ITALIA / Mai tanti caproni al potere

(Velvet -Giugno)  Mai il potere aveva sfasciato così tante famiglie. E mai c’era stata una classe dirigente maschile così in arretrato di f…emmina, verrebbe da dire con il linguaggio del premier: femmina d’alcova, esibita e valutata come una giumenta, femmina che rovina ministri e presidenti, fragili ‘giovanotti’ per lo più ultracinquantenni che lasciano le mogli quando la coscia si secca e ingiallisce, quando il viso che fu adorabile mostra i segni della fatica, quando arriva la menopausa, quando la donna si tramuta in un non-essere di cui è odiosa anche la presenza.

Altrove sono le mature donne di successo che esibiscono gli amanti più giovani. In Italia invece è tornato in auge il cliché degli anni cinquanta, la pupa del cummenda, la bbona dell’onorevole, una bella mammifera per ogni brutta bestia al comando, guance paffute e seni forti, curve, sederoni, tacchi, stivali e messa in piega.

Piccoli Berlusconi crescono: al Tricolore preferiscono quella grottesca statuetta di Priapo in erezione che circolava nelle notti di Arcore, e ci sono mogli che spariscono in silenzio e altre che seguono l’esempio  di Veronica che fece outing, dolori privati che resi pubblici mettono in luce il lato losco, rischiarano il paese della doppia morale. Gabriella Bontempo, che è una intelligente e bella signora, ha confermato con sofferenza il gossip sulla relazione della Carfgana con suo marito Italo Bocchino il quale ha poi chiesto scusa in tv proprio come – va notato – aveva fatto Berlusconi. Eppure Bocchino, che ricordo sensibile e innamorato della moglie, mal si addice alla volgarità dell’ uomo ‘grande grande grande’ della canzone, al dramma della gelosia da ricomporre con un bacio. In ombra è rimasta la Carfagna, che non è Noemi né Ruby, ma esibisce una bellezza moderna, di quelle riconosciute e premiate come valore.

E ci sono stati il nuovo amore di Fini con il suo carico di familismo, e quello di Bondi con la Repetti , anch’esso appesantito dal familismo, la dermatologa Chantal di Frattini che si è poi sposato con una giovanissima. E  la stipendiata di La Russa. E i gossip su Alemanno, l’amore di Bonaiuti,  la giunonica Titti di Brunetta, i dolori del non più giovane Ronchi e l’addio di Calderoli alla sciantosa che aveva sposato con rito celtico. I giornali di destra esaltano con voluttà <il regime della seduzione fondato sulla gnoccherria> , <la fellatio al potere>, <l’uso del Viagra e il disuso di Habermas>.

Mai sono stato femminista. E non ho simpatia per i raduni di quelle vecchie glorie che ai miei tempi proclamavano lo sciopero dell’ utero. Provo irritazione per le quote rosa e le lotte di liberazione dal maschio. Mai però avevo sentito in Italia una tale puzza di bestione e un così inteso afrore di virilità andata a male. Mai avevo visto tanti caproni al potere.

4 thoughts on “ITALIA / Mai tanti caproni al potere

  1. Alessandra

    Buongiorno Francesco Merlo, sempre io da Montecatini…che tristezza, vero? Non tanto la mia cittadina, ci mancherebbe….ma proprio il contenuto del suo articolo. Io ormai mi ritrovo a leggerla sempre più volentieri, perchè uno dei pochi che sappia mettere per iscritto quello che io penso…con le parole che vorrei tanto saper usare io. Invece di molto (mi passi il termine toscaneggiante) mi ci arrabbio. Per lo squallore, per la pochezza, per le “maialate” da due lire, degne dei più beceri giornaletti sconci, per le fantasie erotiche da ragazzini di quinta elementare…Ci credo che non sappiano trovare argometi per risollevare le sorti di un paese, non li sanno trovare neanche tra le lenzuola dei propri letti. Ma quello che più mi fa entrare nello sconforto, sono i genitori di queste ragazze giovanissime, italiane….che mandano le proprie figlie a chiedere soldi, sperano in un buon matrimonio (ma anche no) con il potente di turno, cercano di mercanteggiarla al meglio, e nei più tristi dei casi le accompagnano per la scelta con il tronista di turno (ma qui mi riferisco al programma della De Filippi, quindi siamo proprio al fondo)…pavoneggiandosi dicendo che la propria figlia è così come la vediamo: “vera”…..Ecco, vede signor Merlo? Io divago, mi faccio prendere dallo sgomento, per questo mi trovo tanto bene a leggere i suoi articoli, perchè quando arrivo in fondo dico:” è proprio quello che pensavo io”….Un saluto, Alessandra.

  2. Luigi Altea

    Neppure io ho nostalgia delle vecchie glorie femministe che, a distanza di anni, si appalesano ora “rifondate”, con labbra improbabili su bocche rifatte a immagine e somiglianza di vagine…quasi a voler sollecitare l’afrore intenso del virile bestione. E alla fine sarà quest’ultimo a doversi professare femminista, e ad esercitare un sorta di supplenza.
    Peccato che DSK non ci abbia pensato per tempo!

  3. Angelo Libertini

    A me pare evidente, caro signor Merlo, che lei sia un femminista. Continua ad esaltare le donne e il femminile in generale dispensando termini negativi per gli uomini (uomini che lei chiama “maschi” come si fa con gli animali). Detto ciò, la invito a rispondere alle seguenti domande.
    Mi elenca una sola legge che discrimina le donne?
    Cosa ne pensa del doppio pesismo giuridico nel caso di crimini commessi da donne?
    Perchè continua a chiamare “maschi” gli uomini e “donne” le donne?
    Attendo risposte.

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