VAGINA, SCONOSCIUTA E CHIACCHIERATA ORIGINE DEL MONDO
(VELVET) Incuriosito dalle recensioni e dal successo, ho letto “Vagina. A new biography” che presto uscirà tradotto in Italiano da Mondadori e non dico che non ho capito niente, ma sicuramente sono rimasto ignorante come sempre mi accade quando leggo o ascolto qualcuno parlare della vagina e forse perché appartengo a quella metà del mondo che manca di esperienza diretta e dunque so per sentito dire tutto quel che so.
Sulla vagina per la verità c’è una enorme bibliografia fatta di retorica, metafore e analogie di ogni genere, scintille sintattiche, analisi imbarazzanti e c’è chi la fa parlare, chi la fa cantare, chi la fa recitare. La religione cattolica per esempio è fondata sul non uso della vagina, dalla Vergine Madre alle suore. E la vagina è protagonista della letteratura erotica, di quella boccaccesca oltre che di quella pornografica.
E però quando leggo che <la vagina è un’ incompresa> oppure che <oggi la vagina sta vivendo un momento politico culturale importante…> o ancora che <c’è una dipendenza scientifico tra vagina e cervello>, che <la vagina regola il rapporto anche con l’anima e il cuore>, che <solo l’ appagamento sessuale permette alle donne di raggiungere l’eccellenza nell’arte, nella scienza e anche nell’economia>…, ecco io subito penso che il ridicolo incombe su questa vagina di carta, quella appunto che ci racconta Naomi Wolf, scrittrice americana di prim’ordine e femminista reputata.
L’idea, per esempio, che la vagina sia sede della dopolamina,l’ ormone della felicità, mi ricorda quel mio amico, maschio e un po’ caprone, che sosteneva che nel sangue di alcuni speciali individui , tra i quali ovviamente lui, c’è un’alta concentrazione di un ormone, che chiamava cornutina, responsabile dei tradimenti coniugali.
Ovviamente la Wolf maneggia molto bene l’argomento, difende la vagina contro il suo classico presunto antagonista, il clitoride, e dice di essere antifreudiana benché sulla vagina Freud, che fu il primo a parlarne con eleganza, abbia fondato la sua psicanalisi. E proprio l’ idea-ossessione che tutto sia regolato dal sesso gli fu rimproverata dai suoi antagonisti, a partire da Jung. Ma capisco che la Wolf possa stare dentro il pensiero di Freud criticandolo.
Certo è vero che la vagina è l’origine del mondo, come vuole il quadro di Gustave Coubert , visto che tutto ha un’origine sessuale, tranne , mi pare, la nascita di un’idea, che non ha bisogno di un accoppiamento e benché sia un sostantivo femminile non è di genere.
Il libro della Wolf è colto, brillante, divertente e oscuro. Di sicuro è più fantasioso di quel rapporto scientifico licenziato nel luglio del 2001 dall’economista Tatu Westling del Centro di studi economici dell’università di Helsinki secondo cui c’è un rapporto inversamente proporzionale tra lo sviluppo economico dei popoli e la lunghezza media dell’organo genitale maschile. Ecco, a me pare che questa economia del pene faccia il paio con la filosofia politica della vagina.
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