LA DEPORTAZIONE DI UNA DONNA E DI UNA BAMBINA, VERGOGNA DELL’ ITALIA “A MIA INSAPUTA”

‘A mia insaputa’. Avanti un altro. Torna, e non solo con Angelino Alfano, l’intelligenza del farsi fessi per farci fessi che fu inaugurata da Cluadio Scajola. A sua insaputa, il ministro degli Interni, che è il delfino di Berlusconi, vale a dire dell’amico per la pelle del dittatore del Kazakistan, il famigerato Nazarbayev, ha consegnato una madre e una bimba, moglie e figlia del dissidente Muhktar Ablyazov, al satrapo centro-asiatico.
Angelino Alfano esibisce meno sfrontatezza comica di Scajola ma certamente più goffaggine politica nel riprodurre la stessa linea di difesa minchioneggiante: , , .
C’era comunque un cinismo che sconfinava con l’ironia nella scelta disperata di Scajola che, beneficiario di una casa con vista sul Colosseo, disse che gliel’avevano regalata appunto a sua insaputa, per sempre rinnovando il frasario della ribalderia politica italiana. E’ invece drammatico il ministro che ha destinato, a sua insaputa, la signora Alma alla privazione della libertà personale e a processi penali senza garanzie, e la piccola Alua, sempre a sua insaputa, all’orfanatrofio.
‘A mia insaputa’ è una sindrome così contagiosa che anche il ministro degli Esteri Emma Bonino, la cui figura fiera e febbrile è legata alla tutela dei diritti, dei dissidenti, dei perseguitati, degli ultimi …, ecco persino la leader radicale, la donna faber, la donna sapiens, è riuscita a non sapere. E però non è dignitoso e non è accettabile che i diplomatici del Kazakistan, i quali hanno messo a disposizione l’aereo che ha sequestrato la donna e la bambina, abbiano trattato e concordato tutto e solo con la polizia e non anche con la diplomazia e con la politica italiane da cui traggono legittimazione e con cui hanno consuetudine, colleganza, amicizia. Dicono alla Farnesina: . Ma così è anche peggio, visto che l’espulsione è stata velocissima, efficientissima, impiegando più di trenta poliziotti, con un aereo subito pronto. Bisognava fare un’ indagine accurata prima di consegnare una donna e una bambina a un dittatore, prima di scrivono i giornali inglesi.
Qui in gioco non c’è l’onestà personale e la rettitudine morale di Emma Bonino che non c’è neppure bisogno di garantire personalmente, ma c’è il rifugio nella strategia dell’ ‘a mia insaputa’, come via di fuga dalla battaglia. Non è vero che è meglio rischiare di fare la figura dei fessi che non hanno capito e ai quali l’hanno fatta sotto il naso, invece di impegnarsi in una denunzia che potrebbe rivelarsi politicamente mortale. E’ vero il contrario: è sempre meglio ammettere che la politica è stata umiliata e bastonata, ma in piena coscienza. E’ meglio confessare che i diritti sono stati venduti a interessi economici ma comunque e sempre dentro una politica consapevole. È meglio essere protagonista che fantasma della storia.
D’altra parte c’è la solita Italia dell’ otto settembre nel ritiro a cose fatte del decreto di espulsione, nella trasformazione badogliana del volenteroso carceriere in severo censore. Lo stesso governo che, a sua insaputa, ha consegnato la moglie e la figlia del dissidente al despota di Astana, adesso condanna, si scandalizza, non permetterà… Ma bisogna pur dire al presidente Letta che non solo non corregge l’errore ma ne esalta la violenza il farsi paladino dei diritti umani subito dopo aver pestato a sangue il cognato della signora e averle dato della .
E’ appunto questa la furbizia dell’’a mia insaputa’: meglio esporsi allo scherno pur di non affrontare la responsabilità, meglio offrirsi all’imbarazzo e alla risatina come quella che cercava Scajola quando decise di farsi citrullo e inventò l’antropologia dei politici ‘a mia insaputa’. È questo il loro destino, questa la loro ultima spiaggia: provocare una soffocata ilarità pur di evitare l’indignazione, pur di non fare autocritica e pagare di persona.
Serve anche, la strategia dell’ ‘a mia insaputa’, a non far scoppiare, come dovrebbe, lo scandalo internazionale, coinvolgendo l’Europa e, se del caso, le Nazioni Unite e ricordando a tutti che la legge italiana prevede la tutela dei rifugiati politici. Le operazioni di polizia illegali sono tipiche dei paesi che non hanno sovranità e dei paesi dove regna l’arbitrio. E va bene che gli italiani non conoscono la geografia e nessuno si impietosisce per il destino di due anime esotiche, per giunta non legate alla dissidenza culturale come potevano essere Sacharov o Brodskij, o come la premio Nobel birmana Aung San Suu Kyi, e mai ci saranno Inti Illimani che canteranno per Alma e per Ula. Ma dal punto di vista del diritto è come se, all’epoca, la moglie e la figlia di un dissidente cileno fossero state consegnate a Pinochet. Con in più il sospetto, certo non provabile, che lo scandalo sia legato agli interessi di Berlusconi, il quale da ieri è in Russia, nel cuore della Gasprom appunto, dall’amico Putin che con il Kazakistan è uno dei motori della politica energetica dell’Oriente.
Anche l’Eni, a cui la vulgata attribuisce più forza del ministero degli Esteri, è ovviamente amico del Kazakistan e si capisce che le ragioni economiche potrebbero davvero avere giocato un ruolo non solo nella gestione dello scandalo ma anche nella scelta della soluzione scajoliana di ‘a mia insaputa’.
Il solo innocente qui è il capo della polizia perché davvero non poteva sapere: quel giorno, infatti, il nuovo capo non si era ancora insediato, e il vecchio non c’era più. E però anche in questa vacatio si intravede la furbizia degli strateghi dell’ ‘a mia insaputa’, perché nell’interregno è più facile non sapere ed è più semplice dribblare i controlli di legittimità.
Come si vede, erano tempi ingenui di pionieri quelli di Scajola. Solo adesso, con il debutto nello spionaggio internazionale, ‘a mia insaputa’ è diventata una branca collaudata e matura della scienza politica italiana. Sotto a chi tocca, dunque.

6 thoughts on “LA DEPORTAZIONE DI UNA DONNA E DI UNA BAMBINA, VERGOGNA DELL’ ITALIA “A MIA INSAPUTA”

  1. volty

    la signora Alma alla privazione della libertà personale e a processi penali senza garanzie,

    Ma, per fortuna c’è l’Europa delle libertà, che potrebbe “patrocinarla”, e ci sono i giornali liberi che potrebbero dirci un poco di più, dirci p.e. di che cosa è esattamente accusata, dirci di che spessore è la sua dissidenza, quali sono le sue istanze e richieste, ossia chi tipo di opposizione politica rappresenta (ovviamente qui si parla, anche, del suo padre).
    Ma qualcosa mi dice che per (più) fortuna, l’Europa di oggi è più libera (come lo è l’Italia provata) di guardare di più ai propri interessi e meno alle strategie di stampo «selective freedom» in coda agli interessi degli altri.

    ecco persino la leader radicale, la donna faber, la donna sapiens, è riuscita a non sapere.

    Mai avuto dubbi sulla imparzialità dei radicali, mai avuto dubbi sul loro senso di equilibrio ed onestà intellettuale … :)
    La coerenza della fratellanza cecena è sotto gli occhi …. :)

    e ricordando a tutti che la legge italiana prevede la tutela dei rifugiati politici.

    Ammesso che si tratti di un rifugiato politico….
    Dopodiché c’è da dire che nessuno, nessun ministero degli esteri & giustizia, si può sobbarcare agli oneri a tutela universale di chiunque si dichiari perseguitato politico.

    Ma dal punto di vista del diritto è come se, all’epoca, la moglie e la figlia di un dissidente cileno fossero state consegnate a Pinochet.

    Ma dal punto di vista della essenza, nonché della conseguenza, è tutta un’altra cosa, tutto un altro uomo, tutto un altro stile, tutt’altre le vittime (numero, qualità ecc ecc).

    Con in più il sospetto, certo non provabile, che lo scandalo sia legato agli interessi di Berlusconi,

    Non dobbiamo temere un assalto alla redazione di Repubblica, nevvero … ? :)

    il quale da ieri è in Russia, nel cuore della Gasprom appunto, dall’amico Putin che con il Kazakistan è uno dei motori della politica energetica dell’Oriente.

    … e, di conseguenza, uno dei motori dell’Italia…

    Anche l’Eni, a cui la vulgata attribuisce più forza del ministero degli Esteri,

    Ma questo vale, certo non provabile, per tutti i paesi del mondo…

    Sotto a chi tocca, dunque.

    Lo saprà Ass
    ange
    lo
    ?
    —-
    Non condivido ma mi piace com’è scritto.

    Io preferisco pensare che il tutto è stato studiato e voluto. Preferisco sperare che finalmente si prende atto che gli equilibri nel mondo sono cambiati, che il Kazakistan è un paese potente oltre che di pari dignità, che ha il diritto di perseguire i propri interessi …., che l’Italia ha il diritto di fare come fanno tutti gli altri …

      1. volty

        Ma quali braghe!
        È un semplice quid pro quo — tra (nuovi) amici ….

        Ma se proprio insiste con le braghe: non c’è alternativa se si vuole consumare …. :)

  2. volty

    ‘NA SPAGHETTATA CON SUGO INSAPUTO

    Maestro, che casino questa vicenda! Che casino di ‘insaputi’! ahah

    Mi ricorda una cosa sulla quale litigai con parecchia gente. Tanti anni addietro, quando la gente parlava, in modo rilassato, di tante cose, del più e del meno, ossia quando da quella quantità di parlato rilassato potevi ricavare un po’ di qualità, volendo e potendo — mentre oggi mi pare che non si parli più di niente, mi sembrano tutti pieni di ‘click & go’. Allora …. si parlava del cinema italiano, quello vero, quello tipico, quello pittoresco. Gli altri sostenevano che è apprezzato (per cui compreso) altrove, ma io, come un mulo, a rispondere che non puoi capire quel cinema se non sei italiano, se non vivi da italiano, se non sai che puoi mandare messaggi non solo con gli occhi o con il detto-non-detto siciliano, ma anche l’avvolgere gli spaghetti in un certo modo (codificato o meno).

    Ecco, penso che da fuori su questa vicenda si possa capire quanto si possa capire la “m’avete provocato e io ve magno”. E da dentro?

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