ( non per sempre e non ha scatola chiusa) dagli Itsliani . GRILLINI CI VEDIAMO ALLE PROSSIME ELEXIONI.

  7. Federico gasparini

    Le sue farneticazioni sono talmente assurde che non credo nemmeno che meritino un commento, ma … “… la Lupa che guidava le squadracce grilline all’assalto ..”. Mi scusi ma lo ha visto il video? Il questore ha volontariamente dato un “manrovescio” a un deputato che stava protestando PUNTO.
    Mi scusi ma lei è un giornalista o un romanziere insoddisfatto? Non vado oltre perché mi sembra tempo sprecato.

  8. luca fiorillo

    Io che sono affezionato a merlo anche quando rarissimamente non comprendo il senso profondo dei suoi pezzi valuto questo articolo come esemplificatore di situazioni in cui quotidianamente un cittadino puo impattare.Immaginiamo di partecipare ad una qualsiasi assemblea condominiale o anche di una associazione ricreativa ,ebbene c’è sempre QUALCUNO convinto di essere più nel giusto degli altri e spesso crea scompiglio , quasi mai é possibile convincerlo dell’ errore di valutazione ed è allora che il presidente dell’assemblea deve far valere le sue capacità di opportuna conduzione del dibattito.Credo che con questo articolo il nostro caro e bravo giornalista abbia voluto illustrare questa BANALE quotidianita’

  9. Angelo Libranti

    Credevo fossero di meno, invece i grillini si rivelano, tenaci e incazzati di brutto. Da come commentano si capisce che sono delle anime candide alla ricerca del sacro Graal.
    Con questi qui Grillo dorme sonni tranquilli.

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