NELL’ARENA TV COME A SANREMO COSI’ SONO DIVENTATI COMPARI Berlusconi da Santoro: nove milioni di spettatori e due punti in più nei sondaggi

Ieri mattina sembrava il day after dei vecchi Festival di Sanremo, quando Claudio Villa sfidava Toni Dallara sulle petunie calpestate dalla folla all’ingresso del Teatro Ariston. Come allora, terminata la gara più sgangherata del mondo, non duello ma duetto, gli italiani, e soprattutto quelli – smarriti – di sinistra, si sono messi a dire che “Silvio Berlusconi ha vinto” e a spiegare perché “Michele Santoro ha perso” e a chiedersi “come mai Travaglio, che finalmente ce l’aveva davanti, ha sì recitato la sua pungente letterina, ma non gli ha fatto neppure una domanda, una sola?”.

Scritturati dallo stesso impresario come due vecchie glorie, Santoro e Berlusconi hanno avuto ben nove milioni di spettatori, come la partita Italia-Germania. Ai tempi dell’editto bulgaro, quando nacque l’Epica, ciascuno di loro otteneva la stessa audience inseguendosi senza mai incontrarsi. È vero che già si cibavano l’uno dell’altro, ma delegittimandosi. E Berlusconi reagiva da padrone arrogante. Rancoroso, sproporzionato e ridicolo, licenziò Santoro con una censura che ne rivelò l’ossessione. Insomma un faccia a faccia il Berlusconi di allora non l’avrebbe mai concesso per la semplice ragione che non vedeva ancora il suo tramonto: era vincente. Le simulazioni di guerra sono debolezze da sconfitto, risorse da pensionato. Berlusconi sa di non potere vincere le elezioni e dunque vampirizza Santoro il quale, a sua volta, capisce che solo vampirizzando Berlusconi può rinfrescare la ragione sociale della ditta: uno così non riuscirà mai più a fabbricarselo. Dunque Berlusconi che dice di Travaglio “io sono il suo core business” è anche il personaggio che finalmente si consegna al suo autore.

Ed è stato spettacolo, mai giornalismo. Si punzecchiavano ma ammiccavano: sulle ragazze pagate, sui soldi alla moglie, e “le relazioni che lei ha a Bari, ehm ehm”, e “va bene, lo sappiamo che secondo lei i giudici sono comunisti”. Era giostra e non sfida: “Lei, Santoro, si sta scavando la fossa”, “deve tornare alle scuole serali”, “ma siamo a Zelig?” “no, Zelig è lei”. Quando poi Berlusconi si è seduto al posto di Travaglio, la doppiezza dei ruoli è diventata plastica, sembrava Marzullo, quello del “si faccia una domanda e si dia la risposta”, la prosecuzione del marzullismo con altri mezzi: “Lo faccia stare lì, così lo guardo in faccia”. Anche quel pulire la sedia (video) è una triste gag di avanspettacolo, la tipica trovata del filodrammatico in sintonia con il suo pubblico e con tutta la compagnia. E infatti se osservate le foto di scena e quelle del backstage è tutto un sorridersi di compiacimento e di soddisfazione per averlo lì, per avere l’orso nel sacco.

Santoro del resto ha cominciato la puntata con la canzone “Granada” e poi uno sconnesso sproloquio che non ho lo spazio per riprodurre interamente: “È finito il tempo dei toreri”, e “abbiamo abbandonato la città di Granada”, ma “c’è il pensiero unico e l’austerità alla McDonald’s” e poi “la città di Vienna” e, “il bon ton austroungarico di Lilli Gruber” ma “se guardate bene questi tubi Innocenti vedrete un’altra città in costruzione, non di quelle con le casette tutte uguali” perché “lì c’era Hitler seduto sul vasino e la mamma che gli diceva “non sporcare, fai la cacca qua!””, e dunque “Servizio Pubblico è pubblico”, “anche per Berlusconi?”, “anche per Berlusconi!” … Insomma una tiritera che sembrava il “glicerofosfatobromotelevisionatodittitìbicarbonato … grammi zero zero tre” e invece si concludeva con “Chisto è o paese do sole / chisto è o paese addò tutte e parole, sò sempre parole d’ammore…”. E forse voleva dire che quando cantava “Bella ciao” era il tempo della guerra civile mentre oggi è il tempo del dopoguerra, il tempo di “scurdammoce o passato”.

È il tempo insomma dei nemici che, ridotti a compari nello scontro postumo, che non è corrida ma rodeo, si sono legittimati a vicenda come gli anziani, sformati e grassi Buffalo Bill e Toro Seduto che, nel famoso film di Altman, ripropongono il combattimento del Selvaggio West ma sotto il tendone da circo, quando “ormai molte lune hanno logorato il Grande Spirito” e i malinconici complici hanno esaurito i proiettili l’uno, e le frecce l’altro. E “tutti questi che stanno davanti a loro compongono il più magnifico spettacolissimo che si sia mai visto al mondo. Augh!”.

Obbediscono dunque alla medesima regia, ma anche alla stessa idea di televisione come imbonimento, e di politica come patacca populista fabbricata in studio. E infatti, grazie a Santoro, Berlusconi è pure cresciuto di due punti nei sondaggi che nemmeno dieci “Porta a Porta” più un Minzolini a rotazione continua.

Il momento più alto di questa complicità politica, a conferma che il populismo è uno solo, Michele Santoro l’ha raggiunto con una zampata da vecchio frequentatore di assemblee. Ha infatti scavalcato Berlusconi concedendo circa venti minuti ad una efficacissima imprenditrice del Nord che si è esibita nel peggiore repertorio populista contro l’Europa e contro l’euro, una rabbia sociale da berlusconiana delusa che inutilmente Paolo Del Debbio, l’aspirante Santoro di Mediaset, cerca da un’intera stagione frugando tra i cattivi umori dei mercati a caccia del cittadino medio. E infatti mentre questa signora, Francesca Salvador, parlava, Berlusconi annuiva, la assecondava e la rincuorava: “La signora ha ragione ed esprime lo stato d’animo degli imprenditori del Nord”. Lei gli rimproverava di averli abbandonati buttandoli tra le fauci di Mario Monti e Berlusconi la sondava e con lo sguardo esperto di chi fa casting la riconosceva come una sua pecorella smarrita. Mai vista una propaganda demagogica così ben confezionata.

Del resto tutta la puntata era costruita sul populismo. Santoro offriva la piazza e Berlusconi la occupava da piazzista. C’è stato un tempo in cui Santoro mandava le sue telecamere tra gli operai arrabbiati di Sesto San Giovanni e tra i contadini dismessi delle periferie di Palermo, ieri li ha mandati tra i piccoli imprenditori del Bresciano, ex elettori di destra in cerca di casa politica. Insomma pane per Silvio Berlusconi che ha infatti ringraziato così: “Servizio impeccabile”.

E poi c’è la lite finale. Santoro si è arrabbiato perché Berlusconi ha minuziosamente elencato le condanne di Travaglio in sede civile spacciandole per penali: “Avevamo concordato che in questa trasmissione non si doveva parlare di processi”. Si dimostra così che Berlusconi non sta ai patti (sai la novità!) ma che anche la trasmissione di Santoro è organizzata concordando argomenti, modi e chissà cos’altro come una qualunque puntata di “Porta a Porta”. Ed è proprio questo che alla fine gli ha disegnato il suo amico Vauro.

7 thoughts on “NELL’ARENA TV COME A SANREMO COSI’ SONO DIVENTATI COMPARI Berlusconi da Santoro: nove milioni di spettatori e due punti in più nei sondaggi

  1. Angelo Libranti

    Traspare, in questo articolo, tutta la rabbia e tutto il livore dell’autore per la performance del Berlusca.
    Lo odia, non lo sopporta, vorrebbe vederlo morto. Interessante sarebbe sapere cosa gli ha fatto per giustificare tanta violenza e tanta cattiveria. Problema suo.
    Altra considerazione è lo spettacolo nel suo insieme; mi ha ricordato la sceneggiata napoletana, dove tutti parlano e nessuno capisce. La pulizia della sedia poi, è un colpo di genio, degna di Napoli milionaria.
    Al dunque, 2 punti percentuali in più per la Lista del Cavaliere.
    I casi sono due: o Travaglio e Santoro sono due autentici coglioni, sopravalutati dal pubblico e dai media, oppure saranno prossimi dipendenti di Mediaset.

  2. SERGIO DI GIORGI

    L’ANALISI DI FRANCESCO MERLO E’ ASSAI PUNTUALE E VA ALL’ESSENZA DEI FATTI (COME POCHISSIMI COMMENTI, LA MAGGIOR PARTE ERANO SEMPRE E SOLO COMMENTI ‘DA TIFOSI’ O FERMI ALLE APPARENZE).
    “E’ STATO SPETTACOLO, MAI GIORNALISMO”.
    QUESTO E’ IL PROBLEMA. A PARTE, IN QUESTI ANNI, REPORT (CHE INFATTI E’ SEMPRE SUL PUNTO DI ESSERE CHIUSO) E LE INCHIESTE DI RAI NEWS (MA FORSE ANCORA PER POCO…). COME LA POLITICA DEL RESTO. DA TEMPO LA POLITICA E’ SOLO SPETTACOLO, LOOK E LINGUAGGIO SUPERFICIALE, IN UNA GARA ALLA METAFORA MIGLIORE (O MENO PEGGIORE): IL VIZIO, RENZI DOCET, HA CONTAGIATO ORMAI ANCHE IL CAMPO AVVERSO A QUELLO FORZALEGHISTA (CHE PROPRIO SU QUESTO, OLTRE CHE SUGLI AFFARI E LE CRICCHE, HA COSTRUITO LE SUE FORTUNE DA 20 ANNI IN QUA). OPPURE, MA E’ LO STESSO, E’ COMPETIZIONE SPORTIVA, PER LO PIU’ CALCISTICA (GUARDA CASO…). ‘DISCESE IN CAMPO’ O ‘SALITE IN CAMPER’ SI ASSOMIGLIANO DAVVERO MOLTO…
    IL RISCHIO PIU’ FORTE E REALE E’ QUELLO DEL POPULISMO AGGRESSIVO E DISTRUTTIVO. ANCHE TRA IL COSIDETTO POPOLO DI SINISTRA MOLTI –E NON SENZA MOTIVI, PERALTRO- SONO RIMASTI AMMALIATI DALLE SIRENE DI GRILLO (FORSE CI SI STA SVEGLIANDO, MA RICADERCI E’ UN ATTIMO…). ‘SPETTACOLO SEMPRE, GIORNALISMO MAI’.. IL GIORNALISMO ITALIANO E LE SUE MILLE FAIDE AZIENDALI E PARTITICHE CERCA POI SEMPRE L’IPERBOLE, IL COLPO A SORPRESA LA ‘GUERRA STELLARE’ (ANCHE QUA LE PRIMARIE PD SONO STATE ISTRUTTIVE COME LABORATORIO MEDIATICO), MA ANCHE –E SOPRATTUTTO- IL SANGUE…QUINDI BEN VENGA UNO SPETTACOLO NON SOLO TRA UMANI, ANZI ASSAI DISUMANO (COME APPUNTO LA CORRIDA…).
    MA QUELLA CHE -TORNANDO ALLA TRASMISSIONE DI GIOVEDI’ 10- SPACCIAVANO PER CORRIDA SI E’ RIVELATA A POCO A POCO SOLO UNA TRISTE SCENEGGIATA ORDITA DAI 2 MAGGIORI ESPONENTI DEL NARCISISMO GIORNALISTICO E POLITICO (E LO SI ERA BEN CAPITO -ANCHE SE SANTORO NON SI FOSSE TRADITO ESPLICITAMENTE- DALL’ANNUNCIO FATTO DALLO STESSO SANTORO NELLA STESSA TRASMISSIONE QUALCHE SETTIMANA PRIMA; MA ANCHE DAGLI ANNUNCI FREQUENTI E GONGOLANTI DEL SIGNOR B. IN TUTTI GLI ALTRI TALK SHOW A RIDOSSO DELL’ “EVENTO”… ). ERA PERO’ DIFFICILE PENSARE A UNA SCENEGGIATA -UNA ‘MELINA’ PER OLTRE 2 ORE DOVE PARLAVA QUASI SOLO BERLUSCONI PRIMA DI UN FINALE COSì VOLGARE IN OGNI SENSO, ETICO ED ESTETICO, SI PENSI ALLA SCENA DELLA SEDIA- CHE CALPESTASSE SENZA RITEGNO LA DIGNITA’ PROFESSIONALE DEGLI ALTRI COLLEGHI GIORNALISTI INTERVENUTI (E SPECIE DELLA LUISELLA COSTAMAGNA) MA ANCHE LA SENSIBILITA’ DEL PUBBLICO IN STUDIO E A CASA.
    SPERO CHE LA VERA VERITA’ DI QUESTA TRASMISSIONE E DEGLI ACCORDI SOTTOSTANTI VENGA FUORI UN GIORNO. SICURAMENTE COME HA GIA’ DETTO NORMA RANGERI SUL MANIFESTO DI IERI I BUONI MOTIVI PER ENTRAMBI -SILVIO E MICHELE- ERANO TANTI … CREDO POI CHE I DUE STAFF (E SAREBBE INTERESSANTE ANCHE SAPERNE LA COMPOSIZIONE) AVESSERO CONCORDATO QUASI TUTTO: IL QUASI OVVIAMENTE SI RIFERISCE AL ‘TRADIMENTO’ DEI PATTI SUI CONTENUTI SPECIFICI DELLA ‘LETTERINA A TRAVAGLIO’, NON CERTO SULLE MODALITA’ DELLA RAPPRESENTAZIONE, SE NO COME MAI BERLUSCONI SI SAREBBE POTUTO RITROVARE IMPUNEMENTE AL POSTO DI TRAVAGLIO?). MA DI QUESTI TRADIMENTI DEL SIGNOR BERLUSCONI, COME DICE MERLO, POTREMMO SOLO DIRE ‘SAI LA NOVITA” …). CERTO INVECE CHE NON IMMAGINARSELI DA PARTE DI DUE CHE NON SONO PROPRIO DEI PIVELLINI SANTORO E TRAVAGLIO FA UN PO’ SPECIE…
    PENSO ANCH’IO CHE SANTORO LO RITROVEREMO PRESTO IN MEDIASET (ANCHE QUA NON E’ CERTO UNA NOVITA’…); MI CHIEDO SOLO SE POTREBBE SEGUIRLO ANCHE TRAVAGLIO (CERTO ANCHE LA’ RISULTANO TARDIVE LE SUE PRECISAZIONI SUL FATTO QUOTIDIANO DI IERI -UNA PER TUTTE QUELLA SULLA CELEBERRIMA DICHIARAZIONE ‘SUI RISTORANTI PIENI’ CHE E’ DEL 4 NOVEMBRE 2011 LASCIATA PASSARE SENZA RETTIFICA IN TRASMISSIONE COME RISALENTE AL 2009 …- COME PURE GLI ANNUNCI DI QUERELA (ANCHE RISPETTO AI SILENZI IMBARAZZATI IN TV)…L’UNICA SPIEGAZIONE (PER NOI LA PIU’ OTTIMISTICA) E’ CHE -COSTRETTO ANCHE LUI DALLA ‘TRATTATIVA’ SANTORO BERLUSCONI, ABBIA PREFERITO FARE BUON VISO A CATTIVO GIOCO PER NON SPUTTANARE IN DIRETTA IL SUO ANCHORMAN…
    TUTTO QUESTO COMUNQUE COME E’ STATO DETTO E’ UNO ‘SPETTACOLO TRISTE E VECCHIO’. MA GLI ITALIANI, A QUANTO PARE, NON NE SONO AFFATTO STANCHI…E QUESTA E’ LA COSA ASSAI PIU’ TRISTE DI TUTTE…

  3. Bruno Strukel

    Biella- Trieste 14.01.2013
    Caro Dott. Merlo,
    sono perfettamente d’accordo con Lei sulla serata di Santoro. L’accusa che un lettore Le ha fatto di essere stato, nel Suo articolo, pieno di “livore” è dettata unicamente da “ottusità” e naturalmente perché chiaramente di “parte”!
    Le stesse considerazioni, da Lei fatte, sono state immediatamente vissute anche da me a partire da metà della serata con una “nausea” via, via crescente! Il “sospetto” nato in me è diventato certezza, sia dopo aver letto il limpido e usuale articolo di Scalfari di domenica, sia dopo aver letto quello Suo!
    Comunque ritengo che il “populismo” e gli “interessi” di parte non potranno ancora lungo imperversare in questo “disgraziato Paese”, anche se la “lotta” sarà molto dura, perchè tuttavia dovrà finire per “la ragion che nol consente”.
    Forse è una mia pia illusione o sensazione, ma prevedo che entro l’anno “qualcuno” dovrà scappare e rifuggiarsi ad Antigua, ciò per l’inevitabilità dei “corsi e ricorsi storici”, ai quali nessuno può sfuggire!
    Con i più sinceri auguri di Buon Anno e con la certezza che la Sua “penna” non si spunti mai, La saluto caramente.
    Bruno Strukel
    P.S. Nei “miei limiti” continuerò, come da molti anni lo faccio, a fonire il mio piccolo contributo contro questo
    “disgraziato” periodo in cui viviamo.

  4. Bruno Strukel

    Caro Dott. Francesco Merlo, Biella- Trieste 14.01.2013
    Dimenticavo di commentare, con solo due parole, la Sua stupenda satira nell’articolo: come “Tom & Jerry”: PERFETTAMENTE AZZECCATO!
    Ing. Bruno Strukel
    P.S. Vorrei mandarLe un mio articolo semi-serio, che la stampa locale non ha pubblicato per il timore di querele, ma
    non conosco la Sua e-mail. Se ritiene di “fidarsi”, me la comunichi in qualche modo. Grazie.

  5. angelo libranti

    Ora mi spiego le leccate, caro Strukel, ingegnere.
    Continua con i tuoi contributi; sai le risate dei posteri quando leggeranno, nelle emeroteche, gli articoli ed i commenti pubblicati in questa infelice epoca per l’Italia, dove dominano i grandi gruppi finanziari anglo-americani, col supporto dei tedeschi, ai quale appartiene di diritto Monti ed ai quali guardano con interesse gli Scalfari ed i De Benedetti.
    Trovarsi dalla loro parte è una sicurezza e dimostra di aver capito tutto (se hai capito), mentre prendere a modello Scalfari significa essere intelligenti ed appartenere alla classe “intellettuale” che fa molto fino.
    Stiamo preparando le nostre povere cose per trasferirci ad Antigua, quando il ricorso storico da te auspicato, Vico non c’entra nulla, ci porterà alla ghigliottina.
    Sicuro che appartieni a quella classe di pendenti, dei quali tanto si discute in questa miserrima campagna elettorale, ti saluto. Angelo Libranti

  6. Emanuele Antonuzzo

    Merlo è bravo. Da ottimo osservatore vede la realtà e la racconta. Stimo Santoro e Travaglio:ottimi professionisti. Ma non sfugge a nessuno che giovedì scorso è andata in onda una triste commedia italiana. Santoro ha ottenuto sicuramente il suo risultato: gli ascolti triplicati. Quanto a Berlusconi non so se il suo consenso è aumentato, spero di no perchè si tratta di un politico che ha governato per tanti anni (otto degli ultimi dieci) con risultati disastrosi oltre che con un disprezzo delle istituzioni mai visto nell’Italia repubblicana.

  7. Giorgio Piermaria

    Leggo solo oggi l’articolo di Merlo, dopo che Santoro lo ha nominato.
    Adesso capisco perchè Michele bofonchiava sul suo conto. Io però sono daccordo in sostanza con Merlo.
    Ci sono delle persone che lavorano, anche bene, ma lo fanno soprattutto per se stessi. In questo potrebbe non esserci niente di male; il problema nasce quando vogliono apparire paladini dei più deboli. Santoro ha fatto qualche mese il parlamentare europeo, un pò come De Magistris. Qualcuno sa spiegarmi perchè e per chi lo hanno fatto? Soprattutto per se stessi.
    Lunga vita a gente come Merlo e Gabanelli, che non hanno riguardi per i potenti!!!

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