ER BATMAN E LA BANDA DEGLI ONESTI

E’comodo essere “onesti” dividendosi legalmente tutto quel danaro pubblico. Nel Consiglio regionale del Lazio non c’è solo la banda dei disonesti del Pdl con la loro trivialità e il loro schiamazzo. Ci sono anche i consiglieri dell’opposizione che si accontentano di un più sobrio andazzo. Sono la banda degli onesti.

E’ vero che  sono sapide e gustose le cronache dello scandalo  laziale, ma non fatevi ingannare: questa non è  una burinata in romanesco. E’ infatti l’atto finale, nella capitale d’Italia, della dissoluzione della politica come professione, un epilogo drammaticamente serio  che non è fatto solo di peculato e di maiali  con il loro ricambio giornaliero di melma fresca. Ci sono anche i soci, i complici, i pali della banda.

E cominciamo con i 14 consiglieri del Partito democratico, che certamente non appartengono alla commedia né alla farsa ciociara, non sono indagati, non si trimalcionizzano e non si travestono da grecoromani. Anzi, al contrario dei fastosi e spudorati  banditi del Pdl, non si espongono e neppure si compromettono con il codice penale. Hanno infatti il pudore (la furbizia?) di nascondersi, che in latino – lo dico per restare in tema di romanità classica –  si dice latére, il cui frequentativo è latitare.

Dunque i 14 democratici, come i 5 dell’Italia dei valori, i 2 di Rifondazione comunista, i 2 di Sel, i 6 dell’Udc, i 2 della Destra di Storace e i 13 che fanno capo alla Polverini,  “latitano”, e di nuovo lo dico in senso latino.  Sono infatti solidali, di una solidarietà “economico parametrale” direbbe un sobrio tecnico. Per noi,  che invece sobri non siamo, somigliano ai compari  di fiera, quelli che sempre stanno al gioco perché nel gioco hanno un interesse.

Come diceva Marx, che ogni tanto torna ancora buono, l’essere sociale non è determinato dalla coscienza, ma dal dato materiale. E dunque non è importante quello che pensi, lo stare all’opposizione, il richiamarsi a Gramsci, a San Francesco,  a Gandhi, a Di Pietro, a Vendola, a Bersani, alla retorica della legalità,  al Santo padre, alla classe operaia o alla dialettica hegeliana; conta solo quello che fai. Ed ecco il punto: non fare è peggio che fare. Proteggi infatti il reato del tuo vicino perché il lupo della mala coscienza così come opera pensa: lasci fare per poi potere fare.

Di sicuro, oltre al già lauto stipendio e alle diarie, per ciascun consigliere, anche dell’opposizione, ci sono centomila euro netti l’anno  gestiti dal proprio capogruppo. Quello del Pd si chiama Esterino Montino e non risulta che faccia il mazziere come il suo collega del Pdl, il famose er Batman, Francone Fiorito. Ma certo Montino governa i soldi, li distribuisce secondo i bisogni della politica, li divide in mazzette. Insomma non è un mazziere ma un mazzettiere. E quanto guadagna Montino? Anche questo è controverso. Lo stipendio sarebbe di circa 14mila euro netti al mese. Secondo er Batman salirebbe, per tutti i capigruppo, verso i trentamila con diarie e indennità a pioggia che invece Montino e gli altri negano. E forse sarebbe bene accertarlo ed accertare pure come sono stati spesi, voce per voce, dettaglio per dettaglio. Di sicuro si tratta di cifre comunque scandalose che giustificano il silenzio di tutti questi anni, le teste nella sabbia, il tartufismo.

Anche il capogruppo dell’Itala dei valori,  che si chiama Vincenzo Mariuccio e che ora propone di azzerare e tagliare, e annunzia drastiche autoriduzioni,  è stato sempre presente nel  luogo del delitto ma non si è mai accorto di nulla. E tuttavia ha sempre portato a casa i troppi soldi che gli spettavano. E dov’era quando  i consiglieri si sono aumentati lo stipendio? E’ accaduto tre volte. E per tre volte il gallo ha cantato.

La verità è che la regione Lazio somiglia  alla spelonca  dei bucanieri della politica. A Roma la casta è diventata tresca. Il capogruppo dell’Udc si chiama Francesco Carducci, quello di Rifondazione comunista Ivano Peduzzi, quello di Sel Luigi Nieri, quello dei seguaci della Polverini Mario Brozzi. E ci sono persino 8 monogruppi: Mario Mei dell’Api, Francesco Pasquali di Fli, Antonio Paris del gruppo misto, Giuseppe Celli della Lista civica, Rocco Pascucci dello Mpa, Luciano Romanzi del Psi, Olimpia Tarzia dei  Responsabili e Angelo Bonelli dei Verdi.  Ebbene, pensate al consigliere che da solo è un gruppo misto. Pensate alle assemblee di gruppo, all’appello dei presenti. Pensate al verde Angelo Bonelli che prima di prendere qualsiasi decisione di spesa convoca, riunisce e alla fine distribuisce i centomila, dando tutto a se stesso che e il solo modo legale di dare a ciascuno  quello che gli spetta. Come si spiega? Così: è vero che un gruppo formato da una sola persona è logicamente un ossimoro, ma economicamente è un bottino. Del resto c’è un solo organo che verifica le spese dei singoli gruppi ed è  il Comitato di controllo contabile, presieduto da un consigliere del partito democratico, Carlo Ponzo, con il nome che tira la facile ma irresistibile battuta – me ne scuso – sul procuratore della Giudea. Dunque questo Pilato forse non si è accorto delle ruberie del Pdl perché in quelle ruberie era legittimato il suo compenso e quello di tutti gli altri. Se avesse messo in discussione il bilancio di un singolo gruppo avrebbe segato il ramo su cui stava seduto.

Ecco cosa ci insegna lo scandalo del Lazio:  non basta essere onesti  per essere onesti, e non è un calembour. Anche l’onesta, come si vede, può diventare complicità, l’onesta pirandelliana, l’onestà dostoevskiana, l’onestà dei funzionari che onestamente supportano e fanno funzionare il reato. Sono i colletti bianchi di Crapulopoli.

7 thoughts on “ER BATMAN E LA BANDA DEGLI ONESTI

  1. Emanuela

    Buongiorno, ieri ho letto il suo articolo su Repubblica e oggi ho letto la risposta del Presidente del capogruppo Pd Montino e quello che lei risponde, grazie di aver puntalizzato che non risponde alla sua semplice domanda…..lo sapevano figurarsi in quegli ambienti……non ne possiamo più di tutta sta gente che fa finta di niente e chissà come mai pubblicano on line solo dal prossimo lunedì i loro redditi basta!……il Pd faccia davvero pulizia, personalmete preferisco un partito che si liberi di tutti ste rami secchi, allora si che riprende credibilità almeno alle prossime elezione qundo andrò a votare lo farò senza tapparmi il naso……….grazie.

  2. Beppe Arlia

    Caro merlo, la leggo sempre con interesse. Ma l’articolo di oggi per quanto riguarda il PD è intempestivo e fuori luogo, a cominciare da quel riferimento alle mazzette !!!
    Mentre la sua risposta alla lettera di Montino di oggi, è ancora peggio e inutilmente arrogante nella chiusura.
    Farebbe bene a rifletterci, perchè sta sbagliando su tutta linea: non è possibile che di là ci siano dei ladri e delinquenti e ora si tenti di accomunare quelli a questi, si tratta di paralleli populisti degni del peggior grillismo o del FALSO Quotidiano!!!
    Saluti

  3. Domenico Boiano

    Voglio complimentarmi con Lei per il coraggiosissimo articolo su Repubblica di ieri. Ha avuto il coraggio di smascherare, facendo nomi e cognomi, i complici “muti” del “saccheggio” alla Regione Lazio: una regione la cui guida il centrosinistra, da decenni, ha “appaltato” a giornalisti televisivi (più o meno “fotogenici”) ed a personaggi politici della peggiore “nomenklatura” partitica. Alro che “populismo”, Lei, invece, con l’articolo di ieri, ha dato prova che esiste un giornalismo libero e non fiancheggiatore di chicchessia, capace di mettere “il dito nella piaga” anche di quelle forze politiche delle quali, magari, si possono anche condividere valori e motivazioni ideali, ma certamente non si condividono “razzolamenti” che, essi sì, hanno creato populismo e rifiuto della politica nei cittadini e nei militanti.
    Vada sempre avanti così, Merlo, e non si curi di chi potrebbe darLe l’epiteto di “populista”. La verità, quella che dice le cose..”pane al pane..e vino al vino”, può forse anche “bruciare”, ma certamente, alla lunga, si rivela un “balsamo curativo” per le “piaghe” della attuale politica italiana.

  4. sandro michetti

    Caro Merlo,
    Le riporto di seguito il commento che ho inserito sabato scorso (alle ore 10,49 e alle ore 10,53) nelle pagine Facebook dei consiglieri regionali del Lazio Foschi (nel link: Comunque … Hanno una incredibile faccia di culo… Scusate il francesismo) e Rodano (nel link: La Presidente Polverini continua a pavoneggiarsi …… ).
    Commento totalmente ignorato, sia dagli interessati che dalle decine degli interlocutori (di Enzo Foschi).
    Non crede che almeno una risposta (di qualsiasi genere) mi fosse dovuta?
    Spero di averla da Lei (anche un cenno), anche per capire se “esisto” (dalla stessa Bonino nessuna risposta).
    Se poi ritenesse meritevole rivolgersi agli interessati, magari a Lei una risposta verrà data.
    Grazie
    Sandro Michetti
    (mi scuso per la lunghezza)
    ______________________________________________________________________________________
    On.li Foschi e Rodano, il 14 e 17 settembre scorsi Vi ho inviato, in forma privata, la mail sotto riportata, ma non ho avuto risposta. Forse perché presi dall’evolversi degli eventi in Regione.
    Ma una Vs risposta potrebbe essere un utile contributo nell’ambito appunto di quello che sta accadendo.
    Se ritenete, ….

    —-Messaggio originale—
    Data: 14-set-2012 9.02
    A: ,
    Ogg: Cari, Foschi e Rodano

    Cari, Foschi e Rodano, questa è la mail che ho inviato alla Senatrice Bonino il 12 aprile scorso:

    Data: 12-apr-2012 9.30
    A:
    Ogg: Dovremmo parlare della presenza dei partiti

    Gentile Sig.ra,
    ho letto, sul sito di Repubblica, la Sua intervista dove dichiara, tra l’altro: . ..io non sono un’ingenua, né vengo da Marte…., ed ancora: ….Dovremmo parlare della presenza dei partiti nelle Asl, delle nomine nelle municipalizzate, degli accordi e delle spartizioni con il mondo degli affari…..?
    Le chiedo: è a conoscenza che alla vigilia delle elezioni regionali del 2010 la maggioranza uscente della regione Lazio, che sosteneva la Sua candidatura, ha assunto a tempo indeterminato, attraverso società partecipate della stessa regione, qualche centinaio di persone senza concorso pubblico?
    Ed è a conoscenza dei criteri di selezione, di merito, di demerito (si, anche quelli), di ripartizione, in sostanza delle modalità adottate per tali assunzioni?
    Aggiungo che non è stato un evento straordinario, e non riguarda solo uno schieramento politico. Basta guardare gli organici delle stesse società partecipate della regione Lazio. Qualche migliaio di persone, tutte assunte senza concorso pubblico.
    Tutto nella “norma” per carità (in simili circostanze, non vigono regole precise. Chi ha le proprie carte, se le gioca. Chi gestisce, decide). E’ sempre stato così. E’ sistematico. Sono avvenimenti abbastanza noti, a parte forse qualche giornalista (pur se esperto di caste), o magistrato, od anche Lei stessa.
    Sa quale è il problema? Il dover sorbirsi continue lezioni (ed il riferimento non è diretto specificamente a Lei, che ha comunque una storia) da chi ruota intorno a questo sistema, o ne fa parte, o ne fruisce, da chi in sostanza è parte integrante di questa (potremmo anche definirla) “associazione”. Ed è dura da mandare giù.
    Vedere poi la stessa gente assumere il ruolo di “indignati”, fare gli “antagonisti”, è ancora peggio. E’ tosta. E’ difficile da accettare.
    Se non altro gli altri (quelli dell’altro schieramento, per intenderci) “lo fanno”, ma non rompono, non pretendono di dare lezioni.
    Se ritiene, ne parli.
    Un saluto,
    Sandro Michetti

    Ora, nell’occasione della vicenda Polverini (ricovero S.Andrea) avete dichiarato:

    “mi piacerebbe vivere in un Paese e in una Regione dove i cittadini sono davvero tutti uguali”

    “Se questa vicenda fosse confermata, ci troveremmo davanti a un’inconcepibile arroganza del potere, saremmo di fronte a uno scandalo intollerabile”

    “….Il tempo dei privilegi è finito…”

    “Quello che, come opposizione politica, vorremmo accertare, nell’interesse dei cittadini, è in base a quale Diritto parallelo, se la notizia risponde al vero,……”

    “Ritengo sia giusto da parte di consiglieri regionali chiedere spiegazioni di fatti anomali”

    A questo punto vorrei capire.

    O nella mail sopra ho descritto solo fantasie, leggende metropolitane che in genere circolano tra la gente comune. O invece, sono fatti rispondenti alla realtà. In questa seconda ipotesi, mi chiedo perché, e con che coraggio, si continuano a fare certe dichiarazioni?

    Vi prego fatemi capire. E magari, smentitemi.

    Ed è per questo che Vi chiedo:

    • conoscevate i fatti citati nella mail sopra riportata, e se si, che iniziative avete intrapreso a suo tempo? Ed anche, Vi risultano comunque assunzioni per chiamata diretta, attraverso società partecipate, alla Regione Lazio (sia in Giunta che in Consiglio Regionale)? E siete a conoscenza delle modalità di pubblicizzazione di dette assunzioni?

    • avete mai dato indicazioni nominative, anche attraverso i Gruppi di appartenenza (PD e IDV), nel contesto di dette avvenute assunzioni?

    • se invece non ne eravate a conoscenza, ritenete opportuno un Vostro autorevole intervento (anche attraverso interrogazioni consiliari) per accertarne la veridicità, ed eventualmente i criteri di merito e/o di demerito, e di ripartizione adottati?

    Chiedo scusa per la forma, forse troppo diretta, apparentemente violenta. Ma è importante capire, sapere “con chi si ha a che fare”.

    In attesa, fiducioso (nelle bacheche di FB alcuni Vi hanno definito persone trasparenti, e oneste intellettualmente), un saluto

    Sandro Michetti

  5. Angelo Libranti

    Finalmente un articolo sopra le parti. Gli umori dei commentatori, a volte, fanno riflettere, meno che a Beppe Arlia il cui cervello marmorizzato è stato educato alla scuola delle Frattocchie. A meno che non sia parente di qualcuno che conta, là dove si spartiscono il bottino.
    Potrebbe pure trattarsi di un “Alice nel paese delle meraviglie” e crede ancora alla befana, in tal caso chiedo venia.
    Sicuramente appartiene alla comunità degli “Alice” Sandro Michetti, la cui onestà traspare da tutte le consonanti, ma non si rende conto di scoprire la minestra calda e chiedere al cuoco perchè è calda.
    Si tratta di quei grafomani che inviano a redazioni e segreterie di partito, volumi di scoperte e denunce sociali che lasciano il tempo che trovano; almeno fossero brevi e concisi.
    Il momento è grave e dobbiamo spogliarci delle ideologie di appartenenza, che non ci sono più, e badare all’interesse della comunità tutta, che poi sono gli interessi nostri.
    Intanto, alle regionali, votai la Bonino perchè sapevo come sarebbe andata a finire.

  6. alfonso angrisani

    Volevo solo esprimere tutto il mio apprezzamento per la chiarezza e fermezza con la quale ha criticato la pseudo-politica di quella villana della Polverini (ma i veri villani sono molto meglio di lei). Sono d’accordo su ogni parola di quel che ha detto nel commento “meglio un giorno da Batman che 100 da Polverini”. Che tristezza, che schifo, questa poltica italiana.
    F.to Alfonso Angrisani

  7. sandro michetti

    Per Libranti: prima volta inviata missiva a giornalista, e forse si è visto.
    La mia presunzione consisteva nel fatto che ad un giornalista (di Repubblica), al contrario del sottoscritto (semplice cittadino) gli interessati non avrebbero potuto rifiutare una risposta.
    A semplice domanda “Si, a destra sono palesemente impresentabili, ma se è vero che voi che sotto elezioni 2010 vi siete spartiti centinaia di posti pubblici (tramite agenzia Lazio Service) con che coraggio fate determinate affermazioni (mi piacerebbe vivere in un Paese dove sono tutti uguali, ecc. ecc.)?
    Tutto lì, grazie comunque della considerazione.

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