Tutti evasori a Cortina / LA GOMORRA DELLE DOLOMITI

   Tutti abbiamo pensato che fosse un esorcismo e invece il diavolo a Cortina c’è per davvero. Al punto che ora si può anche ridere a crepapelle  davanti a quel battaglione di suv guidati da nullatenenti, e sono maschere comiche le finte precarie con le pellicce, il colbacco, gli zigomi puntellati  e i labbroni di botulino. L’agenzia delle entrate ha insomma scoperto che Cortina  è la sola città  del mondo dove i disoccupati hanno tutti la carta oro dell’American express.

    E’ stato infatti accertato che a Cortina i ristoratori dichiarano sino al trecento per cento in meno di quel che realmente incassano, i commercianti di beni di lusso sino al quattrocento per cento meno, i baristi il 40 per cento in meno, e i proprietari di suv, denunziando  un massimo di trentamila euro l’anno, non guadagnano abbastanza soldi per comprare l’auto che possiedono e non si possono permettere neppure di fare il pieno.

   E se si leggono i verbali dell’ agenzia delle entrate si apprende che questi ‘tartassati di Cortina’  somigliano ai leggendari lestofanti del contrabbando dei tempi d’oro. Tutti come don Masino Spadaro che sostituiva l’acqua benedetta  dentro le statuine della Madonna di Lourdes con il cognac e beccato alla frontiera esclamava: <bih, miracolo fu!>

   Purtroppo però c’è poco da ridere ed è  anche meglio trattenere l’indignazione. E’ soprattutto in questi momenti che bisogna ragionare. Cortina come metafora, direbbe Sciascia, ci aiuta a capire infatti il nostro vero problema: in Italia sono i furbi a fare classe dirigente e non importa che si tratti di capitani di industria o di leader politici, di protagonisti della vita sociale o di anonimi commercianti o ancora di direttori generali o sconosciuti ricchi di vario genere. Da Cortina arriva la conferma di tutti i pregiudizi sull’Italia che non riesce ad essere moderna perché è il Paese dell’illegalità diffusa, il Paese dove è sempre vero che a pensar male ci si azzecca sempre.

    Questa retata tributaria infatti non è stata quel peccato di polizia politica che molti avevano denunziato e, tra loro, improvvidamente anche  il comandante della Finanza di Belluno. Certo, è vero che lo Stato e questo governo rischiano di trasformare la pressione fiscale  in oppressione fiscale e di interpretare il ruolo odioso  del cerbero, del minosse, del catone, del fustigatore e del secondino. Ma si rimane di sasso scoprendo che a Cortina  si concentra davvero l’Italia che non paga dazio, l’Italia senza il biglietto che mai farà patto con lo Stato, mai prenderà da sé la decisione  di onorare le tasse almeno in tempo di crisi, che sarebbe al tempo stesso una confessione e un perdono, un amen, un ite missa est con una previsione di introito per lo Stato alla voce “recupero evasione”.

   Attenzione: questa di Cortina non è l’Italia dei consumatori distratti che vanno sempre di corsa dal bar all’ ufficio, dal panettiere all’ ortolano e trattano gli scontrini fiscali come coriandoli di cartuzze  che finiscono nei taschini e nei portafogli, biglietti di carta che somigliamo a un vestito di ferro. Né questa di Cortina è l’Italia che si arrangia e arrotonda con la piccola illegalità, non i vecchietti in nero, i sopravvissuti del boom economico che si davano da fare in tutti i modi e mai si fidavano dello Stato che era ancora quello dell’otto settembre, del privilegio sbracato e dell’ingiustizia di classe, non i piccoli esercenti e gli ambulanti del Sud, i meccanici, i venditori senza licenza con la casetta abusiva e sanata.

    A Cortina c’è invece l’Italia ricca che sempre ‘fotte’ il prossimo. In una sola boutique di lusso hanno trovato merce  del valore di 1,6 milioni di euro senza alcun documento fiscale. Come si vede siamo ben oltre l’ illegalità dei mercati ambulanti di Bari e di Palermo.

  Così è dunque ridotta la città del prestigio sociale e dell’incanto di natura, la città delle leggendarie feste esclusive e delle lunghe passeggiate d’autore, la città dove lo scià di Persia veniva fotografato in tenuta da sci e dove si rifugiava Gianni Agnelli, la città che fu scuola di accoglienza e di cultura alberghiera, la città delle nostre consuetudini cosmopolite. Oggi Cortina è degradata a negozio dei negozi, passerella degli orrori, avamposto del generone romano e del peggiore brambillismo di Milano, il cafonal da rotocalco che si autocelebra nella compiaciuta volgarità del sito Dagospia, l’Italia che evade le tasse ed è orgogliosa di evaderle anche perché esiste una scuola di economisti e di pensatori vari che difende questa sua evasione come frontiera di libertà: l’individuo contro lo Stato, l’anarcoliberismo, il turbocapitalismo…

    E speriamo che  adesso ci ragionino le persone per bene d’Italia su questa Cortina che è ormai più torbida della Valle dei Templi. Certo, nessun riccastro penserà mai di realizzare sulle Dolomiti una casa abusiva come ad Agrigento farebbero anche nel tempio di Giunone. Ma Cortina è peggio. Quella è un’Italia povera che  vive di espedienti questa è la capitale dell’ evasione spavalda, della ricchezza miserabile perché ostentata e clandestina che rischia di legittimare l’eversione latente che c’è in ciascun italiano, Cortina come cuore della dissoluzione di classe, il paradiso degli evasori,la Gomorradelle Dolomoti che giustifica tutte le altre Gomorra d’Italia, le altre Cortina d’Italia. Pensate all’illegalità diffusa di Napoli e a quella di Cortina: Napoli è, Cortina è diventata. Napoli è l’ex capitale marginale e Cortina è la nuova capitale della truffa d’alto bordo. Napoli sta ai margini per sventura e Cortina per ventura, per scelta: stare ai margini nel senso di non farsi beccare, fuori dall’occhio.  Solo adesso si capisce  il fiasco di ‘Vacanze di Natale a Cortina’: la realtà dell’ ultima vetrina d’Italia è molto più comica e al tempo stesso più volgare di qualsiasi film dei  fratelli Vanzina. Cortina è il cinepanettone andato a male.

42 thoughts on “Tutti evasori a Cortina / LA GOMORRA DELLE DOLOMITI

  1. giorgio piermaria

    Francesco Merlo,
    oggi è uno di quei giorni in cui, leggendo il suo articolo, penso di essere contento di essere italiano.
    Mi spiego meglio: le sue sono parole che sento nel profondo e che tanti connazionali spero possano condividere.
    Viva i giornalisti con la schiena dritta!!!

    1. adriano

      Mi meraviglio che uno che si definisce giornalista non approfondisca le notizie ma si permetta di dare dei giudizi così pesanti basandosi su un comunicato stampa dell’agenzia delle entrate, quindi parte in causa. A parte i modi che hanno avuto, ragazzi appena usciti dalle scuole che con un tesserino si credevano Tex e spadroneggiavano nei locali dove sono stati, grandissima parte delle cose dette non è reale. Il gioielliere, mio conoscente , aveva si 1 milione e passa di gioielli, ma in conto vendita e perfettamente dettagliati e dichiarati. La maggior parte degli esercizi avevano avuto un incremento, ma dovuto solo all’aumento fisiologico. POer quanto riguarda la balla dei suv e di quelli che dichiarano 30 mila euro è ora di finirla con questa caccia alle steghe. Se uno comepar un’auto oggi, ha una azienda in attivo e un’altra in passivo o, se nell’anno precedente ha fatto investimenti nella azienda quasi pari al ricavato, è logico che la sua dichiarazione sia a quei livelli. Se questi sono i giiornalisti…. beh, capisco perchè l’Italia è ridottain questo stato…

  2. nicola

    Francesco Merlo,
    e chi è? Io non lo conosco, sarà anche un giornalista famoso, ma ciò che si evince dall’articolo è che probabilmente vorrebbe essere invitato nei “salotti di Cortina” e far parte di quel mondo che tanto disprezza… Il tipico giornalista che esibisce il tesserino “stampa” e pretende di entrare gratis ovunque!
    E’ chiaro che questo tizio non conosce Cortina, ma parla per sentito dire, per luoghi comuni. E’ bello vedere come il 300% (riferito agli incassi dei ristoratori), in questo articolo, diventi 300 volte, (non sarà un genio in matematica ma lo è sicuramente nel gonfiare le notizie), il capitano della guardia di finanza di Cortina diventa il comandante di Belluno, ecc..
    Prima di parlare faccia un salto a Cortina e scoprirà che è fatta di tanta brava gente che lavora duro e paga le tasse, per se e per mantenere tutta la parte dell’Italia che di lavoro lavoro e onestà non ha mai sentito parlare!

    1. lorenzo

      Credo che Merlo se venisse a Cortina avrebbe la Nausea.
      Lei non conosce Merlo, ma Merlo conosce Cortina -ed il suo mondo pateticamente ed illegalmente griffato -pur non essendoci stato.
      Credo che la questione vada posta in maniera più onesta…Merlo non andrebbe a camuffarsi A Cortina tra delinquenti in smoking, qunt’anche invitato. Sul fatto che a Cortina ci siano molte persone perbene mi pare una ovvietà che non elide il senso di quanto emerge dall’articolo. Si figuri anche a Palermo e Napoli ci sono tantissime brave persone, anzi la maggioranza. E con ciò?

  3. Milena

    Io direi che questi commenti piccati potreste pure risparmiarveli, vi hanno preso con le mani nel sacco almeno abbiate il buon gusto, se non di chiedere scusa, di tacere. Ed imparate l’italiano prima di giudicare un giornalista di spessore che fa il suo lavoro e commenta lo stato d’animo degli italiani onesti, quelli che le tasse le pagano sempre e non possono permettersi un macchinone dichiarando 30 mila euro (nemmeno dichiarandoli un anno sì ed uno no). Su una sola cosa non sono d’accordo con Merlo:non c’è tutta questa differenza tra i piccoli e i grandi evasori. Ciò che ci manca e la cultura della legalità, anche quella delle piccole cose, senza la quale non saremmo mai un paese veramente europeo.

    1. luca

      certo che se dobbiamo appellarci ad un uso improprio dell’italiano per dover indicare un commento che non ci aggrada, siamo proprio dei poveri ignoranti (vedere commento di @milena). per quanto mi riguarda un giornalista “di spessore” dovrebbe riportare la realtà delle cose, e non solo una versione che “segue la moda del momento”. ma cosa crede? che solo perché sono nato e cresciuto a Cortina devo automaticamente girare in SUV? che debba avere soldi a palate e che debba pure atteggiarmi da riccone che non dichiara il suo reddito?
      siamo al limite della decenza.
      vogliamo fare manovre antievasive? sguinzagliare agenti delle entrate a tampinare servizi commerciali e alberghieri fino alle 4 di notte? benissimo, facciamolo. ma ovunque e non solo per far parlare i giornali! non prendiamo cortina solo perché si concentra tanta ricchezza…perché si può dire altrettanto di molte altre città italiane, e non solo per i pochi giorni delle vacanze natalizie!
      e soprattutto non giudichiamo i suoi abitanti, persone più che oneste che si guadagnano da vivere come tutti nel rispetto della legalità.
      non confondiamo i turisti con abitanti. perché vivrò a cortina, ma non ci vivo di certo da turista.

    2. Marco

      Dovrei chiederti scusa ? e di che ? Iole tasse leho sempre pagate eiltuo giornalista mi mette nel mucchio di chi non le paga per giunta pompando i dati. l’unico spessore di giornalisti così è l’elelco dei dati fasulli.

    3. Jessica

      Ma è mai stata a Cortina? Ha mai visto di chi sono i negozi? Secondo lei i Sig. Gucci/Moncler/Guess/Benetton/Scervino/Daelli/Stefanel/Sisley/Il Gufo/Geox ecc ecc… sono ampezzani? O forse di Cortina ci sono solo le commesse? Mah, io campo due figlie con 1400 euro al mese e non sento di dover chiedere scusa proprio a nessuno. Anzi, se è così cortese da indicarmi chi hanno preso con le mani nel sacco le assicuro che vado di persona a incendiargli il negozio!!

  4. Piera

    E’ proprio vero agli italiani manca il senso civico, il principio di legalità, l’onestà. Quello che non paga è furbo, bravo intelligente, l’onesto che paga le tasse è il fessacchiotto. E i post dei cortinesi piccati qui sopra pubblicati ne sono una dimostrazione, vorrei fare una domanda ai leghisti: Che differenza c’è tra i cortinesi disonesti( non lo sono tutti) e i frequentatori disonesti (non tutti) di Cortina e i cittadini del sud Italia che non pagano le tasse? Io vivo in una roccaforte leghista Treviso per cui non sono di parte.

  5. Piera

    Scusate dimenticavo volevo fare i complimenti al giornalista Francesco Merlo per la chiarezza dell’articolo, che così è capito da tutte le persone che, ovviamente, vogliono capire!!!

  6. Marco

    A prescindere che qualcuno a lei signor Merlo dovrebbe spiegare la differenza tra trecento volte in più e trecento % del guadagno (credo ci sia una bella differenza che forse le è sfuggita). A prescindere anche che se il rapporto lo fa tra il 31 dicembre ed il 30 anche un deficiente sa che il giorno dei cenoni anche i panifici guadagnano in maniera esponenziale non solo a Cortina. A prescindere inotre che i proprietari di SUV vengono a Cortina in vacanza ma probabilmente sono suoi concittadini dunque è tutto da vedere dove sta di casa il torbido.
    Vorrei farla ragionare, se questo non è difficile per lei, su tre concetti:
    1) 80 finanzieri a Cortina: se c’è una giustizia territoriale quanti lo stesso giorno, quello dove per capodanno la gente spende ovunque, c’erano nel resto d’Italia ? Oppure erano tutti qua per ritorno d’immagine ? sa come è … dopo una finanziaria che ha bastonato nuovamente i poveri bisognava far vedere di colpire i ricchi.
    2) 80 finanzieri hanno preso nota di 250 targhe di suv: Non bastava un solo invio sul sito della motorizzazione civile ? Ne abbiamo pagati veramante 80 per fare il lavoro di un invio?
    3) 80 finanzieri per i negozi, evasioni fino al 300 %. Risulta a me che non sono giornalista come lei ma ho avuto il buonsenso di informarmi che il negozio in questione è uno solo. Non crede che si torna al punto uno ? Bisognava creare l’immagine più che la sostanza ?

    Mi tolga un’ultima curiosità signor Merlo. è vero come si dice in giro che voi giornalisti eravate preventivamente stati informati per essere pronti a darne notizia di tutto questo zelo finanziario ?

    Firmato: Un Ampezzano che guadagna veramante meno di 30.000 euro al mese, non ha un SUV nemmeno di striscio, e sopratutto le tasse le ha sempre pagate.

    1. adolfo

      .Cortina…Dolomiti ..piaga fi una regione previlegiata …ignoranza senza fine Cortina è in Provincia di belluno regione veneto . La ragione a statuto speciale è il Trentino Alto Adige

  7. claudio camerati

    Un’invettiva piena di livore, di una violenza verbale senza precedenti, contro Cortina, la gomorra delle Dolomiti. Facile, eh? Come sparare sulla croce rossa, con milioni di italiani invidiosi, che vorrebbero LORO potersi permettere di andare a cena in quei prestigiosi ristoranti. Ma il sig. Merlo davvero crede che nel resto d’Italia le cose vadano diversamente? Davvero crede che il ristoratore di lusso di Milano, o l’orefice di Roma siano più onesti dei colleghi che operano a Cortina? Se il sig. Merlo vuole credere che analoghi controlli su categorie comparabili nel resto d’Italia porterebbero a risultati diversi, è libero di crederlo. Ma non mi convincerà mai, e se avesse ragione lui, tanto meglio: qualche blitz della finanza nelle località più esclusive risolverebbero il problema dell’evasione fiscale. Il sig, Merlo, inoltre, confonde il turista vip col cortinese residente, e li accomuna nella ricchezza. Forse non sa che – incredibile – la maggior parte dei cortinesi non fanno gli albergatori, bensì gli impiegati, gli insegnanti, i messi comunali, e – ohibò – addirittura gli operai? Ultima cosa:se un ristoratore aumenta del 300% gli scontrini nel giorno del controllo, non significa che di solito dichiara un trecentesimo di ciò che incassa, bensì un quarto.

  8. bruno

    Buon giorno a tutti,
    sono un ampezzano, sono nato qui, quello che ho ,1 casa di 70 mq.,me lo hanno lasciato genitori e nonni. (faro la stessa cosa con i miei figli). Lavoro per buona parte dell’anno in ginocchio, mi fa male la schiena, e quando arrivano le vacanze siccome la busta paga non basta ,invece di piangermi addosso e riposare come voi, metto la divisa e vado a fare il maestro di sci, ma siccome non c’è più lavoro visto che siamo invasi da maestri di ogni posto (750 circa di cui 400 “foresti”), mi metto alla guida del mio pulmino e faccio il taxista, ma non c’è lavoro nemmeno qui, siamo invasi da noleggiatori di Venezia, ma provate Voi ad andare a Venezia con il vs. mezzo!
    non ho un suv, la macchina di mia moglie l’abbiamo cambiata adesso dopo ben 18 anni di servizio, era una vw polo, è una polo anche quella nuova.
    Pago le tasse e mi sento veramente offeso quando sento parlare così di Cortina e dei suoi abitanti. Per tutti coloro che non la conoscono o che non conoscono l’onestà dei suoi abitanti, prego astenersi a commenti ridicoli, Cortina è quella dei cinepanettoni solo per 10 gg. l’anno, per il resto vorrei invitarvi a vedere cosa vuol dire per i residenti vivere qui, dove il gasolio costa mediamente 10/15 centesimi in più al lt., dove fare la spesa costa di più, scaldare la casa costa di più, i servizi di base scarseggiano,ma le paghe da dipendente sono le stesse come nel resto del paese. Andate a vedere invece nella ns. bella capitale, tutti quelli che lavorano nel governo e nella galassia che lo circonda, spiegatemi perchè una stenografa deve percepire 250.000 euro, perchè in italia ci sono 620.000 auto blu, perchè ci sono ex politici che percepiscono in un mese 50.000/ 60.000 euro di pensione, quando qui in montagna vecchiette come mia madre percepiscono 400 euro al mese.
    I 42 con il suv sono comunque turisti, quindi disonesti e ladri, ma dei paesi vs. i negozi qui pagano affitti altissimi e lavorano oramai 15 gg a natale, 1 settimana a carnevale e 20 giorni in agosto. Volete aprirne uno ?
    smettetela con i luoghi comuni e lasciateci lavorare in pace, o preferireste aprire anche una cassa per il nord ? guardate poi in regioni come la sicilia che ha quasi 17.000 dipendenti e 2300 dirigenti, non vi sembrano un pò troppi ? scusate se sono stato prolisso, ma in questi ultimi 5 gg, ho lavorato circa 80 ore, e farmi commentare da un signore che forse le lavora in un mese, seduto e comodo al caldo, mi fa girare le scatole.
    Saluti e buon anno a tutti.

    1. Paolo

      Semplicemente perfetto …
      forse avrei tralasciato il commento sul giornalista che in un certo senso fa il suo lavoro, e che nel bene o nel male evidenzia un problema … non solo di Cortina è evidente …

    2. Enrico S.

      Si’ io vorrei aprirne uno, di negozi. Per qualche motivo penso che sia molto meglio che averlo in periferia di Pisa…. quindi si’, grazie, anche facendo tutti gli scontrini penso che sia gia’ un grande privilegio. E fatela finita di lamentarvi…!

      1. bruno

        In risposta al Sig.Enrico S.
        Con gli affitti che pagano oramai solo le grosse compagnie come Malo, Gucci, Benetton e compagnia bella, possono permettersi di aprire un negozio, ( e sono sempre loro eventualmente che non rilasciano scontrini). cmq appena se ne libera uno la avviso, così sposta l’attività qui e potrà rendersi conto di come è veramente la situazione. Spesso quello che scrivono sui giornali non corrisponde alla realtà.
        Dall’articolo sembra che noi residenti siamo coinvolti, e non specificano che stanno parlando dei turisti con i suv e dei negozi o gioiellerie che cmq non sono di ampezzani.
        Bruno

  9. Robert

    Mi piacerebbe sapere come Francesco Merlo abbia potuto visionare i verbali dell’agenzia delle entrate: se è vero, è un fatto gravissimo, se non lo è, la dice lunga sulla sua professionalità.
    Sono comunque dell’opinione che tanta, troppa gente, cada ancora una volta nel tranello, ingannata da chi ha il potere di strumentalizzare le notizie: l’Agenzia delle Entrate ha trovato un modo semplice per vivere degli attimi di gloria scoprendo l’acqua calda (i commercianti che non emettono tutti gli scontrini che dovrebbero, a Cortina come ovunque in Italia), permettendo che venissero diffuse molte informazioni inesatte (lo dico con cognizione di causa), contribuendo a fomentare la crociata contro i proprietari di SUV che, in quanto tali, non possono non essere evasori.
    I risultati concreti? Qualche accertamento definito alla bell’e meglio, qualche posizione archiviata, e poi tutto continuerà come prima, anche per chi dovrà ora pagare dazio, se i metodi di accertamento non cambieranno, se la professionalità media dei funzionari dell’Agenzia delle Entrate rimarrà così modesta, se le conseguenze sanzionatorie resteranno troppo blande per costituire un deterrente.
    Restano i danni che questo blitz, condotto in modo insensato, ha arrecato all’immagine di Cortina, che non è quella Bengodi che tanti credono sia. Vedere, poi, la Regina delle Dolomiti definita come “nuova capitale della truffa d’alto bordo”, “paradiso degli evasori”, “Gomorra delle Dolomiti” mi offende: se è vero che la cultura dell’illegalità diffusa in Italia raccoglie adepti anche da queste parti, la sua concreta applicazione è molto meno disinvolta di quanto si può riscontrare scendendo a latitudini anche di poco inferiori.
    E, comunque, tali definizioni disegnano una realtà che va molto al di là di quanto queste verifiche fiscali potranno evidenziare, senza che vi sia nell’articolo di Francesco Merlo il benché minimo riscontro oggettivo.
    Non mi pare un buon esempio di giornalismo!

  10. Andrea Gris

    Cattivone Francesco, scrive bene copianco e incollando quello che hanno scritto gli altri. I suoi decori letterari sono formidabili e credo che non abbia mai ricevuto così tanti commenti ad un suo articolo e questo, grazie a Cortina, le regalerà la sua piccola grande soddisfazione che aspettava da tempo. Sono un suo collega e le assciuro che ha scritto una grande Merlata……e niente di più!

  11. Mario Arpaia

    Si lamentano gli ampezzani,Cortina è come sparare sulla Croce Rossa, ieri sera abbiamo avuto la possibilità di guardare in televisione i volti e i personaggi che frequentano Cortina, si commentano da soli. Non basta l’opulenza sfacciata e becera, il costo di una camera a notte di 500 euro, la vergogna è che con la presenza degli agenti dell’Entrata i negozi hanno emesso rispetto allo stesso giorno dello scorso anno il 400% in più di scontrini fiscali. Non basta che la crisi non li ha nemmeno sfiorato, non basta che sono una Regione a Statuto speciale e pertanto godono di tantissime agevolazioni, in più evadono il fisco in modo esponenziale, cosa sanno gli ampezzani del disastro economico che attraversa l’ Italia, loro non si sentono italiani e pertanto si sentono autorizzati a non pagare le tasse.
    L’articolo di Merlo è un affresco, una grande foto, che non ha bisogno di essere spiegata, rivedi la Costa Smeralda, la Piazzetta di Capri, Taormina… l’Italia ricca che chiannie e fotte, l’Italia di proprietari di Farmacie, dei Notai, dei professionisti, degli specialisti con parcella da sempre esentasse. Grazie Francesco per averci fatto ancora una volta fatto sorridere anzichè piangere…

    1. Guido Giusppini

      Caro Mario, le regioni privilegiate stanno da un’altra parte… si informi! Cortina è in Veneto, non in Trentino Alto Adige o in Sicilia, regioni a Statuto Speciale.
      La sua palese ignoranza, nel senso che non sa nemmeno di cosa parla, è la misura della sua superficialità, che è perfettamente in armonia con l’articolo del giornalista Francesco Merlo.
      Purtroppo l’illegalità e l’ingiustizia nel nostro Paese dilagano anche perché l’informazione e la capacità dei cittadini di approfondire lascia molto a desiderare.

    2. bruno

      Per il Sig. Mario Arpaia:
      Guardi che Cortina è in veneto, regione a statuto ordinario, qui le tasse se ne vanno a Roma e Venezia e qui non resta nulla, se poi vuole vedere come facciamo a sopravvivere venga pure, io per mantenere la famiglia devo fare 3 lavori e spaccarmi la schiena, lavoro anche tutto il giorno e tutta la notte. (23 ore tra il 31 e il primo dell’anno).
      Poi se i grandi alberghi di società che non sono di cortina, vendono le loro camere a 500 euro a notte bene per loro, ma agli ampezzani non resta nulla, ah si restano le immondizie ovunque e i commenti come il suo su un popolo di grandi lavoratori. venga prima a conoscerci prima di esprimere giudizi su di noi!
      Per le faccie dei turisti, per quello non possiamo farci niente, ma probabilmente sono suoi paesani …

  12. alessandra

    Sinceramente questa difesa degli evasori, sembra tanto quegli degli omertosi che andavano di moda nei film sulla mafia degli anni ’70 “niente vidi, la mafia? co fù?”….Bisogna continuare a mettere la testa sotto la sabbia, per amore di una buona stagione turistica?
    Dove dovevano farli i controlli a tappeto? all’uscita della pizzeria di provincia del sabato sera?
    Sinceramente quello degli Ampezzani mi sembra un vittimismo fuori luogo, con tutto il rispetto per la vostra cittadina, è giusto che paghino chi i soldi li ha, li spende e non li dichiara.
    Complimeti sempre a Merlo che dice quello che penso! Grazie.

    1. Francesca

      Io credo che nessuno qui voglia difendere gli evasori, solo che i cittadini onesti che costituiscono la totalità di Cortina per il 95% dell’anno quando leggono che qualcuno si prende il privilegio di appellarli “l’Italia ricca che da sempre fotte il prossimo ecc.” e hanno in tasca stipendi da dipendenti e faticano -come gran parte della popolazione italiana- ad arrivare a fine mese, se ne risentono.
      Ben vengano i controlli, ma fatti con criterio non per fare il boom mediatico.

  13. Robert

    Credo che prima di esprimere certi giudizi bisognerebbe essere meglio informati. Per i bloggers una certa ignoranza può essere tollerabile, per chi scrive su una testata a diffusione nazionale molto meno.
    Non ho la pretesa di essere compreso (da giorni ci prova il sindaco di Cortina senza successo), ma vediamo di chiarire qualche punto.
    Quello che lamentano ampezzani e cortinesi non sono le verifiche fiscali: quelle ci sono sempre state e da due anni a questa parte i controlli sono molto aumentati. Quello che non va sono i metodi da stato di polizia e, forse ancor di più, i dati manipolati che sono stati resi pubblici.
    NON E’ VERO che gli incassi dichiarati sono triplicati o quadruplicati rispetto all’anno prima; può darsi che questo sia avvenuto in un caso o due, ma nella maggior parte dei casi i dati sono allineati all’anno scorso, in qualche caso anche al di sotto dell’anno scorso.
    NON E’ VERO che l’Agenzia delle Entrate ha accertato un’evasione: ha raccolto dei dati e ne farà l’uso che riterrà opportuno. I risultati li vedremo fra qualche mese.
    Altra bufala colossale: i controlli sulle auto di lusso sono totalmente scollegati da quelli ai titolari di attività commerciali. Nella totalità o quasi dei casi, si tratta di auto di turisti.
    Agli intelligentoni che gridano allo scandalo, e a quelli che dicono: “finalmente!” chiedo: a cosa è servita q

    1. Enrico S.

      Caro Robert,
      I dati riportati dal giornalista sono corretti e sono esattamente quelli diffusi dall’agenzia delle entrate alla stampa.
      Quindi le uniche cose che NON SONO VERE sono quelle che scrivi tu.
      Non c’e’ nessuno scandalo ne’ fraintendimento eccetto quelli ad hoc di chi vuol difendere l’illegalita’ fino all’ultimo.
      Quindi si’, prima di dire cose a vanvera bisogna essere meglio informati, hai ragione. Fallo la prossima volta.

  14. Robert

    Credo che prima di esprimere certi giudizi bisognerebbe essere meglio informati. Per i bloggers una certa ignoranza può essere tollerabile, per chi scrive su una testata a diffusione nazionale molto meno.
    Non ho la pretesa di essere compreso (da giorni ci prova il sindaco di Cortina senza successo), ma vediamo di chiarire qualche punto.
    Quello che lamentano ampezzani e cortinesi non sono le verifiche fiscali: quelle ci sono sempre state e da due anni a questa parte i controlli sono molto aumentati. Quello che non va sono i metodi da stato di polizia e, forse ancor di più, i dati manipolati che sono stati resi pubblici.
    NON E’ VERO che gli incassi dichiarati sono triplicati o quadruplicati rispetto all’anno prima; può darsi che questo sia avvenuto in un caso o due, ma nella maggior parte dei casi i dati sono allineati all’anno scorso, in qualche caso anche al di sotto dell’anno scorso.
    NON E’ VERO che l’Agenzia delle Entrate ha accertato un’evasione: ha raccolto dei dati e ne farà l’uso che riterrà opportuno. I risultati li vedremo fra qualche mese.
    Altra bufala colossale: i controlli sulle auto di lusso sono totalmente scollegati da quelli ai titolari di attività commerciali. Nella totalità o quasi dei casi, si tratta di auto di turisti. Ma, anche qui, che altro c’è se non la volontà di fare notizia? Da tempo l’Agenzia ha diffuso i dati sul numero esatto di contribuenti proprietari di beni di lusso suddivisi per reddito dichiarato.
    Agli intelligentoni che gridano allo scandalo, e a quelli che dicono: “finalmente!” chiedo: a cosa è servita questa sceneggiata?
    Forse che da quest’anno i commercianti “pizzicati” cominceranno a rigare dritto? Se anche verrà loro accertata un’evasione di imposta, di cui i risultati del bliltz costituiscono nulla più di un indizio, si tratterà di un incidente di percorso. Se davvero l’Agenzia delle Entrate avesse voluto stanare gli evasori, anzichè 80 ispettori in un solo giorno ne avrebbe inviati due per 40 giorni, una volta qui e una volta lì, senza tanto clamore.
    Ben venga la lotta serrata all’evasione fiscale, ma va condotta nel rispetto del lavoro altrui e senza mettere alla berlina un paese intero.

  15. Michele

    Vedo che a molti la verità fa male, come diceva una famosa canzone. E fa così male al punto da spingere alcune persone a vomitare il loro astio verso le regole che non ci permettono di fare i nostri comodi a danno degli altri; contro i giornalisti che denunciano tutto questo, e dulcis in fundo, contro il Sud “scroccone” e “parassita”. Bravi, continuate pure così. Siete la ragione per la quale molta gente onesta spesso si vergogna di essere italiana.

  16. Nicola A.

    Se questo è il giornalismo italiano poi non lamentiamoci se il nostro paese sta andando allo sfascio… Il compito del giornalista dovrebbe essere quello di raccontare la verità, non di alimentare invidia e odio di classe e di denigrare un paese che è considerato universalmente come uno dei più belli del mondo…

  17. Enrico S.

    La violenza con la quale alcuni si stanno scagliando contro questo articolo, assieme alla patetica assurdita’ delle critiche, conferma come esso abbia colto perfettamente nel segno.

    Prima di tutto l’articolo non dice da nessuna parte che qualcuno abbia evaso di trecento volte. Indica correttamente le cifre rilevate e ecomunicate dalla agenzia delle entrate. E’ incredibile che cosi’ tante persone si lancino in arringhe senza nemmeno sapere l’italiano (o la matematica, a seconda di come siano caduti nell’errore). In ogni caso, ogni persona civile dovrebbe trovare abbastanza scandalosa l’evasione del 75%.

    In secondo luogo, l’autore chiaramente non ha mai pensato di accusare gli abitanti di Cortina, specialmente la maggioranza di oneste e brave persone.
    E per inciso lasciatemi chiarire un’altra fandonia che e’ circolata nei commenti.
    Quelli delle auto di lusso erano quasi certamente tutti turisti e percio’ di ogni provenienza, ma i gestori dei ristoranti e dei bar sono chiaramente locali, cosi’ come sono i gestori dei negozi, poco importa se parte di grandi catene, gran parte dei ricavati, e soprattutto di quelli in nero, rimangono al gestore (locale) del negozio, non alla proprieta’ del marchio. Chiunque pensi che i soldi che spende nel negozio Prada vadano in massima parte ai signori Prada non capisce niente di come funziona il commercio.
    Chiarito questo, quindi non si puo’ nemmeno gridare allo scandalo o fare i santarellini. I Cortinesi disonesti che guadagnano da questo malaffare ci sono eccome…
    Ed addirittura, io propongo che ci guadagnino tutti i Cotinesi.
    Infatti chiediamoci questo: qQuale motivo potrebbere spingere una persona onesta, che vive circondata da un mare di evidente illegalita’, a non dire niente, e anzi a negare l’evidenza dell’illegalita’ attorno a se’, in questo modo divenendo connivente? Eppure quest’illegalita’ sottrae, letteralmente, soldi anche a loro, rubandoli allo Stato. Come mai queste oneste persone difendono non solo dei ladri ma addirittura dei ladri che derubano loro stessi?
    Se uno straniero entrasse loro in casa e rubasse loro il televisore, lo difenderebbero con la stessa veemenza? Direbbero che la polizia sarebbe dovuta andare a beccare anche tutti gli altri topi di appartamento in tutta Italia e non e’ giusto che si accaniscano proprio su quello nel loro quartiere? Deve esserci qualcosa sotto…

    Escludendo la follia, c’e’ una sola risposta logica, e cioe’ la convenienza.
    Ma che convenienza hanno questi onesti cittadini a difendere i ladri?

    Evidentemente anche i lavoratori onesti beneficiano di una economia locale gonfiata da enormi ricavi a nero, tramite la ricaduta di ricchezza che essi hanno sul territorio. Piu’ lavoro, piu’ ricchezza, piu’ indotto… quindi condizioni generali migliori. Per tutti, non solo per i ladri.
    Ecco svelato il mistero, una economia drogata dall’illegalita’ fa comodo a tutti i cittadini. Di Cortina e di qualunque altra localita’ dove il fenomeno sia cosi’ diffuso e macroscopico da fare da turbo a tutta l’economia locale.
    Di questi posti ce ne sono certamente a centinaia nel nostro Bel Paese, vanno controllati tutti. E poi ricontrollati. Finche’ nessuno ruba piu’.

    Grazie a Merlo per la ricchezza del suo linguaggio e per essere una voce di verita’. In barba agli ipocriti.

  18. nicola

    Noto che il bravo giornalista, dopo il mio (e quello di altri) commento, ha corretto l’articolo da 400 volte a 400% ecc. ovviamente senza aver ammesso l’errore, ma semplicemente correggendolo, w la trasparenza! Rimane il fatto che i dati a cui l’informato cronista, come il resto della stampa, fa passare gli aumenti riscontrati in uno o due esercenti come la normalità dei negozi di Cortina! Ieri il telegiornale riferiva dei controlli effettuati a Portofino, dove gli scontrini omessi sono stati solo 1 su 10, bravi! Mi sembra un giusto paragone controllare Cortina il giorno di massimo lavoro di tutto l’anno con il gennaio di Portofino… Facciamo il confronto tra Portofino ad agosto contro ottobre a Cortina e chissà, i risultati saranno forse invertiti?
    Non so quanto il giornalista sia informato, ma a Cortina l’agenzia delle entrate ha effettuato i controlli a colpo sicuro, solo su 35 esercizi mirati, attività sotto controllo da oltre un anno!
    Forse i giornalisti ricevono la mazzetta dalle località concorrenti per infamare la bella conca?

  19. claudio camerati

    E bravo Nicola che mi hai sgamato la correzione! Però, caro sig. Merlo, lei è stato colto in fallo e ha tentato maldestramente di rimediare, sbagliando ancora più clamorosamente, in quanto “il 400% in meno” non può esistere…al massimo si può fare il 100% in meno, cioè 0. Detto questo – e sepolte le ambizioni matematica del sig. Merlo – , come diceva il buon Nicola qui sopra, ora si è saputo che i controlli erano mirati, per cui i dati comunicati NON sono da prendere come indicativi della media dei contribuenti di Cortina. Sig. Merlo, vogliamo fare bella figura e scrivere uno straccio, non dico di smentita, ma di parziale correzione al suo pezzo?

  20. mason antonio

    Articolo ripugnante come pure i commenti contro cortina :massa di evasori : Cortina ha 6.050 abitanti !!!! SEIMILA !
    I negozi sono un centinaio circa .Tra cui molti marchi benetton, geox, sisley, guess,etc . Cortina è a 40 km dal confine austriaco ,dal 1511 al 1918 è stata amministrata dagli Asburgo (per fortuna) No gli italiani , pasticcioni, invidiosi , non meritano Cortina meglio che alla chetichella torni nel tirolo.

  21. Claudio Camerati

    A proposito del commento sopra, un mio caro amico aveva una nonna quasi immortale, la chiamava Highlander. Una quindicina d’anni fa il giornale locale la intervistò per parlare delle solite cose che si chiedono agli anziani, di com’era la vita all’inizio del secolo scorso e cose simili. Quando le chiesero un episodio storico che le avesse lasciato un brutto ricordo, rispose pronta: “can che som pasadi sote a l’Italia” , cioè quando siamo passati sotto l’Italia. Non male, eh! Cortina era rimasto sotto l’Austria, insieme all’alto adige (o meglio, al sudtirolo), fino al 1918, ma l’Austria aveva avuto un profondo rispetto per l’autonomia locale, tanto che negli archivi comunali non si trova un solo documento scritto in tedesco. Cosa che non fece il fascismo negli anni ’20 e ’30 con il sudtirolo, quando, a parte tutto il resto, tradusse i nomi di tutte le località in italiano. Come se domani ci invadesse la Croazia e traducesse in croato i nomi di tutte le nostre città.

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