Sindaco Vincenzi, lei è inadguata

 

Sindaco Vincenzi, lei è inadeguata Marta Vincenzi (ansa)

SE IL SINDACO di Genova Marta Vincenzi avesse ordinato la chiusura delle scuole non ci sarebbero stati quattro morti. Sarebbero salve sia le mamme sia le bambine. Perché dunque la signora non si calma e non riconosce l’errore invece di sostenere che l’allarme della Protezione Civile non doveva essere preso sul serio?

La Vincenzi addirittura dice che dar seguito a quell’allerta sarebbe stato (l’ignobile parola è sua) “terrorismo”. Fare il proprio dovere è terrorismo? Invitare i propri cittadini a “stare a casa perché diluvia” significa spargere il terrore? Tanto più che dopo il nubifragio, davanti ai morti, la Vincenzi ha parlato invece di “tsunami”. Prima ha sottovalutato per incompetenza e poi ha sopravvalutato per discolparsi. Prima ha negato il pericolo per non correre il rischio – ovvio ad ogni allarme – del troppo rumore per nulla. Poi lo ha ingigantito sino all’enormità dello tsunami per non correre il rischio – niente affatto ovvio – di pagare per quelle vite annegate, di vedersi accollata la responsabilità politica e morale della tragedia. È una meteorologa a corrente alternata, anzi é una metereopatica: “sente” il tempo secondo i propri umori, lo piega ai propri interessi.

Il punto è che la Vincenzi sia prima sia dopo, soprattutto dopo, si è dimostrata drammaticamente inadeguata. E nel dopo il giudizio diventa sempre definitivo. Giuliani divenne un grande sindaco tra le macerie delle due torri, nell’emozione, nel panico e nel sangue freddo. Perciò la Vincenzi dovrebbe essere rimossa non dall’acqua che porta via tutto, anche gli innocenti, ma dai leader del suo partito, non dal dolore furioso della piazza ma dal senso di responsabilità della politica. E invece la difendono e le permettono di dare la colpa alle vittime, di straparlare – non è un tragico scherzo – di “danno autoprodotto”.

Il sindaco farfuglia così: “Tante persone si sono messe in pericolo da sole”. Leggiamola insieme questa frase: la Vincenzi vuole dire convintamente che quelle madri e le loro bambine si sono suicidate? E piange la Vincenzi mentre esprime queste enormità, mentre commette questo vilipendio di cadavere. Dice in sostanza che se lo sono andato a cercare, ed è la stessa tesi di chi pensa che le belle donne attirano gli stupratori, che i rapinati non devono portare l’orologio al polso e il portafoglio in tasca… che la colpa è sempre delle vittime.
E il pianto irrita ancora di più perché ribadisce l’inadeguatezza del sindaco. Piange infatti su se stessa. E vengono in mente le immagini di Benahzir Bhutto e di Sonia Ghandi che, durante i consueti infiniti diluvi d’Asia, stavano in mezzo al fango, con le gambe nell’acqua. Di asciutto avevano solo gli occhi.

Sempre le tragedie mettono a nudo gli uomini nella la loro grandezza e nella loro piccolezza. Purtroppo a Genova l’acqua si è portata via anche il soprannome di “SuperMarta”. Continua infatti la Vincenzi sostenendo che le persone “non hanno capito che nei massimi sistemi, nei meccanismi che regolano il mondo è cambiato qualcosa”. E ci risiamo con le parole grosse che rimpiccioliscono le responsabilità. “E che cavolo può fare un sindaco?”. E “non dovevano andare a prendere i bimbi a scuola proprio a quell’ora”. E “se avessimo chiuse le scuole avrebbero accompagnato i bimbi dai nonni che sono stonati e li avrebbero trascinati in posti pericolosi”.

Come si vede l’autodifesa è cosi pasticciata e strampalata da risultare autolesionista. Lasciamo perdere l’idea dei nonni rimbambiti. Ma se davvero la gente deve farsi esperta di “massimi sistemi” e deve auto-amministrarsi che ci sta a fare la Vincenzi, a che serve un’etero-amministrazione se è necessaria l’auto-amministrazione?

La signora Vincenzi sragiona, ed è anche male consigliata. Ci vorrebbe un atto di intelligenza politica e di forza morale. Lo dovrebbe fare la sinistra istituzionale e non la gente arrabbiata che ha il diritto di sfogarsi anche con un po’ di ingenerosità. La verità è che Marta Vincenzi vale Gianni Alemanno che aveva definito “terremoto” una mattinata di pioggia su Roma (un morto). Ma lo tsunami è peggio del terremoto. Fa infatti duecentomila morti, inabissa i continenti, è un’onda planetaria che mentre devasta la costa asiatica fa sentire la sua eco in America. A Genova non c’è stato lo tsunami e come fummo provocatoriamente tentati di scrivere che la “calamità naturale” di Roma è Alemanno così siamo tentati di scrivere che la calamità naturale di Genova è ora la Vincenzi.

Le reazioni scomposte alle critiche sono infatti indegne di un’amministrazione civile. A meno di non credere che amministrare significhi tagliare nastri e inaugurare parcheggi. È vero che quella di Roma è stata una pioggia molto intensa che è durata mezza giornata mentre quello di Genova è un nubifragio che è durato 48 ore, ma non si scappa mai davanti ai rimproveri della città ferita, nessun sindaco può reagire con la stizza e con gli sbotti, con il “non abbiamo colpa” urlato fuggendo dalla folla e non c’è la pioggia di sinistra e la pioggia di destra quando viene meno il senso di responsabilità che non è la bottega elettorale.

È difficile per tutti affrontare il nervosismo della folla, l’esasperazione di un città colpita mortalmente. Ma i sindaci devono mettere nel conto anche le rabbie di strada. A Napoli abbiamo visto una folla di disoccupati prendere d’assalto l’auto del sindaco De Magistris che pure era stato portato sugli altari del populismo e forse della demagogia. Ebbene, il sindaco si è preso gli sputi e le urla e ha pure tentato di parlare con quegli agitati. Evidentemente sa che la sua città ha diritto al disagio e al malcontento. E un sindaco deve sempre dimostrare con-partecipazione, anzi con-passione nel prendere su di sé il dolore degli altri.

Ecco: la sola solidarietà che la Vincenzi può ancora offrire alla sofferenza dei genovesi, è una drammatica ammissione di colpa politica, non per i torrenti che esondano e per l’acqua che cade dal cielo, ma per non aver saputo liberarsi della demagogia, per essere stata inadeguata, per non aver tirato fuori una naturale passione da sindaco, una autentica con-passione per la sua Genova.

12 thoughts on “Sindaco Vincenzi, lei è inadguata

  1. Gianfranco Losi

    Spett.le sig. Merlo,

    Ho letto il suo articolo odierno su “la repubblica” e devo confessare che veramente non la capisco. Anche se debbo dire la verità che spesso e volentieri non la capisco nemmeno per i suoi articoli sul “venerdi” ferocemente ed a mio parere ingenerosamente ed anche ingiustamente contro il centrosinistra o la sinistra che dir si voglia.

    Non riesco a capire il tono e nemmeno le argomentazioni se non in chiave, un pò alla Gian Antonio Stella e Rizzo, magari non tanto antipolitico, ma da inquisizione.
    Mi permetto di dire questo non solo perchè non sono d’accordo con le sue tesi ed i suoi giudizi ma anche alla luce dei due articoli che anticipano e seguono il suo. Nel primo dove si leggono le dichiarazioni del Sindaco Marta Vincenzi, nel secondo dove si può leggere una spiegazine dei fenomeni meteorologici attuali e di come sia difficile non solo prevederli ma controllarli.
    Mi spiace caro sig. Merlo ma non mi stupisco ormai più di nulla e capisco che tutto vada bene per attaccare il partito democratico, vero infatti che non leggo altrettanto furore in articoli suoi e del suo giornale, verso altre forze politiche. Fatto salvo, magari giustamente, per le vicessitudine del Premier. Tolto il presidente del consiglio Silvio Berlusconi l’impressione è che la politica di “la repubblica” sia quella di affondare l’alternativa possibile, che poi stando ai suoi ed altri giudizi parrebbe che nemmeno ci sia. Ma se non c’è mi chiedo il perchè di tanto impengo per demolirne ogni suo presunto vagito. Quello che mi chiedo e chiedo pure a lei, come si fa a dire o a non dire che, fosse stata diversa la scelta della Vincenzi, forse sarebbe stato peggio. Fossero state chiuse le scuole quanti sarebbero stati in strada nelle ore dell’alluvione. E se questa fosse avvenuta 10 minuti prima o 10 minuti dopo magari non avremmo avuto morti. Questo non per diminuire le responsabilità di previsione e prevenzione, solo non si può attaccare alla sua maniera una persona solo perchè invisa politicamente ? Oppure vale giustificare la “rabbia”, magari giusta verso il Sindaco da parte dei danneggiati e non considerare allora lecita anche la “rabbia” dei blak blok? Perchè se tanto mi dà tanto, questo sono poi le conclusioni. Nella pagina successiva al suo articolo si può leggere di quanto sia difficile conoscere e muoversi con i nuovi, che pure abbiamo coscienza, cambiamenti climatici. Come anche gli “allerta” trovano il tempo che trovano. Come è anche vero che zone, territori, come la liguria, la toscana, la campania, ecc. ecc. sono ormai da decenni zone fortemente a rischio e che non passa stagione che non vi sia un qualche disastro e tutto questo dovrebbe portare migliori consigli e maggiori interventi di prevenzione. I quali pare siano stati fatti in quel di Genova. Come pare che la stessa “allerta 2″ fosse stata superata in un “nanosecondo” e di come la stessa “protezione civile” sia stata presa …diciamo in contropiede. Tutto questo dovrebbe insegnare ed insegnarci poche e semplici cose. Che il voler cercare e trovare il capro espiatorio dopo pochi minuti dall’avvenimento comporta pochissima saggezza. Comporta il riconoscere da parte di tutti …dico tutti: istituzioni, cittadini, enti volontari che bisogna prendere sul serio i cambiamenti climatici e le loro conseguenze sempre più devastanti e che è ora che si cominci a provvedere con quelle iniziative atte a mettere in sicurezza le persone e le cose. Vere e proprie esercitazioni che pongano le persone in grado di capire l’importanza di essere in allerta.
    Questo è quello che penso ed il mio giudizio negativo sulle sue parole inerenti non solo al Sindaco Marta Vincenzi, ma anche alla situazione verificatasi a Genova.
    Cordiali saluti,
    Losi Gianfranco.

    1. attilio mortara

      Egr. sig. Merlo, rispetto la sua opinione ma francamente non la condivido; abito nell’epicentro del disastro e mai in tanti anni (71) ho visto fenomeni di questa intensità. Ma oltre a tutto non capisco la sua acrimonia nei confronti di un sindaco che ci mette sempre la faccia e si presenta davanti a cittadini esasperati per cercare di spiegare le sue motivazioni (non ragioni) senza scorte reggendo da sola l’ombrello e prendendosi sputi ed invettive. Il fatto che delle persone abbiano perso la vita non è dovuto al fatto che non abbia chiuso le scuole preventivamente (ed allora uffici pubblici, negozi, mezzi pubblici avrebbe dovuto chiudere tutto?) ma alla negligenza di quanti hanno mandato gli studenti fuori dalle scuole. Ci sono altre autorità che latitano: prefetto e provveditore agli studi, perchè non tira in ballo anche quelli? Rispetti il travaglio della coscienza di un donna che è anche madre ed è stata preside e non si unisca al coro degli sciacalli , rivolga piuttosto al Presidente del Consiglio il suggerimento di esprimere il suo cordoglio a nome degli italiani che malgoverna. A Genova abbiamo il mugugno facile ma mi creda in questo caso le responsabilità sono di tanti. Ieri ed oggi c’era l’ordinanza di non circolare in auto, ma non ho mai visto tanto traffico di privati che se ne infischiavano pronti alla prima occasione a dire che il sindaco non aveva tutelato la loro sicurezza. Faccia piuttosto appello alla coscienza civile dei singoli e cerchi di documentarsi meglio prima di crocifiggere qualcuno. Cordialmente, ATTILIO MORTARA VIA GINESTRATO, 7/36 (se mi vorrà rispondere anche tramite repubblica che acquisto tutti i giorni).

      1. Francesco Merlo Post author

        Caro signor Mortara, la ringrazio molto ma la assicuro che io non ho alcuna acrimonia per il sindaco di Genova. E mi è anche dispiaciuto dover scrivere quello che ho scritto. Ma vede, la signora è stata inadeguata sia prima sia soprattutto dopo. Certo, ci sono state altre inadeguatezze, come lei dice e come dice anche il signor Losi.Ma il sindaco è il primo cittadino, è la testa dell’inadeguatezza. Lo avevamo scritto per Alemanno e lo scriveremo ogni volta che ci sembrerà giusto, anche quando, come in questo caso, ci dispiacerà politicamente e umanamente. E guardi che il cittadino ha diritto al mugugno e alla protesta anche un po’ ingenerosa. Grazie.

  2. Stefano Madeddu

    Gentile dottor Merlo.

    Provi un pochino a spostare il pregiudizo con cui veementemente spara giudizi a destra e a manca dal suo pulpito su Repubblica e provi magari a domandarsi perchè i presidi invece di invitare precipitosamente i genitori ad andare a prendere i bambini (così gli insegnanti potevano andrsene a casa…) non li hanno semplicemente avvisati che i bambini erano al sicuro e sorvegliati ai piani alti dell’edificio e potevano tranquillamente tutti attendere che l’emergenza finisse ( vale a dire le ore 17.00 di venerdi ) e poi andarli a prendere con calma non sarebbe probabilmente successo nulla.
    La Vincenzi ha colpe?
    Sicuramente, con tutti i suoi consiglieri e con tutti quelli dei suoi predecessori, ma per mancata prevenzione sul lungo termine non certo sull’emergenza.
    Invece che scrivere sui gionali seri sarebbe meglio facessse quello che il suo cognome ci suggerisce…fischiettare.

    Cordiali Saluti

    Stefano Madeddu

  3. Fausto Cavanna

    Gentile Signor Merlo,
    trovo quanto da lei scritto argomento di puro buon senso e raziocinio.
    Allibisco al fatto che nessuno dei politici della mia città abbia avuto abbastanza neuroni per dire chiaramente queste cose, come allibisco alle frasi sconnesse e offensive che il nostro sindaco ha detto in prima battuta, salvo poi dirottare su argomenti più pietistici e pietosi.
    Ma soprattutto allibisco a chi, mio concittadino, le scrive giustificando il nefasto operato della classe politica di questa città, ai signori che salvano l’operato e le folli dichiarazioni di Marta Vincenzi, che giustificano una totale debacle in nome di ideologia e anti berlusconismo.
    Ma per piacere, almeno in questi giorni cercate di ritrovare un’ombra della dignità che proclamate di portare come vessillo.
    Fausto Cavanna

  4. Luca Carnio

    Caro Dott. Merlo,
    ho il privilegio di non essere un lettore di Repubblica, ma consultando quotidianamente la rassegna stampa mi sono imbattuto nel suo articolo.
    Francamente ho trovato il suo pezzo di cattivo gusto, una caccia alle streghe di bassa lega e una volontà di cavalcare una polemica con dei morti a cui attribuire (arbitrariamente) la maternità. Non credo sia una bella pagina di giornalismo da chi ha la pretesa ( e parlo del “suo” giornale) di far da suprema guida etica/morale sempre e comunque. Non mi sta particolarmente simpatica la Vincenzi, anzi non la sopporto, tuttavia non credo le si possa attribuire le responsabilità di una tragedia così grande.
    Cordiali saluti
    Luca Carnio

  5. vuesse gaudio

    La Tarasca di Genua e la cintura di S.Marta •

    A un certo punto l’antropologo Gilbert Durand[Le strutture antropologiche dell’immaginario, trad.it. Edizioni Dedalo, Bari 1972] ci fa capire tutto:dopo aver parlato del toro delle acque in Scozia, in Germania, nei Paesi Baltici e di Achelao, il dio del fiume che ha una forma taurina, Poseidone che ha la forma asiatica del toro, ci estasia affermando che è “con questo che bisogna spiegare il carattere cornuto di numerosi fiumi: il Tevere di Virgilio, come l’Eridano o l’Oceano greco hanno testa taurina. Il Mostro delle acque furiose, il toro, ha forse la stessa etimologia della nostra Tarasca. Tarascona dà in effetti Tarusco in Strabone e Tauruscus in Tolomeo. Il toro nella sua etimologia è legato forse al vocaboilo “tar”(che significa in pre-indo-europeo “roccia”) di Tarascona”. Insomma, l’isomorfismo ctonio-acquatico del simbolo taurino, “signore dei venti e dell’uragano”, “padrone dell’uragano”, “Dio del corno”, la Tarasca, il toro acquatico, il drago, la “belva dalla fuga rapida”, che divorava una vergine al giorno a Tarascona e a Poitiers, tutto questo mi ha fatto pensare, sempre durante la mia passeggiata di mezzogiorno quando, è ineluttabile, ho pensieri morbosi, alla leggenda di S.Marta, che, come ogni eroe cristiano che si rispetti per vincere il mostro, non utilizza sempre i mezzi sbrigativi della spada: S.Marta allaccia la Tarasca con la sua cintura, come l’Apollo sauroctono del Museo del Vaticano che “addomestica” il rettile e non lo uccide. Il politologo, pardon: il mitologo, ci indica in questo procedimento del legame una importantissima biforcazione dell’attitudine erorica di fronte al male fondamentale, cioè una eufemizzazione del male. L’incatenamento di Satana dura un certo periodo, poi lo si scatena per servire da ausiliario alla giustizia divina, S.Marta potrà servire così da esempio generale della distruzione definitiva del male, semplicemente allacciandolo,di momento in momento, quando c’è il rituale, con la sua cintura?

  6. alessandra fioraso

    Vorrei portarle il mio appoggio viste le reazioni negative accumulate.

    Sono un po’ stanca si essere rappresentata dalle donne-velina e dalle donne-istitutrice scolastica. Mi spiace categorizzare in due sole modalità il potere al femminile però i miei occhi, pur cercando affannosamente, non vedono altro che queste due stereotipate categorie che hanno, tra l’altro, infestato sia la politica sia la vita di tutti i giorni.
    La ringrazio per i suoi articoli eclettici che aiutano chi sa fare della sana autocritica a migliorare se stesso e il mondo che lo circonda. Purtroppo, come lei ben sa, l’Italia negli ultimi anni è la capitale della moda della Coda di Paglia.
    Speriamo si tratti di una moda passeggera.
    Coraggio, continui a scrivere così! Ci farà bene.
    Buon lavoro!

  7. tito

    Caro Merlo
    il problema è sempre lo stesso.
    sei di sinistra e devi difendere quelli di sinsitra.
    sei di destra e devi difendere quelli di destra.
    Bersani ha detto che il sindaco non ha colpa, perchè la colpa è di berlusconi che ha tolto i soldi ai comuni.
    Andando sul concreto il sindaco che fà politica da circa 40 anni non può anche volendo ammettere la colpa perchè per qualche magistrato di destra sarebbe omicio colposo e passerebbe il resto dei suoi giorni tra galera e tribunali. La realtà è che siamo stufi di vedere gente che da anni vive solo con la politica.
    Perchè non provano ad andare a lavorare con la propia macchina e ad avere un capo o a fare ‘imprenditore e ad avere i dipendenti.
    Perchè non provano ad andare in banca senza dire sono il sindaco di e chiedere ….
    Avanti così Merlo.
    e ora comincia a mettere sotto pressione anche i banchieri.
    Tutti da destra a sinistra.
    dopo Berlusconi il mondo può cambiare e se và giù il muro ricomparirà in tutti noi l’entusiasmo.

  8. Paolo

    Egregio Sig. Losi, non comprendo io cosa Lei non comprenda dell’avvenuto, a quanto dice pare che siano cambiate le disposizioni di sicurezza che normalmente vengono messe in atto in tutto il mondo per preservare la sicurezza pubblica, e in questo caso la Sig.ra Vincenzi avrebbe ideato una maniera diversa, tutta nuova, per fare fronte ad una emergenza lasciando le scuole aperte per salvaguardare la sicurezza delle famiglie genovesi, che altrimenti si sarebbero messe a vagare perse sotto il diluvio, accidenti! il resto del mondo vaga nell’assoluto oblio, per fortuna è arrivato un raggio di sole, l’illuminazione, bisognerà avvertire tutte le amministrazioni pubbliche che hanno sbagliato e sbagliano, sia prima che dopo l’operato della Vincenzi, a chiudere la città e le scuole in caso di massima allerta!

    La decisione presa alcuni anni fa dallo stesso Sindaco, e che io ritenevo oltremodo saggia, di chiudere le scuole per l’emergenza neve, evenienza che poi non si è verificata, e per la quale sono nate diverse polemiche, non ha influito assolutamente sulla decisione ultima?

    In una delle interviste rilasciate nel dopo alluvione, è uscita, tra le già citate confuse scusanti, anche la frecciatina del Sindaco, quasi di rimprovero, sulle polemiche che erano nate in quell’occasione sulla sua decisione di chiudere la città per fare fronte a quell’emergenza.

    Cosa è successo da allora?
    Com’è che a distanza di tempo, lo stesso Sindaco, a fronte di un’emergenza ben maggiore e sulla scorta di accadimenti spaventosi già verificatisi sullo Spezzino, prende una decisione così diametralmente opposta?

    Chi è preposto a decidere per gli altri lo deve fare operando per il bene collettivo e una decisione presa a fronte di una emergenza è sempre un salto nel buio, e anche se poi i provvedimenti addottati si verificano inutili o eccessivi sono sempre nati dalla volontà di operare per il bene della collettività.
    Le critiche dell’epoca non avrebbero dovuto scalfire in alcun modo l’autorità del Sindaco, e il primo cittadino è poi un politico, e sà e deve accettare che comunque si muova, sia che faccia bene o che faccia male, sarà criticato, se non è capace di affrontare le critiche e queste possono influire sulla sua obbiettività e sul suo buon operato è meglio che lasci perdere.

    Ritenevo il Sindaco Vincenzi un buon Sindaco, fino al momento delle sue allucinanti dichiarazioni.
    Noi non abbiamo capito la gravità della situazione e ci siamo buttati per le strade durante l’alluvione rischiando la vita? per cosa?
    Caro Sig. Losi e Caro Sindaco, per andare a prendere i nostri figli a scuola perchè, guarda un pò, chi aveva capito la gravità della cosa aveva lasciato le scuole e la città aperte, mi chiedo se abbiate dei figli, e se conosciate l’angoscia che può pervadere un genitore per la paura di perdere un figlio, io e mia moglie siamo corsi e saremmo andati anche a nuoto a prendere i nostri figli a scuola pronti a sacrificare la nostra vita, di certo nessun genitore sarebbe rimasto tranquillo a casa, possibile che sia così difficile da immaginare?

    E alla fine la colpa di chi è? Di quelli che sono morti per portare figli o fratelli a casa, questo è inaccettabile.

    Non mi risulta che nessuna scuola, così come quella di mia figlia, sia stata avvisata di trattenere i bambini, se qualche scuola lo ha fatto lo ha fatto per propria iniziativa, dal Comune, a quanto pare, l’ordinanza è arrivata nel pomeriggio a cose fatte.

    Io non sono nè di destra nè di sinistra, francamente sono stufo del solito scarica barili, ho in odio la parola “partito”, e che tutto sia sempre ricondotto o riconducibile a manovre politiche per colpire questa o quella coalizione, questo o quel partito, facendo perdere il bandolo della matassa e confondendo le acque, alla fine delle danze nessuno paga mai, e chi è morto resta morto e chi resta piange lacrime vere, ma non vede mai giustizia.

  9. giulia

    “Se la sono cercata” un po’ come pare venir fuori dal suo commento all’alluvione in Sicilia, che enormità e che vilipendio di cadavere, oserei dire. Ci stava tutti provocando?!? Non so cosa pensare!

    1. Francesco Merlo Post author

      Gentile signora Giulia, nel commento che non le è piaciuto ho chiesto e mi sono chiesto perché la solidarietà verso il mio sud è stanca e diffidente, meno generosa di quella che gli italiani provano dinanzi alle sciagure che colpiscono il nord. Capita purtroppo che i soldi donati al sud non vengano impiegati (Mompilieri) o che le ricostruzioni non vengano mai completate (dal terremoto di Messina del 1908 al Belice, al Sarno…). La bellissima gente di Sicilia, e in generale del sud, merita davvero di vivere in città quasi interamente abusive, assediate dalla spazzatura, dalla bruttezza urbana, dalla mafia, dalla camorra, dal malgoverno….? Insomma la questione meridionale, che non ho inventato io, frena la generosità e mette in pericolo quegli euro che ciascuno di noi manda comunque nel Meridione ma fiutando un pericolo… Ho detto queste cose, con la mia voce, con il mio accento siciliano, con la mia appartenenza meridionale, e ovviamente sono stato capito da tutti… tranne che da un po’ di scalmanati, vittime di quel risentimento etnico che è il comparaggio ideale del razzismo leghista. Sciocchezze come ‘le nostre città sono le più belle del mondo’ e ‘non c’è differenza tra l’abusivismo edilizio del nord e quello del sud’ mi sono arrivate addosso insieme al turpiloquio e alle minacce (irripetibili) che purtroppoo, in piccolo, sembrano confermare le ragioni dei pregiudizi. Certo, il territorio d’Italia è stato devastato dappertutto ma negare la dolorosa condizione di sottosviluppo di grandi zone del Sud serve solo ad ingrassare i pregiudizi dei leghisti assatanati. Provi a riflettere. Grazie

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